deforestazione emissioni forestali non gravi

Deforestazione, le emissioni non sono così gravi come pensavamo

deforestazione emissioni forestali non graviSo che il titolo può aver fatto fare un balzo sulla sedia a molti treehuggers, ma pare che seppur gravi, le emissioni derivanti dalla deforestazione siano meno di quanto non fosse stato calcolato in precedenza. Lo dimostra uno studio pubblicato su Science in cui gli scienziati dell’Università del Maryland hanno voluto verificare i dati attraverso i satelliti NASA, tralasciando i dati ufficiali diffusi dalla FAO, ed effettuando l’analisi del periodo 2000-2005.

deforestazione presidente Brasile perdona distruttori foresta amazzonica

Deforestazione, il presidente del Brasile perdona i distruttori dell’Amazzonia

deforestazione presidente Brasile perdona distruttori amazzoniaDa anni i vari Governi brasiliani che si sono succeduti hanno lottato strenuamente contro la deforestazione illegale del più grande polmone della Terra, la foresta Amazzonica. Ora però che finalmente stava per entrare in vigore una legislazione dura, il presidente Dilma Rousseff ha deciso di alleggerirla un po’. In questo modo tutti gli sforzi che si fanno per proteggere l’area del Rio delle Amazzoni in cui non si può quasi più tagliare nemmeno un albero legalmente, ma dove tutto viene fatto ormai illegalmente, vengono vanificati.

Biodiversità: una delle savane più ricche al mondo distrutta per farci colture di soia

Al peggio non c’è mai fine. In Brasile esiste un’area che sembra uno scrigno del tesoro. Si chiama Cerrado, è la più grande savana tropicale che da sola contiene il 5% della biodiversità di tutto il mondo. E sta per essere distrutta. Anzi, questo processo è già iniziato. Il motivo è la coltivazione di una monocultura di soia che dovrà rifornire i supermercati britannici, la quale viene soprannominata, quasi a sfregio, “soia sostenibile”. Purtroppo di sostenibile non ha un bel niente.

Amazzonia, associazioni ambientaliste chiedono modifica del nuovo codice forestale

La deforestazione in Amazzonia sembra avere avuto un leggero calo negli ultimi anni, registrando nel 2011 una flessione dell’11% rispetto al 2010. Il dato, diffuso dall’Instituto Nacional de Investigaciones Espaciales, è tuttavia controverso perché negli ultimi 12 mesi sono aumentati del 20% i terreni agricoli. Come ha spiegato il ministro dell’Ambiente brasiliano Isabel Teixeira

Alcuni stati sono ancora estremamente sensibili. Dobbiamo chiarire cos’è accaduto in Rondonia

dove si stanno costruendo due dighe idroelettriche. Forse questi dati occorrevano al governo Brasiliano per approvare il nuovo codice forestale in votazione oggi pomeriggio nella Camera dei Deputati.

WWF: per combattere il riscaldamento globale basta bloccare la deforestazione

Il WWF è stata la prima associazione ambientalista a prendere la parola al congresso di Durban, in Sudafrica, per proporre una soluzione al problema del riscaldamento globale. Ricordiamo infatti che nel cosiddetto COP17 i vari Paesi del mondo tenteranno di trovare un accordo sulle misure da adottare per mantenere le temperature dell’atmosfera sotto controllo, con un incremento che non superi i due gradi centigradi.

Foreste: difficile mantenere intatte quelle grandi? Meglio farne milioni ma piccole

Le grandi foreste pluviali sono da anni al centro di lotte tra attivisti ed industriali senza scrupoli in quanto grandi risorse per entrambi. Dal punto di vista ambientalista, esse sono uno scrigno pieno di diversità biologica e funzionalità ecologica. Purtroppo sono spesso talmente vaste che è difficile controllare ogni area, e per questo le industrie e le organizzazioni criminali riescono a distruggerne sempre un pezzo. Per questo una nuova ricerca svolta in Kenya da studiosi tedeschi ha individuato un nuovo metodo per aggirare il problema.

Ambiente, al via la campagna “Foreste per le persone”

E’ partita la campagna “Foreste per le persone” promossa da LifeGate Planet e ICEI per sensibilizzare i cittadini sull’importanza che le foreste hanno nella salvaguardia della salute delle persone e per finanziare due progetti di tutela ambientale e di riforestazione, uno in Amazzonia e uno in Lombardia, nella zona dei Navigli perché queste due foreste sono “distanti ma vicine”. Testimonial d’eccezione sono Paola Maugeri e Marco Ligabue, da anni impegnati nella diffusione di stili di vita più sostenibili.

Amazzonia, ucciso l’ottavo ambientalista per le proteste anti-deforestazione

A qualche migliaio di chilometri da noi, in Sudamerica, si sta combattendo una guerra senza che il mondo ne sappia nulla. Ci troviamo in Brasile in uno dei polmoni del pianeta, la foresta Amazzonica, che il Governo afferma di voler difendere, ma solo a parole. Da tempo infatti è in atto una deforestazione selvaggia che va al di fuori delle leggi e che però non sta bene alle popolazioni locali che protestano e, a volte, hanno la peggio.

Ambiente, bosco umbro: risorsa da tutelare e valorizzare

Uno degli appuntamenti della Fiera delle Utopie concrete, in corso dal 20 al 22 ottobre a Città di Castello (Perugia), è la conferenza sul Bosco umbro, risorsa da tutelare e valorizzare. La discussione si mostra molto interessante perché oltre a descrivere la situazione attuale del patrimonio boschivo umbro e del Centro Italia, pone quesiti e dà soluzioni concrete per migliorare e valorizzare, appunto, la risorsa verde dell’Umbria. La conferenza, promossa da Alleanza per il Clima Italia, Alleanza per il Clima delle città europee con i popoli indigeni delle foreste pluviali, si svolgerà venerdì 21 ottobre nella Sala degli specchi di Palazzo Bufalini, a Città di Castello.

Cocaina, l’impatto è anche sul pianeta

La cocaina e le altre droghe sono responsabili non solo di un impatto sul fisico e la mente di chi le assume, ma anche di quello sul pianeta, in una forma che non è facile nemmeno da immaginare. Un esempio? Ogni volta che si parla di distruzione della foresta pluviale, non si deve dare la colpa solo alle coltivazioni inadatte o alla ricerca del legname, ma anche alla cocaina che, per alimentare un mercato sempre più in crescita, ha bisogno di allargare la sua produzione.

Deforestazione e tigre di Sumatra, la pubblicità ingannevole della APP fa infuriare gli ambientalisti

Non si arrestano le polemiche, a dir poco accese, tra la APP (Asia Pulp & Paper) e le associazioni ambientaliste italiane. Stavolta la multinazionale sino-indonesiana della carta, complice per i verdi della deforestazione e dunque della scomparsa dell’habitat della tigre di Sumatra, sarebbe finita nel mirino di Legambiente, WWF, Greenpeace e Terra! per via di una massiccia campagna pubblicitaria avviata in Italia sulle pagine dei principali quotidiani e su diverse emittenti televisive di spicco. Gli spot che strumentalizzano, pensate un po’, proprio la tigre, sarebbero infatti per gli ambientalisti a dir poco ingannevoli: sono addirittura crudeli.

Video shock: tigre di Sumatra uccisa dalla deforestazione

Un video shock girato dai volontari di Greenpeace ha reso nota al mondo una delle tante e terribili conseguenze che l’attività di grandi aziende come l’APP (Asian Pulp & Paper) produce. Il video, che già fa scalpore sul web, ritrae una povera tigre di Sumatra, una delle ultime 400 esistenti al mondo, rimasta intrappolata in una gabbia che non era stata preparata per lei.

Barbie ammazza-foreste, nuova crociata di Greenpeace

Probabilmente è la bambola più famosa al mondo. E come tutto ciò che sta sotto i riflettori, ha sempre scatenato polemiche. L’ultima di queste riguarda più che la Barbie in sé, la sua azienda produttrice, la Mattel, l’azienda di giocattoli più grande e famosa del mondo.

Secondo un nuovo studio effettuato da Greenpeace, infatti, pare che la Mattel utilizzi, per i suoi imballaggi, del legno proveniente dalle foreste pluviali dell’Indonesia, un’area minacciata dalla deforestazione e che dovrebbe rientrare tra le aree protette, prelevato dall’Asian Pulp & Paper. Infatti questo polmone verde ospita un gran numero di specie minacciate dall’estinzione, dalle tigri agli oranghi, e tutte queste potrebbero veder accelerare la loro sparizione a causa di un semplice imballaggio di cartone.

Deforestazione: Borneo e Sumatra hanno perso il 9% delle loro foreste in 8 anni

Sumatra ed il Borneo hanno perso 5,4 milioni di ettari, o il 9,2%, della loro copertura forestale, tra il 2000 e il 2008, secondo quanto rivela una nuova valutazione satellitare dell’Indonesia. La ricerca, guidata da Mark Broich della South Dakota State University, ha scoperto che più del 20% della deforestazione si è verificata nelle zone in cui la conversione era limitata o vietata, a indica che durante quel periodo il Governo indonesiano non è riuscito ad imporre leggi forestali.

La nostra analisi ha dimostrato che la maggior parte di tutta la perdita mappata della copertura forestale (79,9%) si è verificata nelle zone di lotti a destinazione urbanistica che permettono la compensazione permanente o temporanea, mentre il 20,1% si è verificato in radure dove era vietato o limitato

scrivono gli autori. Secondo la legge indonesiana, l’area della foresta destinata alla conservazione e alla protezione non può essere tagliata. Ma la perdita di foreste è stata superiore a Sumatra, che ha visto grandi aree trasformate in le piantagioni di cellulosa, carta e olio di palma. Sia Sumatra che Kalimantan, l’area del Borneo più colpita, hanno sofferto anche per gli incendi dolosi su vasta scala per ripulire il terreno.