Il bello di un parco naturale è il poter respirare l’aria pulita e vedere animali come se stessero nel loro habitat naturale. Ma anche una struttura simile per poter funzionare ha bisogno dell’elettricità, e sarebbe un controsenso se per generarla si inquinasse un posto così incontaminato. Per questo in Toscana hanno avuto una grande idea, e cioè costruire una centrale elettrica che funziona con un mix di energie rinnovabili, e soprattutto che ha zero emissioni.
La centrale si chiama Diamante ed è situata al centro del parco naturale di Pratolino, vicino Firenze. La struttura ha appunto la forma di un diamante alto 12 metri e con un diametro di 8, formato da 38 pannelli fotovoltaici a celle monocristalline e 42 facce in vetro temprato per catturare il sole che in queste zone c’è quasi tutto l’anno. Ma non bisogna disperare nelle giornate nuvolose. La centrale è in grado di generare energia attraverso l’accumulo di idrogeno.
Infatti all’interno della struttura ci sono tre sfere di vetroresina, il cui funzionamento è spiegato dal professor Luigi Maffei, docente di Architettura Tecnica alla facoltà di ingegneria dell’Università di Pisa:
Queste sfere contengono innovativi serbatoi a idruri metallici e a bassa pressione per l’accumulo energetico di idrogeno. Si tratta di un sistema integrato di produzione e stoccaggio di energia da fonte solare che assicura l’autosufficienza energetica di un piccolo condominio.
Ma non finisce qui. Infatti la struttura esterna, che esteticamente ha anche un valore artistico, visto che richiama l’architettura Rinascimentale che si è sviluppata proprio nella zona toscana, è costruita in maniera tale da essere sempre in continua evoluzione e poter progredire di pari passo con le nuove scoperte nel campo della tecnologia solare, così da inserire nuovi pannelli o strutture alternative per accrescerne le potenzialità energetiche in futuro.
Oltre a dare energia al parco, la centrale sarà anche un ottimo strumento didattico, dato che sarà inserito come meta per le gite scolastiche, per avvicinare un po’ di più i bambini italiani all’ecologia, cosa che finora è stata fatta molto poco da altre parti d’Italia.
Fonte: [Corriere della Sera]
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