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Bidoni Livorno, interviene la Regione Toscana

inquinamento mareIn attesa dell’inizio delle operazioni di recupero dei bidoni contenenti rifiuti tossici, rinvenuti nel mese di gannaio presso la costa della Toscana nella provincia di Livorno, si è espresso in questi giorni l’assessore regionale Anna Rita Bramerini, a seguito della riunione tenutasi a Livorno presso la Direzione della Capitaneria di Porto. Ricordiamo che la rimozione dei 96 fusti pericolosi persi dalla nave Eurocargo Grimaldi verrà effettuata solo dal prossimo mese, ma intanto ci si prepara unendo le forze e le competenze. Riportiamo alcune delle parole dette dalla Bramerini a riguardo

Vigileremo che il piano per la rimozione dei fusti individuati finora al largo di Gorgona, più volte sollecitato dalla Regione e presentato oggi dalla socieà Grimaldi, avvenga nei tempi annunciati e con le modalità di sicurezza che ci sono state garantite’.

Riscaldamento globale iniziato oltre un secolo fa

Forse questo studio non dimostrerà con certezza che il riscaldamento globale è collegato alle attività umane, ma qualche dubbio lo fa venire.  Secondo le rilevazioni effettuate presso l’Università di San Diego, in California, le prime prove dell’innalzamento delle temperature oceaniche risalgono ad almeno 135 anni fa, guardacaso poco dopo l’inizio della Rivoluzione Industriale.

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Ambiente, a maggio rimozione bidoni Livorno

inquinamento mareEra il mese di gennaio quando si scoprì che la nave Eurocargo “Venezia” aveva perso alcuni bidoni contenenti sostanze tossiche nei pressi della Toscana. Dopo mesi di allarme ambientale e di possibile contaminazione delle acque, in una zona che da lì a qualche settimana avrebbe conosciuto un altro peggiore evento: quello della Costa Crociera, è stato varato un piano di recupero dei fusti. E’ la Società Atlantica di Navigazione che ha presentato alla Capitaneria di Porto un piano strategico che verrà attuato solo a metà maggio.

Lontra a rischio estinzione in Italia

Ne restano poco più di 200, e poi potremo dire addio alle lontre italiane. E’ questo l’allarme lanciato nei giorni scorsi dall’Università di Trieste che, in collaborazione con il corpo Forestale dello Stato, sta tentando di salvare le ultime lontre rimaste in Italia. Si tratta dei mustelidi, piccoli animaletti che vivono nei fiumi, la cui specie europea (Lutra lutra) è considerata prossima alla minaccia.

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Ambiente, Ilva Taranto caso nazionale per governo Monti

inquinamentoDopo gli scioperi dell’ultima settimana il caso Ilva di Taranto continua a far parlare di sè, chiamando in causa anche il governo. E il presidente del Consiglio Mario Monti risponde convocando una riunione per il prossimo 17 aprile 2012 per fare dell’emergenza ambientale della regione Puglia un caso nazionale, in un momento peraltro delicato per quel che riguarda lavoro, salute e ambiente.

Riscaldamento globale tra 1,4 e 3 gradi entro il 2050

Il riscaldamento globale ormai è inevitabile (e dopotutto ce ne stiamo accorgendo noi stessi negli ultimi anni). Resta da vedere quanto sarà. Secondo uno studio, tra i più grandi in assoluto della sua specie, effettuato presso le Università di Oxford e Princeton, nella migliore delle ipotesi questo incremento sarà di 1,4 gradi entro il 2050, un aspetto positivo visto che si rimarrebbe sotto i fatidici 2 gradi. Nella peggiore però si può arrivare anche a 3 gradi di surriscaldamento. Il che significa catastrofi.

Africa, creata la più grande area protetta del mondo

Tra le tante contromisure prese per contrastare la rapida estinzione di molte specie animali, forse una delle più efficaci è stata quella della creazione delle aree protette. Anche se non sono infallibili, hanno finora funzionato per molte specie come tigri e rinoceronti. Per questo oggi arriva una buona notizia dall’Africa: è stata creata la più grande area protetta del mondo.

Australia, l’uomo ha cancellato 55 specie in pochi secoli

Quella che oggi chiamiamo Australia per secoli, per non dire millenni, ha ospitato migliaia di specie animali, molte delle quali tra le più grandi del pianeta. Probabilmente anche per il fatto di essere stata scoperta relativamente tardi, nel XVII secolo, si è mantenuta più o meno inalterata visto che gli aborigeni non avevano un impatto così importante sulla biodiversità. Ma dal 1600 circa, da quando cioè è stata colonizzata, si calcola che almeno 55 specie giganti sono sparite.

Farfalla Monarca, il declino è rapido ma l’estinzione si può evitare

Nonostante i suoi colori, il futuro della farfalla monarca è tutt’altro che splendente. Una delle specie a maggior rischio estinzione ha visto crollare il numero dei propri individui nell’ultimo anno, e la tendenza per il 2012 è forse anche peggiore. Lo ha stabilito il Center for Mathematics and Science Education, che in una recente relazione presentata al WWF ha definito il declino “allarmante”.

Tonno Rio Mare responsabile? Per Greenpeace solo per metà

Se in questi giorni vi è capitato di vedere una pubblicità della Rio Mare o di acquistare qualche scatoletta al supermercato, vi sarete accorti che il nuovo slogan della casa è “Qualità Responsabile”. La paura per le aziende che vendono tonno è che con l’allarme estinzione che circola da tempo nessuno più acquisti questo pesce. Per questo l’azienda leader delle vendite in Italia afferma di utilizzare pratiche sostenibili per produrre le proprie scatolette. Purtroppo, come spesso accade, non è esattamente così.

Ambiente, al via bonifica petrolio da oleodotto Eni in Basilicata

Da diverso tempo la stampa e i media avevano parlato dell’inquinamento da petrolio nelle acque della Basilicata, ma oggi la notizia è più allarmante: da sabato scorso dal pozzetto HV 519 dell’oleodotto Eni di Metaponto che serve il tratto Viggiano-Taranto sono tracimate decine di metri cubi di olio. La località Pizzica-bivio Giulianello è quella più colpita anche se, rassicura la compagnia petrolifera “non ci sono danni alle falde acquifere”; ma gli enti locali e i Verdi si dicono preoccupati e chiedono maggiori spiegazioni.

Scioglimento ghiacciai, a rischio una specie su tre

Se venissero confermate le ipotesi calcolate da un gruppo di ricercatori americani, francesi, britannici ed ecuadoriani, pubblicate su Nature, quando i ghiacciai si scioglieranno definitivamente si potrebbero perdere dall’11 al 38% delle specie animali che vivono in quella zona. Molto spesso queste rischiano l’estinzione perché vivono solo in quelle aree, e scomparse quelle popolazioni non ce ne sarebbero altre “di riserva” altrove. Ciò che resta da capire è quando avverrà questo fenomeno.

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Rifiuti Roma, Clini: “A giugno sarà emergenza”

malagrottaAbbiamo pochi mesi di fronte per trovare una soluzione transitoria che sia coerente con le normative nazionali ed europee. Non possiamo permetterci nessuna emergenze rifiuti a Roma. Quel che serve è una soluzione di garanzia per tutti, efficiente ed effettivamente transitoria.

Con queste parole il ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha esordito nella riunione indetta ieri per far fronte all’imminente chiusura della discarica di Malagrottae, all’eventuale apertura di altri siti fuori dal Comune di Roma, per contenere oltre 1 milione di tonnellate di spazzatura dei romani, prodotte all’anno.

Riscaldamento globale, 900 specie di uccelli a rischio estinzione

Novecento specie di uccelli potrebbero estingersi entro la fine del secolo. E’ questo l’ultimo allarme lanciato dall’Università dello Utah che ha analizzato oltre 200 studi sul tema effettuati negli ultimi anni. Secondo i ricercatori è vero che forse gli uccelli sono la razza meno a rischio in quanto, potendo volare, può spostarsi più facilmente a seconda della latitudine che più gli aggrada. Ma a rischio sarebbero tutte quelle specie che non migrano, e che sono abituate da secoli e vivere in posti dal clima stabile.