Allarme smog: ottomila decessi all’anno

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Lo smog fotochimico è un particolare inquinamento dell’aria che si produce nelle giornate caratterizzate da condizioni meteorologiche di stabilità e di forte insolazione. Questo particolare smog si può facilmente individuare per il suo caratteristico colore che va dal giallo-arancio al marroncino, colorazione dovuta alla presenza nell’aria di grandi quantità di biossido di azoto. I composti che costituiscono lo smog fotochimico sono sostanze tossiche per gli esseri umani, per gli animali ed anche per i vegetali, inoltre sono in grado di degradare molti materiali diversi per il loro forte potere ossidante.

Il traffico e’ una emergenza nazionale: tocca nove milioni di persone delle grandi aree metropolitane con ottomila decessi l’anno

ne ha parlato Grazia Francescato, presidente onoraria dei Verdi e coordinatrice ambiente della Sinistra Arcobaleno. Un’altra emergenza e’ quella dei siti inquinanti: 15 mila in Italia, 54 di interesse nazionale. Il Presidente dei Verdi ha continuato affermando che le bonifiche devono essere in cima alle priorita’ nazionali e regionali.

Mega iceberg in arrivo dall’Antartide

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I primi effetti del cambiamento climatico si fanno sentire. Doveva staccarsi fra 15 anni l’iceberg del Wilkins Ice Shelf, in Antartide, ma l’innalzamento delle temperature hanno accelerato il processo, portando ieri al distacco totale di un pezzo di ghiaccio lungo 41 km e largo 2,5.

Fa paura vedere questa montagna grande due volte l’Isola d’Elba, 7 volte Manhattan, che ci ha messo poco più di 3 settimane per completare il distacco dal resto della massa, iniziato il 28 febbraio scorso. E pensate che questo mega ghiacciolo è solo il 4% dell’intera struttura. A darne notizia è stato Centro nazionale dati su nevi e ghiacci (Nsidc) dell’università del Colorado che ne ha anche diffuso le foto scattate da un satellite.
«Questo è un segno del peggioramento del riscaldamento globale», ha detto lo scienziato David Vaughan (Servizio antartico britannico), che lancia allarme, annunciando l’imminente pericolo di un altro distacco, se dovesse cedere la sottile lastra di ghiaccio che tiene fermo il resto della struttura.

Il Monte Bianco continuerà a sciogliersi?

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I dati sulle temperature raccolti dalla stazione meteorologica “Aws-Gigante-Osram“, impiantata sul Ghiacciaio del Monte Bianco da ricercatori dell´Università di Milano a 3.450 metri,non sono positivi. Come ha spiegato Claudio Smiraglia, docente dell’Università di Milano e presidente del Comitato Glaciologico Italiano:

Il progetto di base è volto a monitorare quel che capita sui ghiacciai, a quantificare i flussi energetici tra atmosfera e ghiacciai, per capire meglio i cambiamenti in corso al “sistema ghiacciai”. Guglielmina Diolaiuti, responsabile della stazione del Monte Bianco sottoloinea: «Il ghiacciaio ha assorbito, in quest´inverno, il 31% dell´energia solare in arrivo. È un valore tipico delle stagioni aride. La neve è vecchia, scura, riflette meno la luce che invece assorbe, favorendo la fusione. È una situazione che concorre a deteriorare il manto nevoso e può mettere in crisi il ghiacciaio nel periodo estivo: se il ghiacciaio “si mangia” buona parte dell´accumulo di neve già in inverno, arriva in estate meno preparato al caldo e va incontro a perdite onerose.

Quali sono le principali conseguenze del ritiro dei ghiacciai ? Innanzitutto l’ambiente glaciale diventa in tal modo molto più pericoloso e le ascensioni più impegnative, come è accaduto durante l’estate 2003, quando le temperature anormalmente elevate per un lungo periodo non solo hanno provocato la fusione di enormi spessori di ghiaccio, inoltre frane enormi hanno richiesto la chiusura di itinerari di alta montagna.

Rischio tumore per gli orsi polari

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Non bastava sottrarre la terra da sotto i piedi degli orsi polari, adesso c’è il rischio pure di ammalarli.
E’ questo l’allarme rilanciato dalle autorità canadesi a proposito dell’animale simbolo della nazione.
In uno studio condotto su 128 orsi polari della Groenlandia orientale, un team di scienziati dell’ambiente danesi ha rivelato che l’orso bianco e’ sempre piu’ soggetto a tumori e a danni all’ apparato di riproduzione a causa dei livelli chimici di prodotti di contaminanti perfluoroalkyl (PFC), aumentati di un terzo dal 2000. Il risultato rischia di essere che entro il 2014 gli orsi potrebbero risultare in larga parte contaminati, e avendo difficoltà a riprodursi, rientrare nella categoria degli animali a rischio estinzione.

Allarme: i metalli si stanno esaurendo

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Vi siete mai chiesti come mai ogni tanto si sente di furti di rame dalle linee ferroviarie? Questo è ormai un fenomeno diffuso, e a differenza di tanti malcostumi della società italiana, almeno su questo non siamo i soli. Infatti il fenomeno del furto del metallo “povero” avviene già da anni anche in Germania e in Polonia.

Il motivo? Il rame sta finendo, e il suo prezzo sul mercato è triplicato negli ultimi due anni. La causa principale di questo aumento sconsiderato del prezzo di uno dei metalli meno considerati della storia è che il mercato asiatico sta diventando troppo esigente e la richiesta di rame aumenta di giorno in giorno. Se a questo poi aggiungiamo che, soprattutto in Italia, viene molto spesso sprecato, si capisce come mai ora stia diventando quasi più prezioso dell’oro.

La Cina inquina il mondo. Ecco come.

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A cosa servono i patti di Kyoto? E’ quello che sicuramente starà pensando Bush e tutto il suo entourage dopo la notizia sconvolgente degli scienziati della Nasa: la Cina sta inquinando gli Stati Uniti.
Negli anni scorsi gli Usa erano spesso duramente criticati dagli altri paesi sviluppati del mondo perchè non volevano attenersi ai parametri di diminuzione dell’inquinamento prodotto nel proprio paese. Dopo dure battaglie sia gli States che il Canada avevano cominciato ad adeguarsi, me la nube tossica rilevata dai satelliti sopra il loro continente non accennava a diminuire. Come mai?

La risposta l’hanno data al Goddart Space Flight Center a Greenbelt (Usa). I fisici americani, aiutati dal Modis (Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer) che si trova sul satellite “Terra” hanno rilevato che circa un quarto dell’inquinamento prodotto in Cina si sposta, a causa dei venti, sui cieli americani. Risultato? Tutti gli sforzi fatti negli ultimi anni dal governo statunitense per ridurre l’inquinamento atmosferico sono stati vani.

Mozzarella alla diossina: sotto sequestro 82 allevamenti nell’agro aversano

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Torna l’incubo diossina nell’agroaversano: in provincia di Caserta sono stati posti sotto sequestro ben 82 allevamenti di bufale, sospettati di aver prodotto latte impiegando percentuali di diossina superiori ai limiti consentiti.

Così dopo la gravissima crisi che aveva colpito gli allevamenti qualche anno fa, tornano sotto inchiesta i caseifici e scattano i sigilli per i produttori accusati di vendere mozzarelle contaminate.

Secondo le stime del sindacato dei produttori, i danni economici si quantificherebbero in almeno 100 mila euro al giorno.
La risposta dei produttori non si è fatta attendere, cortei di protesta hanno bloccato il traffico all’altezza del casello di Capua. La polizia è stata costretta a spostare gli automezzi e i trattori abbandonati sull’autostrada.

Scandalo! Il governo statunitense da in affitto ai magnati dell’oro nero l’habitat degli orsi polari

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GreenPeace, il Centro per la Diversità Biologica e la NRDC hanno intentato una causa legale contro l’amministrazione Bush, per non aver emesso entro i termini stabiliti alcun provvedimento e decisione volta a stabilire se l’orso polare dovesse essere elencato nelle specie minacciate dal riscaldamento globale.
La querela degli attivisti ha il fine di costringere per via legale il governo a rilasciare immediatamente la decisione finale a riguardo. GreenPeace ha manifestato contro il Dipartimento degli Interni americano, definendolo un’istituzione per i lobbisti dell’olio, con riferimento al petrolio.

Il Dipartimento degli Interni avrebbe infatti preso tempo e addotto frequenti ritardi sulla decisione, per poi attuare un progetto di locazione di 29 milioni di ettari di habitat del’orso polare, destinati alla perforazione dei pozzi petroliferi.
Un quinto dei rimanenti orsi polari artici dipende dal ghiaccio del Chukchi Sea: è lì che si procacciano il cibo, ma proprio in quella zona le compagnie petrolifere stanno cercando di ottenere nuove licenze per il trivellamento.

Campania: chi pensa alle conseguenze sulla salute dei cittadini?

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I media hanno dedicato spazio al problema dei rifiuti in Campania, ma cio’ non ha fatto luce sui profondi disagi, con cui i cittadini sono costretti a convivere da anni, riportando enormi danni alla salute ed al benessere psico-fisico. La Campania da piu’ di 15 anni vive una situazione estremamente controversa in merito al ciclo dei rifiuti, allo smaltimento e allo stoccaggio di questi ultimi, sia per le infiltrazioni illegali nelle procedure amministrative e gestionali, sia per l’accumulo di spazzatura nei centri urbani e gli scarsi controlli per evitarli. Anche se gli studi epidemiologici sono stati numerosissimi e la percentuale di morti per malattie tumorali fulminanti o per malattie genetiche sia cresciuta notevolmente, non è stata provata ancora una relazione di causa-effetto tra l’accumulo di rifiuti urbani e l’incidenza delle malattie.

Ciclo di coltivazione delle piante e cambiamenti climatici: l’apoteosi del disastro

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Il terzo millennio è iniziato all’insegna dei cambiamenti globali del pianeta, provocati dall’uomo, nello sfruttamento sconsiderato delle risorse, nell’ignoranza completa di qualsiasi norma di rispetto della natura e dell’ambiente.
Conseguenza più evidente delle innaturali modifiche apportate dalla civiltà umana, il fenomeno dell’effetto serra, e i conseguenti mutamenti climatici che ne sono l’effetto immediato.

L’uso dei combustibili fossili ha alterato la composizione dell’atmosfera ed il ciclo naturale del carbonio. Attraverso il meccanismo della fotosintesi, l’anidride carbonica viene fissata dalle piante e ritorna in circolazione tramite processi di decomposizione; la combustione di petrolio, carbone e gas immette nell’atmosfera una quantità eccessiva di anidride carbonica accumulata in tempi geologici nel sottosuolo in miliardi di anni.

Inquinamento da mercurio: un problema da non sottovalutare

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Negli ultimi anni, uno dei problemi maggiori, legati all’inquinamento, è senza dubbio lo smaltimento del mercurio, i cui livelli nelle acque e nel suolo diventano sempre piu’ preoccupanti. In Italia ci sono quasi 50 siti, monitorati dal Ministero per l’ambiente, che necessitano di bonifica, di riconversione del ciclo degli inquinanti e della creazione di sistemi di stoccaggio per il mercurio e gli altri metalli pesanti. Questo metallo si trova raramente libero in natura, in maniera particolare è presente come minerale, in giacimenti in Spagna e in Italia, oppure sottoforma di composto organico, che origina dall’erosione e dal dilavamento delle rocce.

L’aumento del mercurio nell’ambiente è frutto dell’azione umana, a causa della combustione di rifiuti solidi, che inquinano l’aria e per l’azione dei fertilizzanti che inquinano il suolo e le acque.

Elicotteropoli: San Paolo, la prima città servita da elitaxi

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A San Paolo, in Brasile, ci sono ben 210 eliporti e 21 corridoi aerei. La città è ampia 1.523 chilometri quadrati, e si può andare da una parte all’altra in 15 minuti, prendendo uno dei tanti elicotteri che si trovano sugli edifici più alti, sopra hotel ed uffici.
Gli uomini d’affari li usano per spostarsi da una parte all’altra: dalla palestra al ristorante, di edificio in edificio, guardando distrattamente in basso, fra le miriadi di auto bloccate nel traffico.
San Paolo è infatti una megalopoli da 11 milioni di abitanti e i business man hanno abbandonato da tempo suv, taxi e limousine, per non rischiare di perdere tempo. E così vivono ad un livello letteralmente più alto e sono diventati pendolari dei cieli. Evitano così stress da ingorghi, file estenuanti, bambini che chiedono la carità e brutti incontri.

La deforestazione in Cina mette in pericolo il panda gigante

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Il tenero animale bianco e nero simbolo del WWF rischia l’estinzione. L’allarme viene proprio dal WWF: sembrerebbe che le immagini raccolte grazie ai satelliti documentano un grave danneggiamento dell’habitat del panda gigante.

In Cina,dove questo animale vive, metà delle foreste sono state abbattute per costruire strade e palazzi, e per incrementare il commercio nazionale di legname.

L’ambiente che danneggia il nostro DNA

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Il nostro patrimonio genetico rischia, a contatto con agenti esterni, di essere danneggiato, nonostante sia dotato di un proprio sistema di riparazione, cosa rischiosa soprattutto se coinvolge informazioni fondamentali nello sviluppo del corpo e nel metabolismo cellulare. Quando si parla di malattie genetiche causate da mutazioni, ci si riferisce a patologie dovute ad una casualita’, ad un errore sporadico, ma non sempre e’ cosi’ poiche’ spesso questo errore viene generato nell’organismo, in seguito all’esposizione ad ambienti ricchi di inquinanti (sostanze chimiche, gas, tossine, virus).

Le zone geografiche d’ Italia, nelle quali sono maggiormente concentrate industrie petrolchimiche, chimiche, di vernici, soprattutto quelle in cui non c’è controllo sullo smaltimento dei prodotti di rifiuto, presentano una elevata percentuale di soggetti affetti da mutazioni genetiche. Le sostanze incriminate sono gli epossidi, le colle, gli idrocarburi, le amine aromatiche, che se rilasciate nell’aria attraverso i fumi industriali, oppure nelle acque attraverso gli scarichi, arrivano a danneggiare l’ uomo, che accumula inconsapevolmente quantita’ tossiche di tali principi.