Una centrale solare è un’ottimo investimento dal punto di vista energetico. Una centrale geotermica lo è ancor di più. Ma una ibrida solare-geotermica è davvero il massimo. E’ quanto hanno pensato in Nevada dove è stata realizzata la prima centrale rinnovabile ibrida al mondo. Non è un caso che sia stata realizzata proprio nel Nevada. In questo Stato infatti una grande fetta di territorio è desertica, e per questo le grandi compagnie elettriche hanno pensato bene di sfruttarne l’esposizione al sole senza “mangiarsi” del territorio utile alle coltivazioni.
Il Nevada oggi è uno degli Stati con la più alta produzione di energia solare degli Stati Uniti, così Enel Green Power ha deciso di investirci. Ma non in una delle solite centrali solari, ma in questo progetto innovativo. Terminata a maggio nel Nord-Ovest del Paese, nel sito di Stillwater nella Contea di Churchill, la struttura prevede la realizzazione di pozzi nel terreno che servono per catturare il calore dal vapore e dall’acqua che salgono dal centro della Terra, in modo da sfruttarli per azionare delle turbine e produrre energia elettrica.
L’impianto inizialmente era stato pensato per un uso esclusivamente geotermico, e produceva 33 Megawatt. Una volta terminato però, vista l’esposizione al sole, sembrava sprecato non aggiungerci dei pannelli. E così ne sono stati aggiunti diversi fino alla capacità di altri 26 Megawatt. La combinazione delle due fonti di alimentazione limita le debolezze di ciascuna, in quanto il geotermico permette di prelevare energia anche di notte, ed il solare limita i costi del geotermico che pesa parecchio sulle casse dell’azienda.
La produzione totale di quasi 60 Megawatt è ottimale per qualsiasi centrale energetica, ed anzi siamo stupiti che nessuno ci abbia pensato prima. Trattandosi di un’azienda italiana, speriamo che dopo il successo assicurato di questo esperimento, Enel Green Power decida di realizzarlo anche dalle nostre parti.
[Fonte: Treehugger]
Photo Credits | Thinkstock