Passati i festeggiamenti, è l’ora di mettersi al lavoro per il Presidente degli Stati Uniti, colui le cui scelte peseranno sul futuro del mondo almeno per i prossimi 4 anni, l’ex senatore, oggi primo Presidente afroamericano, Barack Obama.
Una buona fetta della campagna elettorale del candidato Democratico, oltre che su altri tipi di problemi, era incentrata proprio sull’ambientalismo, e noi speriamo che questa non sia stata una scelta per convincere i giovani a votarlo, ma che poi le sue promesse siano effettivamente mantenute. Ma andiamo a vedere quali sono questi suoi propositi.
Nei mesi scorsi, sulle pagine di Ecologiae.com, avevamo raccolto alcuni punti salienti dei discorsi di Obama, ma sono tanti gli obiettivi promessi:
1) Continuità con la politica ambientalista dell’Unione Europea. Adesione al Protocollo di Kyoto e incidenza sulle tecniche di produzione e sulle attività umane per ridurre le emissioni dei gas serra in modo esemplare, tanto da essere preso come modello dal resto del mondo.
2) Riduzione dei gas inquinanti dell’80% entro il 2050.
3) Rendere gli Stati Uniti indipendenti dal petrolio, che significa puntare sulle rinnovabili per farsi bastare la produzione casalinga dell’oro nero.
4) Investimento di 150 miliardi di dollari nel comparto delle rinnovabili, puntando sul settore dei biocarburanti e dell’energia eolica, solare e idroelettrica.
5) Far diventare l’ecologia uno dei capisaldi dell’Economia americana.
6) Non aspettare che gli altri Paesi più inquinanti come India e Cina facciano il primo passo verso la conversione all’ambientalismo, perchè il primo passo spetta all’America.
7) Prendere esempio dalla legislazione della California dell’avversario (politico) Arnold Schwarzenegger, che ha dato un netto taglio alle emissioni di carbonio per investire sulle energie pulite, con delle leggi fiscali che portino naturalmente gli investitori ad agire su questo nuovo campo.
8 ) Ultimo e più importante punto, persuadere le altre superpotenze mondiali, Cina su tutte, a seguire e fare propria la svolta ecologica degli Stati Uniti, per far ripartire l’Economia e ripulire l’ambiente.
Adesso Obama è stato eletto, speriamo che questi bei propositi si trasformino in realtà, ce lo auguriamo tutti di cuore.
Ermange 6 Novembre 2008 il 11:43 am
E ci auguriamo di cuore che l’Italia prenda esempio. Fanno sperare le parole di qualche giorno fa della Marcegaglia: “La vittoria Obama porterebbe il cambiamento di cui c’è bisogno”. Mi viene da dire: impegnamoci tutti allora!
vanni bianchi 10 Gennaio 2009 il 6:00 pm
LAVORO NEL SETTORE E ACCADE CHE :
LO STATO ITALIANO CENTRALISTA IN QUESTA FASE DI TRANSIZIONE VERSO IL FEDERALISMO COMPIUTO CIOE’ LA CREAZIONE DI UNO STATO FEDERALE CON LA MODIFICA DELLA COSTITUZIONE , NON CONSENTE DI SOLARIZZARE A TAPPETO TUTTI I LANDER ITALIANI IN QUANTO CI SAREBBE UN BUCO DI ACCISE E IVA DA 70\100 MILIARDI DI EURO E QUINDI UN MANCATO INTROITO PER PAGARE LA TRANSIZIONE .
L’ENERGIA DA RINNOVABILI E’ A CARICO DEI CITTADINI PIU’ ABBIENTI CHE SE LO POSSONO PERMETTERE CON UN ULTERIORE GAP SOCIALE CON LE POPOLAZIONI MENO ABBIENTI DEI LANDER ITALIANI.
SOLARIZZARE LA PADANIA E SOLARIZZARE LE ALTRE 2 MACROREGIONI E’ POSSIBILE DA ORA E MOLTO MOLTO VELOCEMENTE E DA QUI IL MEGAPROBLEMA POLITICO ECONOMICO.
FATEVI SOLO UNA DOMANDA : COME MAI NEI PRG DEI COMUNI NON C’E’ L’OBBLIGO DI COSTRUIRE IN MODO PASSIVO IN PRIMIS E DI RISCALDARE E RAFFRESCARE DA ENERGIE RINNOVABILI ?
5 MILIONI DI DISOCCUPATI !! ECCO ILO PERCHE’ …
CE LA FAREMO
X-MAS