Rischio asma elevato per chi vive vicino all’autostrada

inquinamento autostradeAncora sui danni dell’inquinamento per la salute. Oggi parliamo di asma, un disturbo respiratorio sempre più comune soprattutto tra la popolazione infantile e che è aggravato dall’inquinamento atmosferico e dall’alto livello di polveri sottili nelle grandi città.

Ma anche per chi vive lontano dal trafficatissimo centro, magari in periferia, vicino alle tangenziali e all’imbocco di autostrade e superstrade, il rischio di malattie respiratorie è elevato. Un recente studio effettuato da un’équipe di ricercatori della Mayo Clinic ha scoperto infatti che chi vive in prossimita di intersezioni stradali, stazioni ferroviarie e autostrade ha molte più probabilità di ammalarsi d’asma.

Marea nera, i rischi per la salute

marea nera1

Mentre aspettiamo una stima più precisa dei danni ambientali, economici e gli impatti sulla fauna selvatica dalla fuoriuscita di petrolio nel Golfo del Messico, c’è un sacco di confusione su cosa questo significhi per la salute delle persone che vivono e lavorano nella regione. Ma può essere interessato anche chi vuol recarsi lì per turismo, incurante del pericolo.

Per questo motivo il sito Treehugger racchiude le domande più comuni per cercare di fare un po’ di chiarezza e confutare alcune leggende metropolitane. Punto primo, cercar di capire cosa c’è di realmente pericoloso per la salute nel petrolio fuoriuscito. Il petrolio contiene un mix di sostanze chimiche. Gli ingredienti principali sono vari idrocarburi, alcuni dei quali possono causare il cancro (per esempio gli IPA o idrocarburi policiclici aromatici); altri idrocarburi i quali possono causare irritazioni della pelle e delle vie aeree. Ci sono anche alcuni idrocarburi volatili chiamati VOC (composti organici volatili) che possono causare tumori e danni riproduttivi e neurologici. Ma il petrolio contiene anche tracce di metalli pesanti come mercurio, arsenico e piombo.

5 minuti di esercizio verde per migliorare l’umore

in bicicletta nel verde

Una nuova ricerca suggerisce che con soli cinque minuti di “esercizio verde” è possibile ottenere benefici sull’umore, l’autostima e la salute mentale che durano per tutto il giorno. Infatti i ricercatori hanno rilevato che questa piccola dose può produrre un più grande effetto positivo.

È possibile leggere nell’inchiesta del Dott. Jo Barton e del professor Jules Pretty dell’Università dell’Essex che alla base di questi esercizi verdi c’è una semplice passeggiata giornaliera, come spiegato su Environmental Science and Technology. Pretty, che è docente di Ambiente e Società nell’Essex, ha spiegato:

Per la prima volta nella letteratura scientifica, siamo stati in grado di mostrare le relazioni dose-risposta agli effetti positivi della natura umana sulla salute mentale.

Cambiamenti climatici legati a maggior incidenza del cancro alla prostata

cancro alla prostataLe condizioni meteorologiche più rigide e asciutte sarebbero collegate ad un aumento dell’incidenza del cancro alla prostata. I ricercatori, che hanno esaminato la relazione nel BioMed Central’s Open Access International Journal of Health Geographics, suggeriscono che i colpevoli di questo aumento dei casi possano essere gli effetti meteorologici sugli inquinanti organici persistenti, come alcuni pesticidi e sottoprodotti industriali.

Sophie St-Hilaire ha lavorato con un team di ricercatori della Idaho State University, negli USA, per studiare la correlazione tra i vari parametri meteorologici e l’incidenza di cancro alla prostata a livello dei vari Stati americani.

Agenti patogeni e clima, geografia delle malattie umane

agenti patogeni climaSe la vostra regione di residenza ha un clima caldo e umido e diversi tipi di uccelli e mammiferi che vi vivono, c’è una probabilità molto alta che la zona conterrà anche numerose specie di agenti patogeni che causano le più svariate patologie.
Un nuovo studio esamina la geografia delle malattie umane. Si tratta di una ricerca guidata dal dottor Rob Dunn della North Carolina State University, a fianco di un team internazionale di biologi e scienziati sociali, che dimostra come si possa prevedere il numero di tipi di agenti patogeni che causano malattie in una regione solo conoscendone il clima o il numero di uccelli e mammiferi che vi si trovano.

“Sono tanti i fattori, afferma Dunn, che influiscono sulla diversità e la quantità di agenti patogeni in una data regione: densità, numero di abitanti, il numero di anni che è stata abitata, la spesa pubblica per il controllo delle malattie. Ognuno di questi ha indubbiamente una certa influenza, ma l’ambiente è dominante.”

“Noi immaginiamo di avere sotto controllo la natura, ma nessuno sembra averlo detto alla natura”, ha proseguito Dunn. “L’ambiente e, nel suo senso più ampio la natura, determinano  il numero di tipi di malattie in varie regioni del mondo in misura ancora maggiore di come hanno influenzato il numero di specie di uccelli, mammiferi, formiche o api.”

I pesticidi favoriscono l’insorgere del melanoma

pesticidi

I lavoratori che utilizzano nei campi alcuni antiparassitari agricoli hanno il doppio delle probabilità di contrarre il melanoma, una forma mortale di cancro della pelle, rispetto al normale, secondo un nuovo studio americano.

I ricercatori dell’Università dell’Iowa, dell’Istituto Nazionale di Scienze della Salute Ambientale e dell’Istituto Nazionale Tumori hanno individuato 6 pesticidi che, con l’esposizione ripetuta, raddoppiano il rischio di cancro della pelle tra i contadini e altri lavoratori che li hanno applicati alle colture.

Alcuni detergenti domestici inquinano l’acqua e diventano cancerogeni per l’uomo

trattamento acque reflue

Gli scienziati dell’American Chemical Society hano segnalato di aver trovato la prova che alcuni ingredienti utilizzati nella composizione di shampoo, detersivi e detergenti per uso domestico possono essere una fonte di materiali precursori per la formazione di un contaminante sospetto cancerogeno che finisce nelle riserve di acqua che ricevono le acque reflue degli impianti di depurazione.

Lo studio getta nuova luce sulle possibili fonti ambientali di questo contaminante poco conosciuto, chiamato NDMA, che è fonte di preoccupazione costante per i funzionari della sanità. Il loro studio è stato pubblicato sulla rivista dell’ACS Environmental Science & Technology.

Vivere in città fa male alla salute

stress vita in cittàVoglio andare a vivere in campagna. Così cantava Toto Cutugno, e non aveva tutti i torti. Ci sarà poi andato a vivere lontano dal caos della grande città? Se lo avesse fatto, avrebbe certamente operato una scelta giusta. Stando ai dati raccolti da Legambiente pare infatti che vivere in città faccia male alla salute per una miriade di motivi. Primo tra tutti, l’inquinamento da polveri sottili, che provoca asma, malattie respiratorie e mina la qualità della vita quotidiana, mettendo a rischio soprattutto i bambini.

Legambiente  ha presentato la sua analisi nell’ambito della V Conferenza ministeriale ambiente e salute organizzata dai ministeri dell’Ambiente e dalla Salute italiani e dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Europa.

Inquinamento, donne più a rischio degli uomini

inquinamento donneLa scadente qualità dell’aria influisce negativamente sulla salute umana, a diversi livelli. Gli studiosi hanno scoperto che a soffrirne maggiormente sarebbero le donne, dato appurato basandosi sulle prestazioni in calo delle maratonete. Pare, infatti, che i tempi di esecuzione delle donne nelle maratone siano condizionati dall’inquinamento atmosferico.

A dirlo è uno studio effettuato dall’ingegnere ambientale Linsey Marr, della Virginia Tech.
I risultati della Marr provengono da uno studio approfondito che ha preso in analisi i tempi della maratona, i dati meteorologici e le concentrazioni di inquinanti nell’aria in sette maratone in un periodo di tempo da otto a ventotto anni. I tempi dei primi tre classificati maschili e femminili sono stati confrontati con il record storico della pista e con i livelli di inquinanti atmosferici, tenendo conto ovviamente delle alte temperature che hanno alterato le prestazioni prese in considerazione.

Pesce contaminato da mercurio, una minaccia che si estende a macchia d’olio

pesci contaminati da mercurioLa totalità dei pesci esaminati come campione dell’intera fauna ittica dei fiumi statunitensi risulta contaminata da mercurio. E c’è poco da stare allegri se pensiamo che il pesce surgelato che arriva sulle nostre tavole è sempre meno made in Italy.

Ci ricordano da più parti che mangiare pesce aiuta a mantenersi in buona salute, per via degli acidi grassi omega 3 che fanno (si dice) tanto bene al cuore. Eppure non fa altrettanto bene il mercurio, malgrado i pesci ne siano ormai tutti contaminati. Sono i dati che emergono da un recente studio condotto dallo US Geological Survey (USGS).

Il riscaldamento globale aumenta i casi di allergie

allergia al polline

L’aumento delle temperature associato ai cambiamenti climatici potrebbe avere una conseguenza inaspettata: più attacchi allergici e più persone colpite. Una nuova ricerca italiana suggerisce che le temperature più alte stanno allungando la stagione dei pollini di alcune piante e alberi, aumentando il carico di polline che producono e causando un aumento del numero di persone che sviluppano allergie ai pollini.

L’aumento della radiazione globale, determina un incremento [della stagione dei pollini] e un prolungamento del periodo di esposizione ai pollini

ha spiegato l’autore dello studio, il dottor Renato Ariano, direttore del servizio allergie all’ospedale di Bordighera (Imperia). Ariano ha notato che la maggiore esposizione ai pollini può causare, nelle persone più sensibili, lo sviluppo delle allergie. I risultati del suo studio sono stati presentati in occasione della riunione annuale della American Academy of Allergy, Asthma & Immunology di New Orleans.

Acqua contaminata, malattie simili per delfini e uomo

delfini malattie

Un gruppo di associazioni non governative e no profit, parlando alla riunione annuale della American Association for the Advancement of Science (AAAS), ha presentato una ricerca che suggerisce come le malattie che si riscontrano nei delfini sarebbero simili alle malattie umane e possono fornire indizi utili nel campo della salute umana. Primo tra tutti, come potrebbe essere danneggiato l’uomo dall’esposizione all’acqua contaminata, alle coste inquinate e ai frutti di mare tossici.

“I delfini e gli esseri umani sono entrambi mammiferi, e la loro dieta comprende gran parte del pesce che noi stessi consumiamo. A differenza di noi, tuttavia, sono esposti a minacce  come le alghe tossiche o scarsa qualità dell’acqua per 24 ore al giorno”, ha detto Carolyn Sotka, del NOAA, che ha coordinato lo studio. “Le affinità fisiologiche dei delfini con gli umani sono una sorta di sentinella importante: non solo ci avvertono dei rischi per la nostra di salute, ma ci forniscono anche una conoscenza di come la nostra salute può trarre vantaggio dalle nuove scoperte mediche”.

“La salute dell’ecosistema marino è connessa con la salute ed il benessero pubblico. Il NOAA si è impegnato a una migliore comprensione di questi collegamenti e per la costruzione di partnership necessarie per avere oceani sani, e dunque umanità in buona salute.”

Polveri sottili aumentano rischio di ictus ed infarto

inquinamento atmosfericoMolte città italiane, vedi l’esempio di Milano, pur di ridurre l’inquinamento atmosferico hanno optato per soluzioni tanto drastiche quanto impopolari, come l’ecopass, gli stop completi al traffico una tantum, tutto pur di abbassare la soglia di polveri sottili, sempre pericolosamente in bilico tra la norma e l’eccesso.
Queste iniziative non dovrebbero restare episodi isolati, in ballo c’è infatti la salute dei cittadini, in particolare ad essere compromesse dall’inquinamento sono le vie respiratorie, con bambini che sempre più sviluppano asma e allergie.

Tuttavia, una recente ricerca, effettuata da un team internazionale di studiosi, composto da ricercatori svizzeri, spagnoli e californiani, ha scoperto che anche il cuore sarebbe a rischio a causa del particolato dei gas di scarico delle auto. Secondo quanto riportato nello studio, le polveri inquinanti possono portare ad un ispessimento delle pareti delle arterie, con conseguente aumento del rischio di subire un attacco cardiaco o un ictus.

Quantificata l’incidenza dell’inquinamento del traffico sull’asma infantile

inquinamento del traffico

Le zone con traffico pesante nelle città di Long Beach e Riverside sono responsabili di una percentuale significativa di casi di asma infantile prevenibile. Il vero impatto dell’inquinamento atmosferico e le emissioni che causano malattie sono stati probabilmente sottovalutati, secondo i ricercatori della University of Southern California (USC).

Lo studio, pubblicato sul Journal of Public Health, ha stimato che il 9% di tutti i casi di asma infantile a Long Beach e il 6% di Riverside erano attribuibili alla vicinanza del traffico. Lo studio ha inoltre rilevato che le emissioni delle navi nel complesso portuale hanno contribuito al peggioramento dell’asma. Ad esempio, ogni anno circa 1.400 episodi di asma e bronchite sono rilevati nella cittadina californiana. Essi rappresentano il 21% del totale, e sono quelli che certamente sono stati causati dalle emissioni delle navi che hanno incrementato i livelli di biossido di azoto nell’aria.