La Cina ultimamente apre qualche spiraglio verso una maggiore ecosostenibilità del paese in futuro, ma per il momento continuano a giungere allarmi ambientali con al centro la superpotenza asiatica. L’ultimo riguarda il legname: il 10% di quello venduto in Cina sarebbe illegale secondo un nuovo studio. Si tratta di una pratica legata a doppio filo con le pratiche di deforestazione, come è facile immaginare.
La Cina continua a rivelarsi al centro di grandi problemi ambientali e questa volta al centro dell’intrigo si pone il commercio illegale di legname. Addirittura il 10% di quello venduto dalla superpotenza sarebbe illegale secondo la EIA, l’Environmental Investigation Agency inglese. Se la percentuale è davvero pazzesca, per comprendere la vastità del fenomeno non bisogna dimenticare che stiamo parlando della Cina: il 10% del legname venduto nel paese corrisponde a cifre da capogiro, per un fatturato stimato in 3,7 miliardi di dollari.
La deforestazione come è noto è sostenuta anche dal traffico illegale di legname e le proporzioni del mercato illegale cinese non può che risultare estremamente preoccupante per gli ambientalisti sparsi per il globo. L’ultimo rapporto pubblicato dall’EIA da cui sono emersi i dati sopra riportati, intitolato “China, appetite for destruction” mette anche in risalto la crescita della domanda di materiale nel paese, e di conseguenze il possibile (probabile) aggravarsi del fenomeno nei prossimi anni. La Cina è il principale consumatore, importatore ed esportatore di legno al mondo: un vero centro nevralgico per il mercato globale del legname, e non solo, la domanda interna continua ad aumentare e nel 2011 le importazioni sono salite del 28% rispetto, incredibile ma vero, al 2010. È quindi chiaro che i numeri del legno illegale sembrano orientati a salire ancora. L’EIA sottolinea infine che oltre al 10% di legname venduto illegalmente, poiché la Cina non possiede una normativa come quella UE e statunitense che vieta l’importazione illecita, un terzo del legname venduto a livello globale è cinese, e che di tutto questo si sa “poco riguardo alla sua origine.
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