Le concentrazioni di anidride carbonica nell’atmosfera della Terra hanno raggiunto per la prima volta negli ultimi 3 milioni di anni quota 400 ppm (parti per milione). Le rilevazioni ufficiali sono state effettuate nell’osservatorio Mauna Loa delle Hawaii la scorsa settimana. Secondo gli scienziati questa misurazione è ormai parte integrante dell’atmosfera terrestre, e possono andare soltanto a crescere.
Secondo Ralph Keeling, geologo dello Scripps Institution of Oceanography che gestisce l’osservatorio Hawaiano, nel giro di pochi decenni raggiungeremo le 450 ppm. Ma perché questa misurazione è così importante? Le parti per milione stanno ad indicare quanta CO2 è presente nell’atmosfera. La sua funzione, a causa di una serie di leggi fisiche su cui ora non ci soffermiamo, porta al riscaldamento globale. Fenomeno che, come abbiamo visto, comporta scioglimento dei ghiacciai, acidificazione degli oceani, innalzamento dei mari, siccità e diverse altre calamità naturali.
Il mondo scientifico concorda nell’affermare che il punto di non ritorno, quello cioè in cui la Terra non avrà più speranza di evitare queste catastrofi, è esattamente a 450 ppm, quando cioè il riscaldamento globale supererà di gran lunga i 2 gradi di media, ma raggiungerà anche i 4-5 gradi. Certo, siamo ancora lontani, ma secondo Keeling ed i suoi colleghi non manca ancora molto.
L’aumento del gas serra corrisponde alla quantità extra di CO2 che viene emessa dalle attività umane, in particolare con la combustione dei fossili e con la deforestazione. L’equazione è semplice: più gas viene emesso e più la superficie terrestre si riscalda. Secondo i geologi l’ultima volta che il pianeta ha raggiunto concentrazioni simili ci trovavamo nel Pliocene, periodo in cui comparvero i primi mammiferi ed in cui una temperatura terrestre con una media superiore di 3-4 gradi rispetto a quella odierna comportò un livello dei mari di circa 40 metri maggiore rispetto a quelli di oggi. Quell’epoca si chiuse con la glaciazione dell’epoca Quaternaria. Speriamo che stavolta si possa evitare di raggiungere un simile epilogo.
[Fonte: Sydney Morning Herald]
Photo Credits | Getty Images