Coldiretti denuncia i cibi Ogm: aggravano dipendenza economica dei PVS

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Le coltivazioni Ogm nel mondo non solo non hanno risolto il problema della fame, ma hanno anche aggravato la dipendenza economica dall’estero di molti Paesi in via di sviluppo (PVS). E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini in riferimento alla diffusione di prodotti agricoli geneticamente modificati (Ogm) e all’emergenza cibo. Una recente ricerca dell’Universita’ del Kansas realizzata dal Professor Barney Gordon del dipartimento di agronomia ha inoltre dimostrato dopo tre anni di sperimentazione che la soia geneticamente modificata, produce il 10 per cento in meno rispetto a quella convenzionale, evidenziando cosi’ la minore produttivita’ del prodotto Ogm anche nei paesi sviluppati.


Il cibo biologico è più sicuro, poiché nell’agricoltura biologica è vietato l’uso di antiparassitari; è perciò raro trovare in questi alimenti residui chimici nocivi; nella produzione biologica è vietato l’uso di additivi artificiali, come i grassi idrogenati, l’acido fosforico, l’aspartame e il glutammato monosodico, che sono stati messi in relazione con patologie molto diverse quali le cardiopatie, l’osteoporosi, l’emicrania e l’iperattività. Vari progetti di agricoltura biologica portati avanti in Asia, America latina e Africa dimostrano che queste pratiche portano a un aumento della produttività: i maggiori successi si sono avuti in Burkina Faso, dove si è passati da un deficit di cereali di 644 chili all’anno a un’eccedenza annuale di 153 chili, in Etiopia, dove 12 500 famiglie di agricoltori hanno goduto di un aumento del 60% nelle rese dei raccolti e in Honduras e Guatemala. Inoltre l’agricoltura sostenibile promuove la biodiversità, cruciale per la sicurezza alimentare e quindi anche con grande vantaggio per le specie che hanno subito significative riduzioni.

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