Il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini, in questo momento in cui vi scrivo, sta tenendo una lezione all’istituto ”Luigi Settembrini” di Roma in cui illustra l’importanza del rispetto per il territorio. Una iniziativa giusta e di grande appeal, non c’è che dire. Se però si fermasse qui. Perché il tema del discorso sarà la gestione dei rifiuti pericolosi. Ed il dato preoccupante è che ad illustrare come si smaltiscono i rifiuti pericolosi è la stessa persona che qualche giorno fa aveva affermato che gli inceneritori non fanno male.
Il Ministro Clini, uomo di comprovata cultura e preparazione, ha sorpreso un po’ tutti nel mondo dell’ecologia quando qualche giorno fa in quel di Udine ha illustrato la non-pericolosità degli inceneritori argomentando il suo discorso con le stesse teorie senza senso dei politici-politicanti. Nel passato Governo sia Berlusconi che la ministra Prestigiacomo, ma anche sedicenti esperti, hanno tentato di fare il lavaggio del cervello agli italiani in merito agli inceneritori, nel tentativo di convincere le popolazioni che avrebbero dovuti ospitarli che tutto andava bene. I temi che loro ripetevano fino allo sfinimento erano due: non c’erano dimostrazioni che facessero male ed alcune città come Vienna e Copenhagen ce li avevano in pieno centro senza che nessuno si lamentasse. Entrambe le argomentazioni sono prive di fondamento.
Il mondo della scienza e le associazioni ambientaliste si battono da anni per tentare di smontare la tesi secondo cui gli inceneritori non fanno male. La combustione di rifiuti solidi, ed ancor di più quelli pericolosi, emette particelle nell’aria che finiscono nei polmoni peggio dei gas di scarico delle automobili. E’ chiaro che non viene il cancro il giorno dopo l’installazione dell’inceneritore, ma dopo 20-30 anni chi vive lì vicino è a forte rischio di contrarlo. Inoltre esistono diversi tipi di inceneritori. Oggi li chiamano termovalorizzatori, ma i termovalorizzatori veri (non quelli che vogliono costruire in Italia) sono quelli oggi presenti ad esempio in Germania, che non hanno emissioni ma riciclano tutto producendo energia. Da noi invece esiste la cultura del bruciare tutto, di certo una pratica non ecologica.
Sul secondo punto invece c’è da dire che è vero che in alcune città, come Vienna, esistono gli inceneritori all’interno dei confini cittadini stessi. Anzi, nella Capitale austriaca ce ne sono due. Ma non è vero che la popolazione non si lamenta. Sono anni che i viennesi si battono per far chiudere gli inceneritori e sono talmente inferociti che i progettisti che hanno messo la firma sui due stabilimenti ormai non lavorano più perché nessuno gli affiderebbe la costruzione nemmeno di un garage.
Dunque oggi Clini spiega ai bambini l’importanza dello smaltimento dei rifiuti pericolosi. Speriamo soltanto che gli spieghi di riciclarli e come fare, e non faccia la pubblicità alle discariche o agli inceneritori.
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Giacomo 22 Maggio 2012 il 2:15 am
Sono stato selezionato dalla mia università per partecipare al primo green camp italiano, un tavolo di lavoro tra istituzioni, imprese e neolaureati sui temi della Green Economy. Il tavolo è voluto da Clini che vede la partecipazione di molti volti noti dell’ambientalismo e del presunto tale (Chicco Testa, giusto per fare un nome).
Il meeting si terrà a Roma il prossimo 31 maggio, presso la Luiss. Se siete interessati mi piacerebbe condividere con i vostri lettori le mie impressioni, nonché i dettagli relativi ai temi trattati. Se siete interessati, fatemi sapere.
Vi leggo sempre,
Giacomo
Mira 29 Marzo 2018 il 7:29 am
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