I cambiamenti climatici causati dal surriscaldamento globale e dalle mutazioni della temperatura terrestre mettono sempre più in pericolo la vita dell’uomo.
Monsoni in Asia, uragani nelle Americhe e piogge monsoniche in Europa. Se prima erano episodi rari ed eccezionali oggi sono sempre più frequenti e devastanti.
Questi i dati presentati dall’Istituto di biometereologia (Ibimet) del Cnr di Firenze, dove si cerca di capire il perché di questi scenari. Ce lo spiega il respnsabile dell’Ibimet, Giampiero Maracchi,
I termini che fino a ieri usavamo abitualmente per descrivere le piogge eccezionali che colpivano l’Europa non danno più l’idea di quello che succede realmente oggi. A molti l’uso del termine monsone in uno scenario europeo sembrerà improprio, ma quello che sta accadendo ha caratteristiche simili alla dinamica dei monsoni.
Il monsone che sta danneggiando il nord Europa è causato dall’incontro- scontro tra l’umidità proveniente dall’Oceano Atlantico che attraverso la Gran Bretagna arriva nel Mediterraneo, dove trova l’onda calda che dal mare dei tropici si spinge sempre più lontano, sverso i Poli. Il contrasto tra i flussi di aria calda africana e la corrente di aria fredda atlantica fa sì che la massa di aria calda prima sale e poi si condensa, trasformandosi in piogge violente. Come chiarisce Giampiero Maracchi,
Negli ultimi 15 anni ci sono stati tre episodi alluvionali sull’Europa centrale come quello che stiamo vivendo in questi giorni. E’ un fenomeno recente collegato all’anomalia termica su scala globale, fino a pochi anni fa la spinta calda non arrivava così lontano con questa forza.
Al contrario, nell’emisfero australe i venti caldi del Sahara non trovano opposizione e possono arrivare fino in Russia e incendiare la steppa. Dunque alluvioni e siccità hanno la stessa radice comune: il surriscaldamento terrestre che alimentato dall’anidride carbonica e dai gas serra, le cui emissioni sono sempre in aumento, sta spingendo il clima del deserto verso l’Europa.
L’energia in gioco cresce sempre più velocemente perché i gas serra sono una coperta termica che trattiene il calore. Questo calore viene assorbito dal mare e scambiato con l’atmosfera: quest’anno le acque del Mediterraneo hanno viaggiato su valori 6 gradi sopra la media. Un’anomalia che innesca altre anomalie, anche anomalie che ci toccano da vicino. In Italia fino agli anni Novanta avevamo un’intensità di piogge che arrivava a 40 millimetri nell’arco di due o tre ore. Oggi siamo a 80 – 100 millimetri, con punte sempre più frequenti che superano i 250 millimetri: una cascata d’acqua che basta niente a trasformare in alluvione.
Conclude lo studioso del Cnr di Firenze. Questa situazione, delineatasi negli ultimi 20 anni, è stato l’argomento principale del vertice Onu di Copenaghen e tuttora non può passare inosservata, ce lo ricordano costantemente le immagini e i numeri delle alluvioni che hanno colpito l’Europa centrale, gli sfollati del Pakistan e gli incendi della Russia.
[Fonte: La Repubblica]
[Foto: sordionline]
Commenti (2)