Si fanno spesso i conti in tasca alle multinazionali in fatto di inquinamento. Ma le attività anti-ambientali non riguardano soltanto le emissioni, ma anche la produzione di rifiuti. Un’associazione ambientalista britannica, che da anni è impegnata nella campagna “Keep Britain Tidy” (tieni la Gran Bretagna pulita), ha così deciso di indagare sulla quantità di immondizia che ognuna delle grandi marche produce.
Ha così sguinzagliato 500 volontari che hanno raccolto tutto ciò che trovavano in giro per le strade, nei parchi, nelle spiagge, nei corsi d’acqua e via dicendo, raccogliendo lattine, involucri di carta, pacchetti, insomma tutti gli imballaggi che ci vengono propinati ogni giorno dalle multinazionali. Dopo aver raccolto oltre 37 mila oggetti, è stato possibile stilare la classifica dei marchi che sporcano di più l’ambiente. La graduatoria riguarda i dati britannici, ma siccome quasi tutti quei prodotti sono presenti anche da noi, siamo sicuri che anche dalle nostre parti i risultati non sarebbero molto diversi.
Risulta così che il marchio più “sporco” è la Coca Cola, di cui sono state raccolte per le strade e i parchi quasi tremila lattine, l’8% dell’immondizia totale. Sul podio finiscono anche Cadbury e Walkers, due marchi inglesi di snack e bibite. “Solo” quarto, si fa per dire, McDonald’s, seguito da Mars, Red Bull, Imperial Tobacco, Nestlé, Fosters e Pepsi. Com’è evidente, la maggior parte dei rifiuti è rappresentato dalle lattine vuote, seguiti dagli involucri delle patatine o di altri spuntini, pacchetti di sigarette e bottiglie varie. È doveroso anche specificare che non sono i marchi direttamente responsabili di questa sporcizia, ma i loro consumatori che lasciano questi involucri in giro. Quello che possono fare i grandi brand è avviare campagne per il recupero dei rifiuti, invogliando i consumatori a gettare i sacchetti o le lattine nei raccoglitori della differenziata anziché per terra.
Questi risultati dovrebbero essere un campanello d’allarme che dice che tutti noi dobbiamo fare di più per amare la terra in cui viviamo. L’immondizia non è solo un problema ambientale. Colpisce la percezione della sicurezza e costa allo Stato quasi un miliardo di sterline l’anno per la pulizia. Ognuno ha un ruolo da svolgere, compresi quelli che acquistano questi prodotti. Quando si acquista una bottiglia, un sacchetto di patatine o una barretta di cioccolato, non solo si acquista il contenuto della confezione come bene, ma anche (l’impegno) dell’utente a smaltirlo in modo corretto
spiega Phil Barton, chief executive dell’associazione.
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gem hospital tirunelveli 28 Maggio 2016 il 8:04 am
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