I cinghiali radioattivi rinvenuti in Valsesia tempo addietro non sono gli unici: agli esemplari rinvenuti dopo in Val D’Ossola si aggiungono ora i cinghiali radioattivi al cesio 137 rinvenuti in Austria, nel Tirolo. L’ipotesi principale è collegata all’ingestione di alimenti contaminati dopo l’incidente di Chernobyl.
Si torna a parlare di cinghiali radioattivi dopo che per molto tempo si è dibattuto sulle cause delle contaminazioni registrate negli esemplari italiani della Valsesia e della Val D’Ossola. Scartate varie ipotesi, alla fine si è arrivati a concordare (seppur non unanimente) sull’ipotesi postumi da Chernobyl.
Per i nuovi cinghiali radioattivi austriaci si ripresenta la spiegazione portata avanti per gli esemplari italiani. Stando a quanto dichiarato dal capo del distretto di polizia di Reutte, Konrad Geisler, i cinghiali rinvenuti in Tirolo potrebbero provenire dalla regione dell’Allgau, in Baviera, dove simili esemplari radioattivi “non sono infrequenti”.
Ma ci si chiederà, come è possibile che dopo 27 anni dall’incidente di Chernobyl si scoprano cinghiali radioattivi? La risposta, molti l’avranno intuita, è nell’immagazzinamento dell’isotopo radioattivo, il cesio 137, nell’ambiente. L’isotopo finisce nel terreno, dal terreno passa ai funghi, dai funghi passa ai cinghiali, e se nessun cacciatore li uccide e li porta in tavola, non arrivano all’uomo.
Bisogna dire che i dati riportati dal Tiroler Tageszeitung, giornale tirolese, potrebbero forse fare più notizia, qui da noi, che lo stesso rinvenimento dei cinghiali radioattivi nel territorio austriaco: secondo il giornale, infatti, tra il 2007 e il 2012 sarebbero stati analizzati in Baviera 2077 cinghiali dei quali addirittura 732 sarebbero risultati radioattivi. I dati vengono inoltre affiancati dall’autorevole commento di Joachim Weikel della AGES, ovvero dell’agenzia per la sicurezza alimentare austriaca, che sottolinea come in Baviera un cinghiale su due non può essere consumato proprio per via delle contaminazioni radioattive.
Inutile dire che notizie come queste riportano alla mente anche la più recente tragedia di Fukushima e le conseguenze che inevitabilmente saranno scoperte nel corso di molti anni.
Photo credits | minds eye su Flickr
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