La chalara fraxinea, fungo patogeno che attacca i frassini, sta continuando a causare estese morie di alberi in tutta Europa, dalla Polonia alla Danimarca passando per l’Inghilterra e altri stati. Date le grandi difficoltà legate al suo contenimento si teme il suo arrivo a breve anche in Italia. Ecco un video realizzato da FERA (The Food and Environment Research Agency) che spiega come attacca i frassini e quali sono i sintomi della chalara fraxinea.
La chalara fraxinea continua la sua avanzata al momento inarrestabile, contagiando un numero sempre maggiori di frassini anche in Gran Bretagna e costringendo al loro abbattimento. Il fungo si trasmette anche per via aerea, trasportato dal vento, e risulta particolarmente difficile da contenere, come hanno di recente ammesso diversi esperti inglesi. Dato che l’agente patogeno si continua a diffondere rapidamente in tutta Europa si teme il suo arrivo, entro non molto tempo, anche nel nostro paese. Sarà quindi particolarmente utile questo video realizzato dalla The Food and Environment Research Agency che spiega quali sono i sintomi della chalara fraxinea e come questo fungo patogeno attacca gli alberi portandoli alla morte.
Il video spiega come la chalara fraxinea si espande: il fungo “atterra” sulla foglia, dove comincia a germinare. Da qui l’agente patogeno si diffonde, tramite il picciolo, entro i rami. Dai rami, come è facile immaginare, prosegue il cammino fino a infettare anche il tronco principale. La chalara fraxinea si estende, una volta giunta alle ramificazioni (partendo da un rametto secondario, per esempio) in entrambe le direzioni del nuovo ramo che va per infettare, a destra e sinistra oppure sopra e sotto, causando, nel suo propagarsi, la morte dei tessuti. La chalara fraxinea agisce come un cancro in rapida espansione. Se si rimuove, come vediamo nel video, un ramo di medie proporzioni e lo si scorteccia si vedrà un alone scuro nel legno: il segno della propagazione dell’infezione. Il diffondersi della chalara fraxinea può anche essere accompagnato, dopo un certo punto, dalla comparsa di honey fungus (ovvero dell’armillaria mellea).
Madison 1 Marzo 2017 il 3:12 am
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