I cambiamenti conseguenti all’invecchiamento della popolazione e all’urbanizzazione potrebbero influenzare significativamente le emissioni globali di anidride carbonica nei prossimi 40 anni, secondo un nuovo studio pubblicato sui Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), condotto dai ricercatori del National Center for Atmospheric Research (NCAR), l’Istituto Internazionale per l’Analisi dei Sistemi Applicati (IIASA), e dalla National Oceanographic and Atmospheric Administration.
A metà del secolo si stima che la popolazione mondiale potrebbe aumentare di oltre tre miliardi di persone, con la maggior parte di questo aumento che si verificherà nelle aree urbane. Lo studio ha mostrato che un rallentamento della crescita della popolazione potrebbe contribuire a ridurre significativamente le emissioni di gas ad effetto serra. Entro il 2050, i ricercatori hanno scoperto che se la popolazione seguirà uno dei percorsi di crescita più lenta previsti dai demografi delle Nazioni Unite, potrebbero ridursi del 16-29% le emissioni. Una quantità probabilmente sufficiente per mantenere le temperature globali sotto controllo. L’effetto della crescita demografica più lenta sulle emissioni di gas ad effetto serra potrebbe essere ancora più grande per la fine del secolo.
Se la crescita della popolazione mondiale rallentasse, non si potrà risolvere il problema del clima, ma si potrà dare un contributo, soprattutto nel lungo termine
ha spiegato l’autore principale dello studio Brian O’Neill. Il coautore dello studio, Shonali Pachauri, ha aggiunto che la crescita demografica più lenta avrà influenze diverse, a seconda di dove si verifica.
Un rallentamento della crescita della popolazione nei Paesi in via di sviluppo oggi avrà un grande impatto sul futuro della dimensione della popolazione mondiale. Tuttavia, la crescita lenta della popolazione nei Paesi sviluppati, avrà importanza sulle emissioni anche a causa dei maggiori consumi energetici pro capite.
Gli scienziati sanno da tempo che i cambiamenti nella popolazione avranno qualche effetto sulle emissioni di gas ad effetto serra, ma si è discusso su quale tipo di effetto potrebbe derivare. I ricercatori hanno cercato di quantificare l’incidenza dei cambiamenti demografici sulle emissioni nel corso del tempo, ed in quali regioni del mondo sono più evidenti. Sono anche andati al di là di variazioni delle dimensioni della popolazione per esaminare i legami tra invecchiamento, urbanizzazione ed emissioni.
Il team ha scoperto che la crescita della popolazione urbana potrebbe portare ad un aumento del 25% delle emissioni di biossido di carbonio previste in alcuni Paesi in via di sviluppo. La crescita economica associata agli abitanti della città è direttamente correlata con un aumento delle emissioni, in gran parte a causa della maggiore produttività e per le preferenze di consumo. Al contrario, l’invecchiamento può ridurre i livelli di emissione fino al 20% in alcuni Paesi industrializzati. Questo perché le persone anziane hanno una forza lavoro più bassa, con conseguente minore produttività ed una minore crescita economica.
La demografia avrà un peso sulle emissioni di gas ad effetto serra nei prossimi 40 anni. L’urbanizzazione sarà particolarmente importante in molti Paesi in via di sviluppo, in particolare Cina e India, e l’invecchiamento sarà importante nei Paesi industrializzati.
Fonte: [Sciencedaily]
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