Il presidente di Coldiretti Sergio Marini definisce un “grave atto di arroganza politica” l’approvazione da parte del ministro Clini delle violazioni della disciplina sulla tutela delle acque dall’inquinamento legato ai nitrati. Clini ha da poco infatti chiesto alle regioni italiane di confermare quanto prima le “attuali designazioni”.
Il presidente di Coldiretti Sergio Marini lancia parole di fuoco contro il ministro dell’ambiente Corrado Clini: “Siamo di fronte ad un grave atto di arroganza politica del Ministero dell’Ambiente verso le leggi approvate dal Parlamento”. Ma a cosa si riferisce Marini? La rabbia del presidente di Coldiretti è legata al problema dell’inquinamento da nitrati nelle acque. Il Ministro Clini in violazione della disciplina sulla tutela delle acque dai nitrati ha chiesto alle regioni di confermare con urgenza le attuali designazioni.
Lo stesso Marini ci spiega meglio in cosa consiste la gravità della decisione di Clini:
In sostanza, in vista della Conferenza Stato Regioni di giovedì 7 febbraio, si chiede alla Regioni di compiere un atto illegittimo con la conferma dell’attuale perimetro delle zone così dette vulnerabili a prescindere dai nuovi e diversi criteri fissati dalla legge. A questo proposito l’istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale (Ispra) ha elaborato i parametri per l’analisi dell’impatto di tutte le pressioni sullo stato delle acque, dagli scarichi dei depuratori urbani ai fanghi di depurazione fino alla valutazione degli insediamenti industriali.
Coldiretti ricorda quindi che la nuova disciplina di tutela delle acque dall‘inquinamento da nitrati, di recente approvazione, non vorrebbe la conferma urgente delle “attuali designazioni” ma la posata valutazione dei cambiamenti da mettere in atto per ottemperare a quanto richiesto dalla nuova disciplina. Poteva mancare una risposta di Clini alle accuse di Marini? Naturalmente no.
Sono molto dispiaciuto perché ho grande stima del presidente della Coldiretti Sergio Marini e vorrei dirgli che la nostra risposta è un atto dovuto, perché la norma italiana sulla prevenzione di inquinamento da nitrati non è coerente con la direttiva europea.
Clini spiega che dopo l’approvazione della norma italiana è arrivata la lettera UE che richiedeva all’Italia indicazioni in merito entro 5 giorni per il rispetto della direttiva europea. Per questo Clini ha dichiarato di credere che “sia stata male interpretata la doverosa iniziativa del ministero”.
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Lucienne 1 Marzo 2017 il 1:19 am
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