Chi è Maurizio Martina, nuovo ministro dell’Agricoltura? Nel Governo Renzi il ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali va all’ex responsabile nazionale Agricoltura del Partito Democratico, nonché ex sottosegretario all’Agricoltura del Governo Letta. Vediamo più in dettaglio chi è il successore di Nunzia De Girolamo.
Il nuovo ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina ha appena 35 anni. È nato a Calcinate (provincia di Bergamo), si è diplomato all’Istituto tecnico Agrario e ha ricoperto nel 1999 il ruolo di consigliere comunale a Mornico al Serio per poi diventare segretario regionale della Sinistra Giovanile nel 2002 (in seguito Responsabile Lavoro nella segreteria nazionale). Nel 2004 Maurizio Martina diventa segretario provinciale dei Democratici di Sinistra a Bergamo, nel 2007 segretario regionale per i DS, e nello stesso anno viene eletto in Lombardia segretario regionale del PD.
Il nuovo ministro dell’agricoltura diviene nel 2009 responsabile nazionale Agricoltura del Partito Democratico, su nomina di Franceschini (ora ministro dei Beni Culturali). Negli ultimi anni la sua attività politica continua nel settore dedicato alle politiche agricole, alimentari e forestali, e nel 2013 diventa sottosegretario all’Agricoltura nel Governo Letta (con Nunzia De Girolamo come ministro).
Chi è Maurizio Martina, quindi? Si parla di un giovane, sulla carta almeno sufficientemente preparato, che stando alle primissime dichiarazioni fa mostra di una forte determinazione. Ovviamente solo il tempo potrà dirci se la scelta di Maurizio Martina come nuovo ministro dell’Agricoltura del Governo Renzi determinerà una gestione migliore di questo ministero, di importanza strategica per il paese (come si suole ripetere) e che ha conosciuto di recente la triste e imbarazzante vicenda collegata alla gestione De Girolamo e alle sue dimissioni.
Possiamo dire che, senz’altro, è una scelta infinitamente più comprensibile rispetto a quella di affidare il ministero dell’ambiente al commercialista dell’UDC Gianluca Galletti. Non mancheremo, naturalmente, di tenere d’occhio i prossimi passi del nuovo ministro e di riportarne le prime prese di posizione.
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