Le multinazionali sono tra le aziende più responsabili dell’inquinamento globale, ma molte di esse si sono messe una mano sulla coscienza, se non altro per macchiarsi di verde la reputazione, e hanno deciso di porre rimedio. Tra queste la Coca Cola è tra quelle che sembrano più impegnate nel ripulire il mondo, riducendo i propri sprechi derivanti dall’attività principale: la produzione della bevanda.
Il resoconto degli sforzi del 2009 è stato presentato ieri a Milano nel Rapporto Socio-Ambientale 2009, in cui sono stati illustrati risultati soddisfacenti. La Coca Cola HBC Italia si sta impegnando su tutti i fronti, dalla riduzione degli sprechi all’efficienza energetica, dalla gestione dei rifiuti alla riduzione delle emissioni. Di seguito i dati nel dettaglio.
Uno dei maggiori consumi dell’azienda riguarda l’acqua, elemento fondamentale nella produzione della bibita, ma secondo quanto emerge dai dati 2009, pare che il consumo idrico si sia ridotto del 3%, che sale al 21% se si calcola il consumo dovuto all’imbottigliamento dell’acqua minerale. La riduzione è dovuta sostanzialmente al programma Water Saving che prevede la ristrutturazione degli impianti di trasporto idrico ed il recupero dell’acqua utilizzata per il lavaggio delle bottiglie.
Assieme alla riduzione del consumo idrico, è migliorata anche l’efficienza energetica grazie ai nuovi macchinari ad alta efficienza, i quali hanno portato ad un -11% nell’utilizzo di energia per la produzione della Coca Cola e del -16% per l’acqua imbottigliata, rispetto ai dati 2008, portando ad un risparmio in termini economici di oltre mezzo milione di euro.
Il nostro impegno quotidiano consiste nel ricercare soluzioni e interventi per ridurre al massimo i consumi energetici. Il cammino fino ad oggi percorso ha dato ottimi risultati. Per il biennio 2010-2011, la nostra sfida sarà quella di investire in energie alternative, installando pannelli fotovoltaici negli otto stabilimenti aziendali; un’operazione che eviterà l’emissione di 11.500 tonnellate annue di CO2, con un risparmio pari a circa 1 milione di euro. Oltre alle energie alternative, continueremo ad impegnarci nel campo della cogenerazione, un settore innovativo e in continua espansione
ha dichiarato Roberto Pastore, Operations Director di Coca-Cola HBC Italia. Ma un impianto di cogenerazione esiste già in Italia ed è a Nogara (VR) in grado di ridurre il consumo energetico del 66% ed incrementare l’efficienza energetica dell’83%. La parola d’ordine è “riduzione”, anche per quanto riguarda i materiali. La nuova tecnica di produzione delle bottiglie di plastica per l’acqua minerale infatti consente un risparmio di 300 tonnellate di materiale all’anno, con conseguente riduzione dei rifiuti da parte sia dell’azienda che per i clienti, un decremento che dovrebbe raggiungere, secondo i piani dell’azienda, 1.800 tonnellate nel 2010. Ottimi anche i risultati del riciclaggio, i quali ammontano al 98% nell’intero ciclo produttivo e al 100% nei siti di imbottigliamento. E le emissioni? -25% di CO2 rispetto al 2008 per ogni bottiglia, numeri da prendere da esempio per il futuro dell’industria mondiale.
Nexso 3 Ottobre 2010 il 3:27 am
Spero che si metta una mano sulla coscienza anche sui sindacalisti torturati ed uccisi…