L’inquinamento? Non è poi così elevato. Dovrebbe suonare più o meno così la dichiarazione di ieri del Ministro dell’Ambiente cinese Zhou Shengxian sollecitato da una stampa insolitamente agitata sui temi ambientali. Che la Cina sia il Paese che inquina più al mondo non è ormai un mistero per nessuno. O sarebbe meglio dire quasi nessuno, dato che il Governo non l’ha mai voluto far sapere alla propria popolazione. Ora però che cominciano le proteste, cerca di sminuire il problema in qualche modo.
Secondo il Ministro dell’Ambiente la situazione non è così tragica in quanto i quattro principali agenti inquinanti (biossido di zolfo, ossidi di azoto, ossigeno chimico e azoto ammoniacale), secondo i loro calcoli, sarebbero addirittura diminuiti del 2% rispetto allo scorso anno e continueranno a scendere anche nel prossimo. L’unica ammissione il ministro l’ha fatta sull’aria delle città accettando, a malincuore, che forse così pulita non è.
Per questo Shengxian ha annunciato di voler prendere alcuni provvedimenti in merito, come ad esempio vietare la vendita dei modelli di auto più vecchi e di conseguenza più inquinanti. Questo però equivale un po’ a mettere la testa sotto la sabbia dato che la situazione delle città cinesi diventa insostenibile non con il traffico (o meglio, non solo per quello), ma d’inverno, quando i riscaldamenti delle case sono al massimo e quando l’energia richiesta registra il picco. E ricordiamo che la gran parte della richiesta dell’energia viene soddisfatta con il carbone.
Tornando ai provvedimenti, la decisione è di vietare la vendita di tutti i veicoli entrati in commercio prima del 2005 e tutti quelli che non rispettano determinati parametri ambientali. Che sia un modo per favorire l’industria automobilistica che deve vendere le auto più moderne? Inoltre c’è l’intenzione di migliorare la qualità del gasolio e della benzina. Forse un po’ poco per migliorare un quadro drammatico che prevede come soglia massima di sicurezza del Pm2.5 in città fissato a 300 unità, mentre nelle principali città del Paese supera tranquillamente le 500.
[Fonte: the Guardian]
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