Il fallimento dell’AIG colpisce anche gli impegni sul cambiamento climatico

AIG

L’incredibile caduta di AIG ha lasciato un certo numero di problematiche sulla sua scia: miliardi di dollari volatilizzati, grandi domande sul regolamento federale degli investimenti, e, naturalmente, licenziamenti. Ma l’ultimo obiettivo fallito che potrebbe essere il più sorprendente di tutti è stato perdere un forte alleato contro il cambiamento climatico globale.

AIG, prima di fallire, aveva lanciato un nuovo ambizioso programma progettato specificamente per far fronte a tutto ciò che riguarda il cambiamento climatico. Secondo Climate Wire, la controversa decisione di AIG di entrare nel business dei cambiamenti climatici, dopo aver sostenuto alcune società petrolifere, stava per portare la società in un progressivo e piuttosto ambizioso terreno.

La società stava accelerando verso i suoi nuovi obiettivi per invertire le sue emissioni di gas a effetto serra, stava sviluppando polizze assicurative per i fornitori di energia rinnovabile, e stava studiando gli strumenti finanziari che avrebbero potuto aiutare le innovazioni nel mondo dell’ecologia. AIG è stato incoronato leader nella lotta al cambiamento climatico.

5 antichi lavori che nessuno sapeva fossero ecologici

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Quando si pensa di ai posti di lavoro ecologici, cosa vi viene in mente? Installatore di pannelli solari, produttore di turbine eoliche, consulente per l’efficienza energetica, specialista per il ripristino degli ecosistemi, e tanti altri nuovi lavori dei cosiddetti “colletti verdi“. Queste sono tutte parti della futura green economy, ma è importante notare che molti posti di lavoro che già esistono da decenni, quando non da secoli, anche se non sono stati pensati per essere ecologici. Essi hanno permesso fino ad oggi un’economia sostenibile, e forse meriterebbero maggiore rispetto. Vediamo di quali lavori si tratta.

1) Sarto. Cotone biologico prodotto in modo sostenibile e altri tessuti naturali o riciclati sono solo una parte dell’eco-abbigliamento. Prima di arrivare al prodotto finito, le materie prime vengono spedite da una parte all’altra del mondo tra le varie fabbriche. Ma se c’è un modo veramente sostenibile per produrre abbigliamento, l’unico è il lavoro del sarto. Si conosce la provenienza sia dei tessuti che della lavorazione, ed anche se il loro costo è mediamente più elevato, sappiamo che indossando un vestito fatto in questo modo, si fa del bene all’ambiente, ed anche a sè stessi perché si sa cosa si indossa.

Diventa manager del vento, aperte le iscrizioni al primo corso di formazione Anev

Manager del vento. Non è una presa in giro nè tantomeno una battuta di cattivo gusto sul pugno d’aria che si trovano in mano oggi i grandi dirigenti di aziende in crisi. Si tratta piuttosto del primo corso di formazione per operatori nel campo dell’energia eolica promosso dall’Anev, l’Associazione nazionale energia del vento, in collaborazione con l’Uil.

L’idea alla base del progetto formativo, denominato “Essere Manager delle energie rinnovabili: l’energia eolica“, è quella di creare nuove figure professionali da inserire a pieno titolo sul mercato delle energie rinnovabili, dando vita a numerosi posti di lavoro ed incrementando un settore come quello dell’energia da fonti rinnovabili che sicuramente è in crescita ma necessita per decollare definitivamente proprio di figure competenti e qualificate professionalmente in questo ambito, oggi grande lacuna un po’ per tutti i rami dell’energia pulita.  Già l’Unione Europea aveva infatti denunciato la mancanza di project manager nell’ambito dell’eolico, e l’Italia risponde prontamente con questo corso mirato a formare per l’appunto i manager del vento.

Cgil si allea con Legambiente: “subito 350 mila posti verdi”

Il “Green New Deal” di Obama arriva anche in Italia. Ma non dalla parte politica (sarebbe troppo bello), ma da quella sindacale, oltre che nell’ambito delle associazioni ambientaliste, che questo new deal lo hanno ispirato. A recepire per prima l’importanza delle iniziative messe in atto dal neopresidente americano nel nostro Paese è stata la Cgil, sempre combattiva quando si tratta di posti di lavoro, che insorge contro le iniziative (o meglio le non-iniziative) del Governo in materia ambientale.

In una recente manifestazione che ha visto coinvolti, come in un’alleanza, il sindacato dei lavoratori e Legambiente, la contestazione mossa al Governo è stata che mentre in tutto il mondo, addirittura in Cina, la politica prende provvedimenti per investire sull’ambiente e di conseguenza creare migliaia di posti di lavoro, l’Italia come al solito recepisce tardi e male queste direttive, in molti casi senza un vero risultato.

I 10 posti di lavoro ecologici che ci aspettano nel 2009, seconda parte

Dopo tanti mesi in cui vi abbiamo parlato di posti di lavoro ecologici, ieri abbiamo finalmente trattato la nascita di 5 nuove figure professionali che prenderanno piede nel 2009. In parte esse esistevano già perché o nate da pochi anni ma rimaste ancora semi-sconosciute, oppure esistevano da secoli e adesso sono state rimodernate. Per chi si fosse perso la prima parte, per leggerla basta cliccare qui.

Le 5 figure professionali di cui vi parleremo oggi invece sono completamente nuove. Qualcuno di buona volontà ha cominciato ad intraprendere, in via sperimentale, alcune di queste attività nell’anno appena trascorso, ma il vero boom dovrebbe esserci tra il 2009 e il 2010. Andiamo a scoprire di che si tratta.

I 10 posti di lavoro ecologici che ci aspettano nel 2009, prima parte

Barack Obama durante la campagna elettorale, ma anche nel suo discorso di insediamento alla Casa Bianca, ha promesso milioni di posti di lavoro nell’ambito dell’ecologia. Anche noi sulle pagine di Ecologiae.com ribadiamo da tempo che sono possibili diversi posti di lavoro nuovi, o miglioramenti rispetto ai vecchi, che potrebbero nascere se i Governi decidessero di puntare sulla sfera ecologica.

Oggi, grazie al sito fastcompany.com, tentiamo di capire quali saranno i “green-job”, i posti di lavoro ecologici del futuro. Un futuro non molto lontano, ma praticamente dietro l’angolo, e cioè quelli che potrebbero essere intrapresi tra quest’anno e al massimo il prossimo.

La crisi economica metterà a rischio gli investimenti ecologici?

Le prospettive del nuovo anno sono piuttosto cupe. Molti economisti sostengono che non usciremo dalla crisi prima del 2010, le aziende licenziano, molte chiudono, e bisogna tagliare le spese superflue. In questo modo si ha più difficoltà a trovar fondi per sostenere l’ecologia, compresi anche gli aiuti, non solo economici, da parte delle aziende.

Addirittura alcune grandi imprese hanno un “addetto all’ecologia“, una persona cioè che si occupa solo del riciclaggio, dei piani per il risparmio energetico e per altre misure ecologiche. Ma adesso che fine fanno tutti questi buoni propositi? Un sondaggio condotto dal SunTrust Bank Private Wealth Management sembra rassicurarci, per ora. L’ecologia non è messa in un cassetto, ma è ancora tra i primi pensieri degli imprenditori di tutto il mondo.

Metti in luce l’Africa

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Uno straordinario progetto eco-sostenibile vede uniti gli sforzi di Fairtrade Italia (consorzio preposto alla certificazione dei prodotti del commercio equo), Wwf e Ghanacoop per portare la luce in Africa.
Metti in luce Africa” è un’iniziativa che intende incentivare i finanziamenti in alcune aree rurali africane, inaugurando un fertile terreno di scambio tra Italia ed Africa basato sul commercio dei prodotti equosolidali e sullo sfruttamento delle energie rinnovabili.

L’idea è quella di costruire impianti per produrre energia pulita in alcune aree africane scoperte dai servizi di fornitura elettrica.
Un investimento che colpirà positivamente l’economia locale: l’incentivazione aiuterà le realtà imprenditoriali indigene a risollevarsi e a costituirsi autonomamente.

Dai rifiuti nasce un edificio. La nuova sede di Savno ecologica ed ecocompatibile

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Un edificio di 600 metri quadrati fatto interamente di rifiuti: è la nuova sede di Savno (Servizi ambientali Veneto nord orientale) inaugurata a Conegliano (Treviso) il 30 maggio scorso. La struttura, progettata secondo i più avanzati criteri della bio-architettura, è completamente ecologica ed ecocompatibile ed è costruita con rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata, come l’acciaio. Tutti i materiali impiegati per la costruzione dell’edificio sono riciclati e riciclabili al 100 per cento e dotati di certificazione bio-ecologica.

Pochissima energia, inoltre, è stata consumata per la produzione dei materiali. Utilizzate, tra gli altri, anche le bottiglie in pet, riciclate dai 35 comuni trevigiani, per la produzione di fogli in poliestere utili all’isolamento termo-acustico dell’edificio. I giornali riciclati sono stati utilizzati, invece, per ricavare una fibra di cellulosa impiegata nell’isolamento dei pavimenti.

RSS Awareness Day: iscrivetevi al feed!

Oggi è il Primo Maggio ed è, naturalmente, la festa dei lavoratori. Forse non tutti sanno che oggi è anche l’RSS Day, ovvero il giorno dedicato al popolare formato per la distribuzione dei contenuti web. In occasione di questa particolare “festività” vi invitiamo ad iscrivervi al feed di Ecologiae. In questo modo avrete sempre sott’occhio le ultime novità sulle fonti di energia alternative, i migliori progetti biocompatibili e le news piu significative riguardanti la salvaguardia del nostro pianeta. Se ancora non conoscete il funzionamento dei feed RSS vi invito a scoprirlo attraverso il video che trovate dopo il salto o consultando la relativa voce su Wikipedia.

Biopower generation: l’integrazione delle biomasse nel mercato energetico internazionale

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Come integrare le biomasse al sistema di generazione di energia attuale? Questo il principale nodo da sciogliere per leader ed esperti delle bioenergie, che si riuniranno nella conferenzaBioPower Generation-Delivering efficient, cost effective power generation from biomass” che si svolgerà a Bruxelles il 9 e il 10 aprile.

L’incontro è volto ad individuare le strategie su larga scala per la diffusione delle energie da biomassa. Prenderanno parte alla conferenza esponenti del mondo politico ed esperti del rinnovabile, a testimonianza del connubio che deve necessariamente persistere fra istituzioni e iniziative verdi. Per l’Italia parteciperà Sauro Pasini, responsabile dello sviluppo tecnologico di Enel. I principali obiettivi di questo meeting, come si legge nel programma dell’evento, saranno:

  • scoprire e far scoprire le potenzialità delle biomasse, grazie all’intervento di più di 20 esperti nel campo dell’ecoenergia
  • individuare i principali ostacoli alla crescita del mercato delle biomasse
  • pianificare le soluzioni per sviluppare al meglio l’approvigionammento e la produzione di energia da biomasse
  • presentare e discutere dei più recenti sviluppi tecnologici relativi agli impianti di gassificazione della biomassa.

Lexmark rinnova l’EarthDay in EarthMonth

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Lexmark è un’azienda statunitense che sviluppa e produce accessori per stampanti, incluse stampanti a getto d’inchiostro e laser, prodotti multifunzione, accessori e servizi per utenti privati e business. Lexmark per il 2008 ha deciso di trasformare la tradizionale giornata dell’anno dedicata alla promozione di “iniziative verdi” , l’EarthDay, in EarthMonth, un intero mese di iniziative.

Da sempre impegnata nella salvaguardia dell’ambiente e nei programmi di eco-compatibilità, Lexmark dedica un intero mese al tema Green attraverso un ampio programma di attività concrete, di tipo educativo e di tipo operativo, rivolte a tutti i pubblici dell’azienda, dai dipendenti ai Partner e fornitori fino ai clienti finali, siano essi aziende o privati cittadini. Lexmark sostiene, con un proprio progetto, durante il mese di aprile, Rainforest Foundation UK , l’organizzazione internazionale che garantisce il sostegno finanziario alle iniziative realizzate localmente dalle associazioni delle popolazioni indigene, per salvaguardare e gestire in modo sostenibile lo sviluppo delle foreste pluviali tropicali.