Clini continua a ricevere critiche per il provvedimento che permette ai cementifici di bruciare rifiuti solidi secondari (i cosiddetti Css). In particolare sono i medici dell’Associazione Medici per l’Ambiente a puntare il dito contro le emissioni degli impianti.
Ancora polemiche sulla decisione di Clini di permettere ai cementifici di bruciare rifiuti solidi secondari. Secondo l’Associazione Medici per l’Ambiente
Studi scientifici internazionali hanno dimostrato che la combustione di rifiuti nei cementifici comporta una variazione delle emissioni, in particolare di diossine, composti organici clorurati e metalli pesanti, e la produzione di diossine è direttamente proporzionale alla quantità di rifiuti bruciati.
Clini dal canto suo ribadisce che la decisione è coerente con le direttive europee ed è stata esaminata dalla Commissione Europea. Ma son in tanti a non ritenere sufficiente una simile spiegazione. Mentre tanti ambientalisti chiedono limiti di legge più restrittivi e migliori tecnologie di abbattimento, i medici del movimento Medicina Democratica criticano aspramente la scelta di Clini, dichiarando senza tanti giri di parole che
i cementifici vogliono i rifiuti non perché “risparmiano” combustibili fossili, ma per i guadagni connessi allo smaltimento. Viene detto che i cementifici distruggono i rifiuti con la stessa efficacia di altri impianti di smaltimento […] Secondo l’Ente di protezione ambientale Usa (Epa), i cementifici americani sono la seconda fonte di diossine e furani dopo gli inceneritori per rifiuti urbani, grazie alla scelta di utilizzarli per bruciare rifiuti industriali.
Stefano Ciafani, vicepresidente di Legambiente, sottolinea comunque una conseguenza positiva indiretta della scelta: i cementifici infatti così sono obbligati a monitorare alcuni inquinanti come le diossine, cosa che non fanno invece (perché non ne sono obbligati) quando “bruciano altre schifezze come il petcoke”. Le polemiche contro la scelta di Clini, comunque, non finiranno certo presto, e forse saranno proprio i medici a portarle avanti, in prima linea.
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