Di idee malsane ne abbiamo sentite tante, ma questa potrebbe anche batterle tutte. Come detto in un post di un paio di mesi fa, i leoni sono considerati tra le specie in via di estinzione dato che in Africa metà delle sottospecie rischiano di sparire in pochi anni ed il numero degli esemplari è stato ridotto a meno di un decimo negli ultimi 30 anni. Per questo sono state avviate diverse strategie per cercare di tutelarli, solo che stavolta ci si è spinti un po’ troppo oltre. L’idea arriva dalla Tanzania ed è uccidere alcuni leoni per salvarne degli altri.
Flora & Fauna in estinzione
Farfalle monarca di nuovo in calo
Non che l’allarme fosse mai rientrato, soltanto che adesso ritorna ad essere preoccupante come qualche anno fa. La siccità e l’aumento degli incendi negli ultimi tempi mettono nuovamente in pericolo la sopravvivenza delle farfalle monarca, una specie che vive esclusivamente in Nord America e che ora rischia di sparire definitivamente dallo Stato del Texas. Anche se questo insetto vive in diversi Stati, non dorme sonni tranquilli in nessuno di essi.
Caccia alle balene ridotta di oltre il 90% quest’anno secondo Sea Shepherd
Sea Shepherd canta vittoria: quest’anno ha ridotto all’osso la caccia alle balene in Giappone. Ufficialmente la stagione della caccia nel Pacifico si è chiusa in questi giorni dato che dall’altra parte del mondo finora è stata estate e con l’arrivo del maltempo diventa impossibile navigare in sicurezza. La soglia prestabilita dal Governo giapponese per la caccia alle balene per la stagione 2012/2013 era di 950 esemplari catturati. Secondo i dati dell’associazione animalista invece ne sono state catturate appena 75, un danno per il settore molto evidente.
Squali, ora il rischio estinzione è reale: 100 milioni uccisioni all’anno
Il ritmo insostenibile della pesca colpisce anche il re degli oceani: lo squalo. Migliaia di pescatori senza scrupoli in tutto il mondo gli danno ormai la caccia per le sue prelibate pinne, ed anche se non li uccidono direttamente, praticamente li condannano a morte certa dato che, ributtati in acqua senza pinne, muoiono di fame nell’arco di pochi giorni. Secondo un recente studio pubblicato su Marine Policy la stima più accurata sull’uccisione degli squali parla di 100 milioni di vittime ogni anno in tutto il mondo.
Specie invasive, in Europa sono più di 10 mila
Più di 10 mila specie invasive si sono diffuse in Europa. Chiamate anche specie aliene, mettono in pericolo la biodiversità, l’economia e, direttamente o indirettamente, anche la nostra stessa salute. Il termine specie aliene non deriva dal fatto che provengono da Marte o da un altro pianeta, ma semplicemente che non sono autoctone, cioè non fanno parte della flora e fauna locale, e non avendo le loro controparti biologiche che ne tengono sotto controllo la proliferazione, si diffondono in modo imprevedibile.
Anche il ghiottone rischia l’estinzione
Non fatevi ingannare dal suo aspetto che lo fa somigliare ad un peluche, né tantomeno dal suo nome, ghiottone. Si tratta di uno degli animali più pericolosi del mondo. Grande predatore, capace di ammazzare migliaia di prede nel corso della sua vita, ha trovato qualcosa più grande di lui in grado di porre fine alla sua esistenza: i cambiamenti climatici. Attualmente questo mustelide non è considerato a rischio, ma lo U.S. Fish and Wildlife Service ha proposto di inserirlo nell’elenco delle specie in pericolo.
Tigre della Tasmania, estinta a causa dell’uomo
La tigre della Tasmania è una delle specie che siamo sicuri si siano estinte in tempi recenti. Carnivoro marsupiale che viveva solo in Australia ed in Tasmania, oggi non esiste più perché dichiarato estinto negli anni ’30. Per decenni gli scienziati hanno creduto che la causa di questo tragico evento sia da attribuire ad una malattia, la stessa che ha colpito oggi il Diavolo della Tasmania che pure rischia di sparire, ma un nuovo studio rivela che la causa, come sempre, non è naturale ma umana.
Caccia alle balene, è scontro aperto tra Australia e Giappone
Le baleniere giapponesi non sono ben gradite nelle acque territoriali australiane. Con questa semplice frase il Paese oceanico e quello nipponico sono arrivati a sfiorare l’incidente diplomatico. Il tutto per salvaguardare le balene dall’estinzione. Da anni i Paesi di tutto il mondo si sono schierati contro il Giappone che, nascondendosi dietro la ricerca scientifica, sta facendo estinguere questi splendidi cetacei. Ora l’Australia è passata alle maniere forti.
Animali, il rischio estinzione potrebbe essere più basso del previsto
Le specie viventi sul pianeta sarebbero meno del previsto. Per fortuna però si estinguono ad un ritmo inferiore di quanto stabilito in precedenza. Ne sono convinti i ricercatori delle università di Auckland, Oxford e Griffith, che hanno cercato di capire se davvero la Terra rischia di andare incontro ad una nuova estinzione di massa come quella che milioni di anni fa fece sparire i dinosauri.
Elefanti a rischio estinzione, la caccia va più forte di prima
Non sono bastati tutti gli appelli alla tutela degli elefanti che arrivano da ogni parte del mondo da anni, i bracconieri continuano con la loro caccia senza alcun problema. Anzi, negli ultimi tempi i loro sforzi sembra si siano addirittura intensificati, come a voler cercare di ottenere gli ultimi trofei prima che tutti questi pachidermi si estinguano. Qualche esempio? Secondo quanto riportato dal Washington Post proprio ieri, nel principale porto del Kenya sono stati intercettati 638 pezzi d’avorio provenienti da elefanti cacciati nel territorio dell’Africa Orientale (foto a sinistra).
Leoni sempre più vicini all’estinzione, l’allarme di LionAid
La specie globale dei leoni è classificata come minacciata, ma oltre alle 9 sottospecie già estinte, delle restanti 6 ce ne sono alcune che stanno già per sparire. In particolare sono a rischio tutti i leoni che vivono nella zona Occidentale dell’Africa. Il motivo è molto semplice: il petrolio. In Nigeria, ma non solo, l’habitat del leone è ridotto sempre di più, e le guerre che si scatenano tra la popolazione gli hanno dato il colpo di grazia.
Tonno rosso, perso il 96% della popolazione del Pacifico
Periodicamente ci ritroviamo a parlare del rischio che corrono i tonni di estinguersi definitivamente. L’allarme evidentemente non ha attirato le attenzioni dei responsabili di questo massacro perché secondo gli ultimi dati continuano impunemente ad agire. Stando all’ultima ricerca effettuata dal Pew Environment Group, il 96% del tonno rosso del Pacifico è ormai andato perso. Ciò significa che basterebbe far fuori il restante 4% per far estinguere definitivamente questa specie in quell’area del mondo.
Tigri, le aree protette funzionano
Buone notizie dal fronte animali in via di estinzione: le aree protette funzionano. Per decenni molti animali, il più emblematico di tutti è la tigre, hanno rischiato di sparire perché tra distruzione del proprio habitat e bracconaggio hanno visto decimare il proprio numero. Ora però in Asia sono state istituite decine di aree protette e sono state ratificate leggi, anche internazionali, sulla tutela degli animali in via di estinzione, ed hanno subito ottenuto i loro frutti.
Allarme ambientale: gli alberi più antichi del mondo stanno morendo
Stando agli scienziati dell’Australian National University, sarebbe morto l’albero più vecchio del mondo. Fosse morto solo lui, il problema sarebbe minimo. Ma in realtà insieme a lui moltissimi degli alberi secolari sembra stiano morendo tutti insieme in ogni angolo del pianeta. L’allarme, lanciato da tre dei principali esperti mondiali, racconta di una morìa di alberi di età compresa tra 100 e 300 anni.