La vita si fa dura per la mafia del legno. O almeno in Europa, finora uno dei suoi mercati più importanti, grazie ad una legge votata nei giorni scorsi dal Parlamento europeo che blocca l’ingresso in Unione del legno illegale.
Con legno illegale si intende la maggior parte delle importazioni che giungono in Europa da Paesi in cui, a causa dei deboli meccanismi di controllo, le imprese criminali si macchiano di scempi ambientali e deforestazione sregolata, arricchendosi a spese dello sradicamento di intere foreste e spesso finanziando sanguinose guerre civili con i proventi. Pensiamo al fenomeno della deforestazione illegale che si perpetua in Amazzonia, nell’Africa Centrale, in Russia e nel Sud Est Asiatico.
Stando alle stime diffuse dall’Onu, il legno abbattuto illegalmente rappresenta il 24-40% della produzione mondiale, con un volume compreso tra i 350 e i 650 milioni di metri cubi l’anno.