Chiazze marroni a Sperlonga, quel color escremento tipico del mare italiano ma di origine sconosciuta

di Redazione 2

Non tutti lo sanno ma in Italia, oltre ai prodotti tipici, ci sono anche i colori tipici, come quelli che assume il mare ad agosto, chiazze marroni, sfumatura escremento che a guardar bene, e purtroppo non sono semplicemente allucinazioni da solleone, forse forse l’escremento ce lo trovi e ti fai un bagno indimenticabile in scenari contaminati mai visti prima. Questa peculiarità appartiene, tra le altre, alle acque di Sperlonga, fiore (o forse dovremmo dire altro ma ci tratteniamo per ovvie ragioni)  all’occhiello di quella che era già una bandiera blu ma voleva fare ancora di più ed allora si è tinta un po’ di marrone, qualche mèches qua e là tanto per far risaltare ulteriormente l’azzurro cristallino del mare.

La notizia delle macchie nel mare di Sperlonga è stata riportata, tra gli altri, dal Messaggero. Immediate le repliche dell’amministrazione e degli addetti al settore turistico che lamentano un eccessivo allarmismo, ma non nascondono che il problema c’è, solo che la colpa sarebbe da attribuire al Garigliano, il fiume al confine tra Lazio e Campania. Il sindaco Rocco Scalingi afferma infatti che sono i capocorrente a trasportare nelle acque altrimenti illibate della località balneare i rifiuti. Tutta colpa delle correnti marine dunque?

Per Paolo De Girolamo, interpellato dallo stesso quotidiano, docente universitario napoletano esperto di correnti, non è escluso che i rifiuti siano stati trasportati ma

Capocorrente è un gergo che non ha nulla di scientifico, […] il Garigliano è lontano e non vedo come si possa dire con certezza che il fenomeno dipenda dal fiume.

Potrebbe forse dipendere, più verosimilmente, dagli insediamenti abusivi e da quei canali che sfociano in mare con un carico a dir poco variegato di schifezze. Alcuni danno la colpa agli impianti di depurazione che funzionano male alle foci dei fiumi, altri alle navi da crociera, indiziate anche le alghe. In azione, come ogni anno, per fortuna, c’è la nave spazzamare della Provincia di Latina.

L’imprenditore Leone La Rocca, presidente di Sperlonga Turismo, si è lamentato dei toni allarmistici dei giornali:

“Ma che macchie nere! Siamo andati a vedere, principalmente sono alghe che con il grande calore dell’acqua vengono in superficie. Me lo ricordo da bambino principalmente all’uscita dei laghi e fiumi, con relativo disagio di bagnanti e imbarazzo degli operatori locali. Il problema c’è, inutile negarlo, ma può essere raccontato nella sua essenzialità, senza malevoli richiami, i miei associati balneari monitorizzano la situazione tutti i giorni”.

Schiuma e macchie giallastre sono dovute alle temperature elevate di questi giorni: più nutrienti non necessariamente inquinanti, ha spiegato il biologo marino Claudio Brinati, aumentano i livelli di fosforo e azoto che a loro volta fanno proliferare le alghe. Non ci sono rischi, dunque, a quanto dicono, a livello sanitario. Certo è che, pericoloso o non pericoloso e di chiunque sia la responsabilità, un mare colorato così, pieno di rifiuti, noncipiace.

[Fonti: Il Messaggero; Online-news.it]

Commenti (2)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.