Se si parla di animali in via di estinzione quali sono le prime specie che vi vengono in mente? Molto probabilmente panda, orsi polari, rinoceronti ed altri animaletti semi sconosciuti che solo gli ambientalisti difendono. Tutti gli altri ci sembrano talmente comuni che non immaginiamo nemmeno che, di questo passo, possano scomparire definitivamente dal pianeta. A quali ci riferiamo? Lo vediamo dopo il salto
Flora & Fauna in estinzione
Altre due specie di rinoceronti a gravissimo rischio estinzione
Il WWF lancia un nuovo allarme per la grave situazione in cui versano le popolazioni di rinoceronti. Questa volta l’allarme si riferisce, in particolare, ai rinoceronti di Giava e ai rinoceronti di Sumatra. Meno di 50 esemplari di rinovceronti di Giava rimasti, circoscritti in un parco indonesiano, e meno di 200 esemplari di rinoceronte di Sumatra rimasti, tra Sumatra e Borneo: due specie a gravissimo rischio estinzione.
Estinzione, le 100 specie “inutili” da salvare
Freniamo subito i bollenti spiriti: il termine “inutili” è ovviamente ironico, tutte le specie al mondo hanno una qualche utilità, anche se qualcuna sfugge all’uomo. E purtroppo molte di esse rischiano di sparire. E’ l’amara realtà messa nero su bianco dalla Commissione per la sopravvivenza delle specie dell’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura (IUCN SSC) che ha stilato l’elenco delle 100 specie inutili.
Il rinoceronte di Giava non si è (ancora) estinto
Quasi un anno fa noi ed il resto del mondo eravamo convinti che il rinoceronte di Giava si fosse definitivamente estinto. Quello che era considerato il mammifero più grande al mondo e che una volta viveva in una grossa fetta dell’Asia era stato dichiarato scomparso da diverse agenzie che si occupano di tutela della biodiversità, prima di tutte l’IUCN. Ora però siamo tutti costretti a ricrederci in quanto c’è ancora una piccola speranza. Trentacinque rinoceronti di Giava sono stati individuati ancora in libertà.
Estinzioni, la mappa interattiva delle specie che non ci sono più
Negli ultimi 500 anni di attività umana intensiva siamo stati in grado di far estinguere o aver fatto avvicinare all’estinzione 869 specie. Le cause sono sempre le stesse. Prima di tutto la distruzione dell’habitat, piegato alle esigenze umane di occupare sempre maggiore spazio, ma poi anche la caccia, l’inquinamento, le malattie e l’introduzione di specie aliene hanno fatto il resto. Il quotidiano britannico Guardian ha realizzato un’interessante mappa interattiva in cui vengono mostrate le specie che siamo riusciti a perdere definitivamente, quelle a rischio e la distribuzione di questi drammi in tutto il mondo.
Madagascar, allarme per i baobab, il 90% distrutti dalla deforestazione
Scatta l’allarme in Madagascar non per la minaccia agli alberi di baobab ma addirittura per la sua possibile quasi scomparsa dallo stato. Il 90% degli alberi del paese sono stati infatti distrutti dalle massicce pratiche di deforestazione messe in atto nel corso degli anni. E l’isola rischia di veder scomparire uno dei propri simboli.
Farfalle a rischio estinzione, ecco lo studio che lo certifica
La stragrande maggioranza degli animali sulla Terra, circa il 97%, sono invertebrati. Perlopiù si tratta di insetti, ma anche molti frutti di mare ed altri esseri viventi piccoli e piccolissimi. Molti di questi sono a rischio estinzione, ma se ce n’è uno che da molti è ritenuto il “termometro” della salute del pianeta, questo è senza dubbio la farfalla. E sta sparendo. Questo è molto più che un campanello d’allarme non solo per gli ambientalisti, ma per tutto il genere umano e non solo.
Ambiente, pipistrelli a rischio per pesticidi
Animali utilissimi nella caccia alle zanzare e agli insetti in generale, i pipistrelli, rischiano di scomparire a causa dell’uomo, ed in particolare dei pesticidi usati in agricoltura. A lanciare l’allarme è un gruppo di ricercatori tedeschi che ha pubblicato sulla rivista Environmental Toxicology and Chemistry i risultati del loro studio.
Pesca, aumenta il rischio estinzione degli stock ittici in America
Se in Europa stiamo sperimentando una riduzione di pesce in mare talmente forte da portarci a forti limitazioni, in Nord America la situazione sta diventando simile, se non peggiore, alla nostra. Secondo le stime del United States Geological Survey se si continuasse a pescare e ad inquinare ai ritmi attuali nell’arco di 40 anni il rischio estinzione degli stock ittici potrebbe raddoppiarsi.
Biodiversità, le aree protette non funzionano bene
Le aree protette sono state considerate finora l’ultimo baluardo per salvare diverse specie animali e vegetali dall’estinzione. Ma un recente studio internazionale ha notato che purtroppo non sempre sono efficaci. Anzi, anche lì la situazione si sta rendendo critica. A dimostrarlo è uno studio realizzato dal Museo delle Scienze di Trento, in collaborazione con l’Università James Cook del Queensland, in Australia, ed oltre cento istituti per un totale di 200 ricercatori, pubblicato su Nature.
Tigri, l’India vieta i safari fotografici per proteggerle
Stanno diventando una specie simbolo della lotta all’estinzione delle specie animali, ma anziché combattere il bracconaggio, l’India si concentra su un popolo di turisti che si sarebbe accontentato di molto meno dell’avere la testa impagliata di una tigre nel salotto. Per non infastidire troppo questi splendidi felini, alcuni degli Stati in cui si concentrano la maggior parte delle specie rimaste hanno bandito i safari fotografici. Come se fosse quello il problema.
Lemuri, una specie che non si sa essere in via di estinzione
I lemuri sono delle simpatiche scimmiette diventate note al grande pubblico perché un loro rappresentante digitale è comparso tra i protagonisti del celebre film d’animazione Madagascar. E’ un animale molto curioso perché ha degli strani colori e delle movenze buffe. Purtroppo, nonostante sia presente in natura in quantità numerose, è di recente entrato nella lista delle specie in via d’estinzione.
Animali in via di estinzione, a rischio diverse specie di pappagalli
La lunga lista delle specie in via di estinzione non è destinata ad accorciarsi. Anzi, potrebbe accadere esattamente l’opposto nel giro di qualche settimana quando lo U.S. Fish and Wildlife Service potrebbe annunciare l’iscrizione nell’elenco di altre specie animali. Più precisamente si tratterebbe di pappagalli, l’ara verde, ara militare, ara giacinto e ara scarlatto, già entrate sotto protezione con l’Endargered Species Act del 6 luglio scorso.
Arca di Noè ricreata a Cuba, critiche a Fidel Castro
Come si fa per salvare le specie a rischio? Una persona dotata di buon senso tenterebbe di proteggerle nel loro habitat naturale, cercando di tenere lontani i cacciatori ed evitando di distruggere le foreste in cui abitano. Fidel Castro, o forse a parlare sono i suoi 86 anni, ha deciso di fare molto di più: trasferirle a Cuba. L’idea è di creare una vera e propria Arca, denominata Arca di Noè II, che come scritto sulla Bibbia imbarcò centinaia di coppie di specie diverse prima del Diluvio Universale, per tentare di salvarle dall’estinzione.