Obama inaugura il “Green New Deal”

Diciamoci la verità, siamo tutti un pò invidiosi dell’America e del nuovo Presidente (ancora non in carica) che si ritrova. Lo vorremmo anche noi un capo del Governo che vede in internet una opportunità anzichè una minaccia, e nell’ecologia il modo per risolvere i problemi dello Stato, e non una scocciatura.

Per fortuna che la nazione-modello del mondo ha deciso una svolta storica, e si tratterà di una svolta ecologica. Annunciando le riforme che Obama attuerà a partire dal prossimo 20 Gennaio, data di insediamento alla Casa Bianca, il discorso del neo Presidente eletto si è incentrato su due punti fondamentali: le infrastrutture e l’ambientalismo. A noi ovviamente interessa il secondo.

Record di uragani in Atlantico nel 2008, colpa del riscaldamento globale e della Niña

La stagione degli uragani atlantici si chiude ufficialmente proprio oggi, 30 novembre 2008, e già si tirano le prime somme su quella che è stata una delle attività più intense mai registrate prima d’ora.
O più precisamente una delle stagioni più attive degli ultimi 64 anni, da quando cioè sono iniziate le registrazioni dettagliate e la catalogazione del numero delle tempeste annuali.

Sulla base di una stima effettuata dal NOAA National Hurricane Center, nel corso del 2008 nell’area atlantica si sono formate ben 16 tempeste tropicali. Tra queste, otto erano uragani, cinque dei quali con una forza tre o superiore a tre. Queste cifre concordano con quelle che erano state le previsioni degli scienziati nel mese di maggio e agosto. Gli studiosi avevano messo in conto il verificarsi di 14-18 tempeste tropicali, anche se la media stagionale è di circa undici tempeste, di cui generalmente sei si trasformano in uragani, solo due in uragani di dimensioni preoccupanti.

Come cambia il mondo dell’ecologia con Obama Presidente

Passati i festeggiamenti, è l’ora di mettersi al lavoro per il Presidente degli Stati Uniti, colui le cui scelte peseranno sul futuro del mondo almeno per i prossimi 4 anni, l’ex senatore, oggi primo Presidente afroamericano, Barack Obama.

Una buona fetta della campagna elettorale del candidato Democratico, oltre che su altri tipi di problemi, era incentrata proprio sull’ambientalismo, e noi speriamo che questa non sia stata una scelta per convincere i giovani a votarlo, ma che poi le sue promesse siano effettivamente mantenute. Ma andiamo a vedere quali sono questi suoi propositi.

Usa: aperte le scuole eco-sostenibili

Non solo cambiamenti nelle tecniche di produzione, di smaltimento di rifiuti o di moda. Adesso anche i bambini vogliono essere ecologici, e il modo migliore per farlo è a scuola. Non si tratta soltanto di una iniziativa, come se ne vedono tante, di idee dei bambini disegnate o proposte ai grandi della Terra, ma semplicemente di nuove strutture in cui gli scolari si recheranno per il nuovo anno scolastico, interamente eco-sostenibili.

Parola d’ordine pare essere risparmio energetico. E allora ecco pareti isolanti per evitare dispersioni di calore, regolatori nei rubinetti per evitare perdite di acqua, cabine dei WC costruite con materiale interamente riciclato. In America essere ecologico significa esserlo completamente.

L’America torna al nucleare, 30 anni di civiltà dimenticati in un lampo

Gli Stati Uniti tornano indietro e, dopo trent’anni, riprendono a costruire centrali atomiche. Il sogno di uno smantellamento mondiale dell’energia più pericolosa in assoluto pare doversi fermare qui. Sull’esempio italiano, anche gli States hanno varato un piano per la costruzione di nuovi impianti per la prima volta dal 1973, ciò significa che a pagare ancora una volta saranno i progetti sulle rinnovabili, posti nuovamente in qualche cassetto.

Da New York fino al Texas le compagnie che hanno richiesto l’autorizzazione a costruire le centrali sono 21, per un totale di 34 impianti. Giovedì scorso la compagnia francese Areva ha annunciato di aver investito 360 milioni di dollari insieme alla Northrop Grumman per costruire in Virginia componenti per 7 reattori nucleari, ma per fortuna c’è ancora chi si oppone alla loro costruzione, e non è uno sprovveduto.

Ultimi scempi dell’amministrazione Bush, una legge contro le foreste protette

Durante l’ultima visita all’amico Bush del nostro amato premier Silvio Berlusconi, mi hanno colpito le parole di elogio rivolte dal nostro primo ministro all’amministrazione Bush. Una delle migliori della storia americana, ha detto con sguardo adorante rivolto al buon George.
A giudicare dall’espressione esterefatta dello stesso presidente degli Stati Uniti, anche lui stentava a credere che un simile encomio fosse realistico. Anzi, sembrava quasi dispiaciuto, come a dire: mi sono impegnato tanto per governare nel peggiore dei modi, questo ora mi viene a dire che sono stato bravo. C’è qualcosa che non va.

Infatti, di cose che non vanno il caro Bush ne ha fatte tante, soprattutte contro l’ambiente, che è quello che ci interessa. Tralasciando l’amara questione del protocollo di Kyoto, l’ultima, ma non in ordine di gravità, è una nuova politica statale che è di recente entrata in vigore negli States che ha eliminato la maggioranza delle misure protettive adottate in più di 400.000 ettari di parchi nazionali.

L’esercito statunitense fa la guerra rinnovabile

Aveva fatto un po’ discutere qualche tempo fa su Ecologiae la notizia di alcune rivoluzionarie divise mimetiche dei soldati australiani, funzionanti grazie alla luce solare.
Ora anche l’esercito americano ha una svolta ambientalista, anche se è un po’ un controsenso fare la guerra in maniera ecologica. Credo sia un paradosso irrisolvibile.

In effetti, le divise solari non ci rendono certo più digeribile il fatto che si combatta, nè che si definisca una guerra “giusta”.
Tuttavia vogliamo pensare, ottimisticamente, che il fatto di ridurre l’impatto ambientale non sia una mossa populista studiata dall’esercito americano per raccogliere consensi e che la svolta verso le energie rinnovabili dei soldati trovi applicazioni concrete solo in operazioni di pace.
E’ di questi giorni la notizia di un ulteriore potenziamento nell’utilizzo di energia pulita voluto dall’US Army, che ha diffuso in un comunicato stampa diverse nuove iniziative che l’esercito si appresta a realizzare per diventare un “modello per i militari e la nazione” in termini di efficienza energetica.

Politiche Usa 2008: qual’è il candidato più ecologico?

Negli ultimi mesi i due candidati alla casa bianca, John McCain e Barack Obama, hanno incentrato la loro campagna elettorale soprattutto sull’economia. Ma in un mondo che sta per scoppiare a causa dell’inquinamento, non si sono lasciati sfuggire l’occasione di diffondere la propria idea sull’ecologia.

Hanno promesso di puntare sulle energie rinnovabili e sulle iniziative verdi di diverso genere, ma quale dei due è effettivamente più ecologico? Perchè si sa, soprattutto per i politici, tra il dire e il fare, c’è di mezzo un oceano.

Chi cambierà la Casa Bianca in Casa Verde: John McCain o Barack Obama?

La campagna elettorale per le presidenziali statunitensi viene seguita con molto interesse da tutto il mondo, in Italia, in particolare, ogni giorno ci propinano servizi dettagliati fino all’eccesso di ogni singolo movimento, vizio, lezzo  e respiro dei due  candidati al governo degli Stati Uniti, come se non bastasse parlarci del nuovo abito della Bruni o dello spinello del figlio di Carlo d’Inghilterra.
D’altra parte, dobbiamo essere informati di quanto accade di importante nel mondo, no?

Bando alle polemiche, nel corso delle ultime elezioni italiane eravamo andati a caccia di ecologia nei programmi dei vari partiti in lizza per il governo e c’è chi si è stupito della svolta nucleare del centrodestra italiano, malgrado fosse già tutto scritto da tempo proprio nel manifesto programmatico dei maggiori partiti di destra. Non dite che non vi avevamo avvisato!
Anche questa, d’altra parte, è lacuna di informazione da parte di elettori che raramente leggono dettagliatamente le reali intenzioni dei propri rappresentanti in Parlamento, in un clima di ignoranza politica inaccettabile.
Oggi vogliamo analizzare i programmi ambientali di John McCain e Barack Obama, rispettivamente del Partito Repubblicano e del Partito Democratico, alla luce dell’emergenza ambientale che reclama attenzione soprattutto dagli Stati Uniti, che insieme alla Cina inquinano il mondo più di ogni altro Paese.

L’Eden della guida: giardini lineari per guidare senza stress

Rompere la monotonia di strade grigie, tutte uguali, con rettilinei infiniti che stancano la vista di chi guida immergendo in una sorta di stato di automazione dei comandi. Arrivare a destinazione con questi stradoni lunghi e tristi è davvero un percorso deprimente. Lo è ancor di più in America, dove i percorsi automobilistici sono immensi, sconfinati e attraversano spesso lande disabitate e zone pressochè desertiche.

Perchè dunque non variare la piatta visuale dei bordi delle strade, utilizzando le bellezze della Natura? Seminando fiori, piantando alberi, creando addirittura strutture e sculture di forme artistiche con le piante. E’ la geniale idea che sta diventando ormai di moda negli Stati Uniti, sostenuta tra gli altri dalla dottoressa Sandra Wilson, professore associato di Orticoltura Ambientale allo University of Florida’s Indian River Research and Education Center (IRREC).

La California bandisce i pesticidi

Lo Stato americano della California ha ufficialmente messo fuori legge gli spray antiparassitari. L’annuncio l’ha dato il governatore dello Stato Arnold Schwarzenegger che si è opposto all’uso massiccio dei pesticidi nei campi californiani, invasi ultimamente da una specie molto aggressiva di falena (la falena delle mele).

Il piano, presentato anche dai funzionari di controllo dell’alimentazione e dell’agricoltura, è stato varato in quanto, con l’avvicinarsi dell’estate, la California diventa meta di milioni di turisti, e quest’uso massiccio di spray, congiuntamente all’alto tasso di inquinamento già presente, potrebbe creare diversi danni alla salute degli ospiti.

La Cina in testa alla classifica dei Paesi con più emissioni di biossido di carbonio

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Visione notturna della Terra: i Paesi illuminati sono quelli industrializzati e maggiormente inquinanti

Per qualche tempo lo scomodo primato di Paese con più emissioni è stato “conteso” tra Stati Uniti e Cina, ma ora è ufficiale che ad occupare il primo posto è lo Stato orientale.
I dati sulla quantità di biossido di carbonio emanato dai vari Paesi sono stati raccolti da un’analisi promossa dal governo olandese.

Nel rapporto si legge che la Cina ha evidentemente superato gli USA, aumentando le emissioni di anidride carbonica dell’8% nel solo 2007.
Questo incremento ci sembra inaccettabile: è così che in Cina si lavora alla riduzione del riscaldamento globale?
Se diminuire le emissioni costa troppo in termini economici e di impegno ecologico, sarebbe sufficiente e sensato se almeno non si peggiorasse l’attuale situazione.

Arriva MARS il dirigibile ad energia eolica che produce elettricità

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Magenn Air Rotor System (MARS) è il prototipo di un innovativo pallone aerogeneratore, che la canadese azienda produttrice Magenn power intende commercializzare a partire dal 2009. MARS è una sorta di dirigibile in grado di produrre elettricità sfruttando l’energia eolica da 150-250 metri dal suolo. Il pallone può essere gonfiato con diversi gas, come l’elio, l’idrogeno o argon, che gli permettono di sollevarsi in aria, dai 120 ai 300 metri, e trovare le migliori condizioni di vento.

La turbina, di cui MARS è dotato, si aziona con la forza del vento e produce energia ruotando su un asse orizzontale. L’energia prodotto viene, poi, convogliata a terra, tramite un cavo di circa 300 metri, per essere o utilizzata subito o immagazzinata in delle apposite batterie.

Le farfalle monarca rischiano di perdere il loro paradiso invernale

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Ogni anno milioni di farfalle monarca (Danaus plexippus) migrano dal Nord America fino al Messico, compiendo un viaggio di 72 giorni e di circa 5 mila chilometri. Sorvolando tutti gli Stati Uniti, giungono nelle foreste di abeti dello stato di Michoacan, per trascorrervi l’inverno e poi ripartire a primavera. Ma da diversi anni, l’intensa deforestazione che interessa l’area sta mettendo in pericolo l’unica zona in cui sverna la monarca.

Numerosi boscaioli sfruttano, infatti, anche illegalmente, le foreste al confine tra lo Stato del Michoacan e quello del Messico, alterando sensibilmente l’habitat delle farfalle. Secondo alcuni ricercatori dell’Università del Kansas, la migrazione invernale dei lepidotteri potrebbe scomparire in breve tempo. La distruzione delle foreste, infatti, provoca gravi danni all’ambiente e agli ecosistemi, riducendo anche la diversità biologica.