Fab tree hab: la “pianta” della casa ecologica, ovvero coltivare un’abitazione!

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Non ci crederete mai, eppure è proprio questo l’ambizioso progetto, che più verde non si può, degli ecoarchitetti statunitensi Mitchell Joachim e Javier Arbona: piantare una casa, che cresca direttamente dai semi nel terreno.
Sarebbe bellissimo, ci sentiremmo tutti un po’ mitiche creature degli alberi, ed al posto di grigi palazzi tutti uguali, avremmo foreste di alberi-dimora a far da villaggio. Sogno, utopia, chimera?

Sarà anche impossibile da realizzare, ma crederci non fa male e, quando vi avrò illustrato i dettagli tecnici delle case vegetali, non sembrerànno poi così belle impossibili.
Al progetto della casa viva e vegeta partecipa anche l’ingegnere ambientale Lara Green (il cognome non vi sembra azzeccatissimo?) che, insieme ai due prima citati ecoarchitetti, hanno studiato il modo di far nascere un albero che possa ospitare al suo interno una casa.

Le dieci foto più belle della Terra: la Nasa partecipa così all’Earth Day

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L’Earth Day, la giornata mondiale dedicata alla Terra, si è svolto il 22 aprile scorso, raccogliendo le adesioni di ben 174 Paesi, con più di 4000 eventi svoltisi in ogni parte del mondo.
Per celebrare le bellezze del nostro Pianeta, in occasione dell’Earth Day, la Nasa ha proposto le migliori foto della Terra, scattate dagli astronauti della stazione spaziale internazionale.
La speranza è che queste bellissime immagini dall’alto, smuovano la nostra voglia di salvare i meravigliosi scenari mozzafiato, offerti gratuitamente ogni giorno in mondo visione.
La foto sopra, la prima della top ten, cattura l’eruzione del vulcano Cleveland, nelle Aleutian Islands, in Alaska. L’eruzione durò soltanto poche ore, e fu immortalata dall’equipaggio di tredici membri di una spedizione spaziale del 2006. Ma vediamole tutte, ne vale la pena.

La storia di Pierre: un pinguino freddoloso… con il cappotto!

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Abbiamo imparato a conoscerli e ad amarli attraverso pellicole dalla suggestione straordinaria, come la Marcia dei pinguini di Luc Jacques e Il popolo dei migratori di Jacques Perrin. Ma sui pinguini c’è sempre da scoprire.
L’ultima strana notizia ci è arrivata ieri da Washington. E’ possibile che un pinguino abbia freddo? Ebbene si! Un tenero esemplare di 25 anni, Pierre (nella foto), aveva perso lo strato di piume termiche in più parti del corpo e stava letteralmente morendo di freddo.

A differenza degli altri mammiferi marini, che hanno uno strato di grasso per proteggersi dal freddo, i pinguini contano solo sulle loro piume impermeabili. Senza di esse, Pierre non era capace di tuffarsi nelle acque gelide insieme agli altri pinguini e, mentre i suoi 19 compagni dell’Accademia dei pinguini giocavano in acqua, se ne stava tutto solo e tremante ai bordi della cisterna.

L’Accademia del mondo migliore cucina con il sole: dall’India la storia dei Jainisti e dei fornelli solari

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L’Accademia del mondo migliore (Academy for better world) nel Rajastan, a Taleti, vicino a monte Abu, cucina con il sole.
Grazie a 84 parabole in grado di concentrare la luce solare, si preparano 20000 pasti ogni giorno. Ogni parabola ha un’area riflettente di 9,2 metri quadrati e un sistema di tubature. Ogni giorno si producono circa 3500 4000 kg di vapore, che viene convogliato e va a fornire energia alle pentole industriali, che riescono a contenere tra i 200 ed i 400 litri.
E così si riesce a cucinare pulito, impiegando solo la luce del sole. Pensate che nei periodi dell’anno in cui il sole brucia più forte, dai 20000 pasti al giorno, si passa ai 38500. I fornelli solari hanno ovviamente emissioni zero.

A sfamarsi ecologico sono i Jainisti, la cui religione antichissima, conosciuta anche come Jaina Dharma, è basata sugli insegnamenti di Mahavira (599-527 a.C.). Sarà perchè i Jainisti credono che il mondo non cesserà mai di esistere che uno dei loro principi fondamentali è non recare danno ad alcuna cosa. Vivere senza “parassitare” insomma.

Isole Svalbard: la ricerca si fa tra fiordi ed orsi polari

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A meta’ strada tra il Polo e Capo Nord ci sono le Isole Svalbard, un arcipelago popolato da 2650 persone e da 10mila orsi. Qui troviamo una comunita’ scientifica internazionale proveniente da 40 paesi, che si è stabilita in queste isole, poco ospitali a dire il vero, per studiare nell’Universita’ piu’ settentrionale del mondo. Le isole Svalbard furono scoperte da Willem Barentsz nel 1596 e, ad oggi rappresentano il territorio con la minore densita’ di popolazione al mondo, solo 1 abitante ogni 25 chilometri quadri, in realta’ l’unica isola abitata è Spitsbergen, la piu’ grande, dove spicca la capitale Longyearbyen, sulla foce del fiordo principale dell’isola. Questa citta’ nacque come sede di miniere carbonifere ed attirava soprattutto minatori e pescatori, oggi invece le attivita’ principali sono molto piu’ redditizie e meno faticose, infatti il turismo, la ricerca scientifica e le attivita’ commerciali rappresentano le risorse piu’ sfruttate.

In effetti le Isole Svalbard non sono un luogo climaticamente gradevole, in quanto ci sono 4 mesi all’anno di buio completo e le notti raggiungono 40°C sottozero. Per questi motivi la comunita’ è molto giovane, composta da coppie con bambini, mentre gli anziani si trasferiscono in Norvegia poiché mancano strutture per persone non autosufficienti, difatti a 2 ore di aereo si trova Tromsǿ. I cittadini di Longyearbyen sono soprattutto stranieri, la maggior parte dei quali immigrati per scopi “intellettuali”, infatti la comunita’ scientifica è vastissima, soprattutto all’UNIS (University Centre in Svalbard), costruita con materiali a basso impatto ambientale.

Raja Ampat: il tesoro della Nuova Guinea

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Nell’Oceano Pacifico, si trova un Arcipelago di 600 isole in cui coesistono le specie animali e vegetali piu’ spettacolari e rare al mondo, questo paradiso si chiama Raja Ampat. Da circa due secoli centinaia di ricercatori e naturalisti sono approdati alla volta di queste meravigliose isole, scoprendo ogni volta nuove specie di animali, nuovi scorci e nuove vegetazioni. Oggi viene definita come “la culla della creazione nel mezzo dell’Oceano”, per il patrimonio di biodiversita’ che rappresenta. Una spedizione condotta nel 2001 tra le Isole Wyang e Raja Ampat, consenti’ agli scienziati di classificare circa 4000 specie di pesci ed oltre 450 di coralli, un numero di gran lunga superiore a quello presente nel Mar dei Caraibi e nella barriera corallina australiana.

La barriera corallina è praticamente intatta, tuttavia nelle zone piu’ soggette all’azione umana si è potuto osservare il fenomeno del bleaching, ossia sbiancamento, che ha causato la perdita della maggior parte della popolazione di coralli nel mondo. La bellezza del mondo sottomarino è infinita, ad esempio tra i coralli si puo’ trovare la piu’ piccola specie di cavalluccio marino, Hippocampus bargibanti, integrato alla struttura dei rami. Invece tra le alghe si mimetizza il pesce rospo (peraltro raro in queste zone), Halophryne diemensis, per nutrirsi di gamberetti, pesci piccoli e plancton.

Le botteghe del mondo e il commercio equo e solidale

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Le Botteghe del Mondo sono organizzazioni di distribuzione al dettaglio dei prodotti del Commercio equo e solidale che rispettano i criteri elencati nella Carta dei Criteri Italiana.

Il commercio è una delle attività più antiche e più importanti svolte dall’essere umano. Lo scambio di beni ha costituito per millenni il veicolo per mezzo del quale persone e culture venivano in contatto, si conoscevano e stabilivano relazioni. Purtroppo però durante il corso dei secoli il commercio avveniva a danno di alcuni popoli le cui aspirazioni di sviluppo sono state profondamente minati (si pensi ad esmpio al commercio degli schiavi). La povertà e la miseria delle popolazioni del Sud del Mondo non sono casuali, e nemmeno dovute ad incapacità o alla carenza di senso del lavoro. Sono le attuali regole del commercio mondiale che aggravano gli squilibri esistenti tra Nord e Sud, che unite alla difficoltà di ottenere finanziamenti non favorisce un’equa distribuzione delle risorse.

Cresce l’offerta sul mercato del lavoro verde: i migliori siti per trovare un ecolavoro

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I cambiamenti climatici e lo sviluppo di nuove tecnologie per sfruttare fonti di energia alternative sono il substrato su cui si svilluperà il mercato del lavoro nei prossimi anni. Questo sostengono molti economisti e ricercatori, che studiano il settore non solo dal punto di vista dell’impatto ambientale.

Alcuni esempi? In Brasile, per la produzione e la promozione dell’etanolo hanno trovato lavoro 500 mila persone circa; in Cina nel settore del riscaldamento tramite pannelli solari sono state impiegate circa 150 mila persone.Lo stesso sarebbe avvenuto in Spagna e Germania negli ultimi 3 anni.

Abu Dhabi: una meraviglia ecologica nel deserto!

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Nel 2009 nascera’ un’opera grandiosa, nei dintorni di Abu Dhabi, la piu’ grande capitale dei sette Emirati Arabi Uniti, dove opulenza e ricchezza sono i denominatori comuni. Questa citta’ è stata ribattezzata eco-city, infatti all’interno di questo progetto Masdar Iniziative, rientra la volonta’ di impiegare impianti che utilizzino fonti rinnovabili con strutture che siano un esempio di ecoarchitettura. Abu Dhabi sarà una vera oasi nel deserto arabo, un centro in cui innovazione scientifica e tecnologica andranno di pari passo con l’ambiente. Senza dubbio le immense disponibilita’ economiche hanno reso possibile anche la realizzazione di progetti impensabili, quali la costruzione di uno stabilimento cinematografico, ad alimentazione solare, con un investimento di oltre 300 milioni di dollari, per richiamare il business e l’attenzione di addetti ai lavori impegnati nell’ecologia.
La citta’ sara’ autosufficiente in tutto e per tutto, integrando energia eolica, solare, le risorse derivate dalle piantagioni e dalle fattorie. L’intera citta’ si alimenterà energeticamente grazie ad impianti fotovoltaici, mentre l’acqua, verra’ dal mare e sarà trattata da un impianto di dissalazione ad energia solare. Inoltre grazie al sistema di riciclaggio l’impatto dei rifiuti nell’ambiente sara’ nullo, come le emissioni di gas inquinanti, minimizzati dal sistema di trasporti urbani, e da incentivi ai mezzi ecologici.

Berlusconi inquina: denuncia dei Verdi al leader del Pdl

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La campagna elettorale va avanti e tocca tutti, ma proprio tutti gli ambiti e gli argomenti.
Il dibattito sollevato dai Verdi d’altra parte non poteva che essere ecologico. Sotto accusa il cavaliere e i suoi 100 tir elettorali.
A detta di Carlo Monguzzi, consigliere regionale dei Verdi, i grossi veicoli mobilitati per la campagna elettorale di Berlusconi, emetteranno in tutto più di 500 tonnellate di gas serra.

Questa è stata la sdegnata risposta all’annuncio del leader del Pdl di far percorrere le strade d’Italia da oltre 100 dei suoi tir di propaganda.

Secondo Monguzzi la campagna elettorale di Berlusconi inquina, poichè i gas serra Co2 sono la principale causa dei cambiamenti climatici e dell’aria irrespirabile delle nostre città.
I Verdi non si sono certo limitati ad un calcolo approssimativo, suscettibile di rimostranze e peccante di incertezze, hanno bensì effettuato calcoli ben precisi, sulla base dei parametri dell’ Ecotransit, il sito su cui è possibile quantificare seguendo il sistema europeo, l’impronta ecologica degli spostamenti.

Meraviglie della natura: il Kinabalu Park di Sabah

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Il Parco Kinabalu prende il nome dal monte omonimo da cui è racchiuso, insieme al monte Tambayukon e le colline ai loro piedi. Questo paradiso della natura confina con Sabah, in Malesia, sull’isola del Borneo, ed è stato dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanita’, per la sua inestimabile ricchezza in flora ed in fauna. Il Parco è rinomato per le numerose specie vegetali tra le piu’ antiche e rare al mondo, nascoste tra le foreste e le boscaglie, che sono circondate dai picchi delle montagne, quasi come un tesoro protetto da uno scrigno.

Le foreste sono ricche di querce, di muschi e di felci (oltre 300 specie), che si aprono ad una varieta’ di colori portata dai rododendri, che vanno dal rosso al rosa pallido, dal bianco al fucsia. Le specie piu’ rappresentate sono senza dubbio le orchidee, circa 1200, le quali fanno capolino dai cespugli, dalle rocce, accanto ai ruscelli, e l’estenuante bellezza di questi fiori culmina nella “collana bianca”, cosi’ soprannominata per il paragone con il prezioso oggetto. Una menzione meritano anche le piante carnivore, come la Nepenthes, formata da ampolle in cui sono racchiusi i succhi gastrici per intrappolare gli insetti.

Allo zoo? Non più animali, ma robot!

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Continuiamo il nostro viaggio alla ricerca di curiosità e stranezze dal mondo. Questa volta siamo in Portogallo, e precisamente in un giardino pubblico di Alverca.
E’ quì che l’artista portoghese Leonel Moura ha creato un singolare zoo, il primo al mondo, in cui al posto degli animali ci sono robot.

Secondo l’eccentrico ideatore del progetto, bisogna pensare ai robot come ad una nuova specie, da quì l’idea di trattarli esattamente come animali e, ahimè, metterli in gabbia (l’uomo è particolarmente bravo ad imprigionare qualsiasi cosa, la storia insegna!).
E questa volta fra le sbarre sono finiti 45 robot di 14 specie diverse, ciascuna con caratteristiche e comportamenti differenti.

Elicotteropoli: San Paolo, la prima città servita da elitaxi

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A San Paolo, in Brasile, ci sono ben 210 eliporti e 21 corridoi aerei. La città è ampia 1.523 chilometri quadrati, e si può andare da una parte all’altra in 15 minuti, prendendo uno dei tanti elicotteri che si trovano sugli edifici più alti, sopra hotel ed uffici.
Gli uomini d’affari li usano per spostarsi da una parte all’altra: dalla palestra al ristorante, di edificio in edificio, guardando distrattamente in basso, fra le miriadi di auto bloccate nel traffico.
San Paolo è infatti una megalopoli da 11 milioni di abitanti e i business man hanno abbandonato da tempo suv, taxi e limousine, per non rischiare di perdere tempo. E così vivono ad un livello letteralmente più alto e sono diventati pendolari dei cieli. Evitano così stress da ingorghi, file estenuanti, bambini che chiedono la carità e brutti incontri.

Pulizie di primavera…ecologiche!

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Si avvicina la primavera: è tempo del cambio di stagione, di rispolverare casa fin negli angoli più remoti e aprire le finestre alla luce del sole!
Tempo di rinnovamento, e quale occasione migliore per cambiare anche il nostro modo di fare le pulizie e ripensarlo, magari in maniera ecologica?

Già, perchè i prodotti chimici che usiamo per lavare il bagno, i pavimenti, i vetri o per spolverare sono fortemente inquinanti, oltre che nocivi per la salute.