Solare: al via progetto per centrale più grande degli Usa, darà elettricità a 80 mila case

La General Electric, tra la più grandi aziende energetiche al mondo, ha fatto la sua fortuna con il passaggio dalle vecchie fonti combustibili agli investimenti nelle turbine eoliche. Sembra ora che il comparto rinnovabili gli abbia fatto guadagnare così tanto da voler allargare questo campo, puntando anche sull’energia solare. In particolare l’elemento principale della loro strategia riguarderà un nuovo impianto di pannelli solari a film sottile che è stato annunciato pochi giorni fa.

La posizione della centrale verrà resa nota entro tre mesi, ma sappiamo già che darà lavoro a 400 persone quando aprirà i battenti nel 2013 e grazie ai suoi pannelli ad alta efficienza riuscirà a generare 400 megawatt di elettricità all’anno, abbastanza per alimentare 80.000 case.

Usa: Obama si ricandida con il programma ecologico. Ma che fine ha fatto quello vecchio?

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha recentemente annunciato, per nulla a sorpresa, che si ricandiderà per un secondo mandato alla Casa Bianca. C’è da dire che la campagna elettorale di tre anni fa ci piacque molto, basata sull’ecologia più di qualunque altro presidente al mondo. Ma quante di quelle promesse sono state mantenute durante il suo primo mandato?

La scorsa settimana Obama ha delineato le sue idee in politica energetica, praticamente uguali a quelle di ogni presidente degli ultimi decenni: ridurre le importazioni di petrolio per puntare su gas naturale, nucleare, fonti rinnovabili ed efficienza energetica. Già questo primo punto è importante in quanto, se tre anni fa parlava solo di rinnovabili, l’ingresso nel discorso anche di altre fonti energetiche sembra un passo indietro.

Nucleare, una centrale del Canada sversa acqua radioattiva nell’Ontario

Sulla scia dell’allarme nucleare in Giappone, anche nello stato del Canada, si è in allerta per la fuoriuscita di oltre 73mila litri di acqua radioattiva nel lago Ontario.

La causa del disastro ambientale “trascurabile” e senza “implicazioni” per la salute umana, a detta del portavoce della società che gestisce la centrale nucleare responsabile; è in un incidente nell’impianto nucleare di Pickering, centrale gestita dalla società Ontario Power.

Solare, Obama finanzia programma per ridurre del 75% il suo costo entro il 2020

A differenza di quanto avviene in Italia, dove i politici fanno promesse che il giorno dopo hanno già dimenticato, negli Stati Uniti ogni promessa è debito, e così fa piacere notare come nei giorni successivi al discorso di Obama sullo Stato dell’Unione, in cui è tornato a parlare con forza delle rinnovabili, il presidente degli States abbia già intrapreso le prime iniziative.

Stephen Chu, Segretario all’Energia, ha infatti annunciato un grosso investimento nel campo dell’energia solare. Uno sforzo, finanziato dal Governo, per innovare la tecnologia necessaria in modo da rendere l’energia solare competitiva rispetto ai combustibili fossili. I dettagli di tale piano sono stati delineati: il Dipartimento dell’Energia spenderà 27 milioni dollari per un programma progettato per abbassare drasticamente il costo del solare, con una stima intorno al 75%.

Rinnovabili, Obama le rilancia nel suo discorso sullo Stato dell’Unione

Il discorso sullo Stato dell’Unione 2011 di Barack Obama ha fatto il giro del mondo grazie, oltre che alle tematiche economiche, anche al ritorno del tema ambientale, che le politiche intraprese negli ultimi due anni dal Presidente degli Stati Uniti sembravano aver lasciato un po’ da parte.

Uno dei passaggi più importanti è stato l’aver messo in evidenza l’importanza di massicci investimenti nelle nuove tecnologie, in particolare nell’energia pulita. Facendo riferimento alle rinnovabili, Obama ha detto che questo è il “momento-Sputnik della nostra generazione”, riferendosi al sorpasso alla Russia nella corsa allo spazio. Ciò significa che, nonostante gli States al momento siano rimasti indietro nella ricerca, è arrivato il momento di raddoppiare gli sforzi. Ma non si tratta dell’unico elemento importante del discorso di Obama in termini di clima, energia e ambiente.

Sparatoria in Arizona, ferita Gabrielle Giffords, deputata “solare”

La sparatoria a Tucson in Arizona che ha coinvolto diciotto persone, uccidendone sei, tra cui una bambina di nove anni, e ferendo gravemente la deputata democratica Gabrielle Giffords, ha scosso l’America e l’opinione pubblica del mondo intero.
Un gesto folle di Jared Laughner, un giovane di 22 anni, durante un comizio politico, dettato dall’odio scatenato da una retorica irresponsabile.

La Giffords, schierata nella tutela dei diritti di scelta delle donne in materia di aborto, era finita come bersaglio sulla lista nera della a dir poco conservatrice Sarah Palin. E non ci vuole un genio per capire come l’esistenza di elenchi di nemici politici non giovi alle menti malate e possa incanalare la violenza in quegli obiettivi in carne ed ossa, scritti nero su bianco con tanto di mirino.

Karl Rove: “non c’è più nulla da fare per il clima”

Il giorno delle elezioni di medio termine negli Stati Uniti, lo stratega repubblicano Karl Rove potrebbe essersi lasciato sfuggire la verità più di quanto non abbia mai fatto il suo partito negli ultimi anni. In una conferenza tenuta in favore delle società di perforazione del suolo alla ricerca del gas, ha pronunciato un discorso su come con l’arrivo del nuovo Congresso, il quale ha sottratto dei deputati ad Obama, sarà “sicuro come la morte” che non verrà approvata una legge che limita le emissioni di gas ad effetto serra. “Il clima è andato” ha detto, che in slang americano (Climate is gone) suona meglio come “ormai non c’è più nulla da fare per il clima”. Finalmente il partito Repubblicano è uscito allo scoperto ed ha annunciato cosa ne pensa del problema ambientale.

Rove in quel momento si stava riferendo all’American Clean Energy and Security Act, approvato alla Camera dei Rappresentanti, ma poi interrotto al Senato. Egli intende agire in modo che gli sforzi per porre un limite alla quantità di emissioni di gas serra per le aziende, per cui anche Obama si è molto battuto, siano resi vani. Ci vorranno anni prima che la riforma sul clima e sull’energia pulita possa essere di nuovo sul tavolo.

Obama ha ceduto: sì ai pannelli solari sulla Casa Bianca

I tanti sforzi ed appelli che sono piovuti su Washington negli ultimi mesi hanno trovato ascolto, e finalmente il presidente Barack Obama ha ceduto: installerà i pannelli solari sulla Casa Bianca. La sua amministrazione ha annunciato che nella primavera del 2011 prevede di installare pannelli solari termici per il riscaldamento dell’acqua sul tetto della residenza presidenziale.

Questo progetto riflette il forte impegno del presidente Obama per la leadership degli Stati Uniti nel campo dell’energia solare e dei posti di lavoro che creerà qui in casa. L’implementazione di tecnologie per l’energia solare in tutto il Paese aiuterà l’America a condurre l’economia mondiale negli anni a venire

ha detto il segretario all’energia Steven Chu (corrispettivo del Ministro dell’ambiente) in una dichiarazione per annunciare la decisione.

Nucleare, niente più centrali in Usa perché troppo costose

Secondo il nostro Premier Silvio Berlusconi, il futuro dell’energia italiana è il nucleare perché non emette CO2 ed è efficiente. Così la pensavano anche negli Usa dove la Nuclear Regulatory Commission (la commissione che prendeva decisioni sulle centrali nucleari) aveva chiesto di costruire 28 nuovi reattori. Ma la crisi economica, la mancanza di fondi, e probabilmente anche la presenza più massiccia rispetto al passato delle energie rinnovabili, hanno ribaltato questa visione ed il Congresso ha detto no: le nuove centrali nucleari non le vogliamo.

Il Dipartimento per l’Energia ha sostenuto che il progetto è talmente rischioso che le società coinvolte saranno costrette a pagare una tassa troppo elevata o fornire altre assicurazioni di rimborso se vogliono ottenere i permessi per la costruzione. Constellation Energy, la società a cui fanno capo alcuni degli investitori, ha affemato che la richiesta del Governo è stata “eccessivamente onerosa”.

BPA messa al bando in Canada

La BPA è nota da tempo come sostanza tossica pericolosa per la salute. Peccato però che nessun Governo abbia mai avuto il coraggio di vietarla del tutto. Il primo ad aprire una via che speriamo seguiranno presto in molti è il Canada.

Con effetto immediato, la sostanza chimica bisfenolo A è ufficialmente considerata tossica in Canada

si legge sul comunicato della Gazzetta Ufficiale del Canada. La BPA, come abbiamo più volte ribadito, è una sostanza chimica comunemente usata nella plastica in scatole per alimenti, bottiglie di acqua, e mille altri usi. Imita l’ormone estrogeno ed è stata collegata ad una serie di gravi danni alla salute, compreso il cancro al seno e la pubertà precoce nelle donne. Il Canada è stato a lungo il più attivo nel prendere provvedimenti contro la produzione di BPA, e sin dal 2008 ha fatto una proposta per dichiarare questa sostanza tossica. Già da alcuni mesi il Paese nordamericano aveva deciso di rendere il materiale proibito nei prodotti destinati ai bambini, ma solo ora è diventato ufficialmente vietato.

Google investe 5 miliardi di dollari in un mega-progetto eolico

Nella giornata di ieri il colosso Google ha annunciato di voler investire nell’energia eolica in grande stile. Secondo il New York Times, il gigante dei motori di ricerca sta per spendere il 37,5% del capitale azionario per un progetto da 5 miliardi di dollari per creare la “spina dorsale” da 350 miglia (circa 560 km) di turbine per i futuri parchi eolici off-shore sulla costa orientale degli Usa.

La spina dorsale nient’altro sarebbe che una fila di turbine eoliche che partirebbe da New York City e arriverebbe fino al Sud della Virginia, in grado di contribuire per una capacità di 6.000 megawatt di elettricità. Questo progetto prevede un processo di vitale importanza per un ulteriore sviluppo dell’energia eolica offshore, e potrebbe avere enormi implicazioni sulla nascente industria eolica americana.

Green jobs, Obama: “Con energie rinnovabili migliaia di posti di lavoro”

Torna a spingere sulle rinnovabili, il presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama e lo fa nel suo tradizionale discorso radiofonico del sabato, parlando alla Nazione dell’importanza, per il mercato del lavoro, di puntare sulle energie alternative che possono creare centinaia di migliaia di posti di lavoro.

L’industria verde ha potenzialità di crescita infinite nei prossimi anni e si configura, quasi necessariamente, come il futuro produttivo del Paese:

Non c’è forse un’industria con maggiori possibilità di creare ora posti di lavoro, e crescita nei prossimi anni, di quella dell’energia pulita.

Risparmia energia con i personaggi Disney, con Trilly la campagna verde USA mette le ali

Proiettati verso l’isola che non c’é, in un volo fatato, sulle ali di Tinker Bell, Campanellino, meglio conosciuta come Trilly, perché la fantasia, si sa, almeno quella, è emissioni zero: un posto dove le luci si spengono sempre quando si esce da una stanza, le porte d’inverno sono ben chiuse per evitare la fuoriuscita di calore, la temperatura in casa è calda ma non bollente.
E’ l’idea della nuova campagna per il risparmio energetico lanciata dallo US Department of Energy (DOE), il Dipartimento dell’Energia americano, in collaborazione con l’Advertising Council, e che mira a coinvolgere i più piccoli e le loro famiglie negli sforzi per diminuire l’impatto ambientale ed i consumi domestici.

Il consumo energetico è in aumento in tutto il mondo. Nel 2030, la domanda globale di energia dovrebbe aumentare del 50 per cento rispetto ai livelli del 2005, con la richiesta di energia elettrica che solo negli Stati Uniti farà registrare, stando alle previsioni, un picco del 29 per cento. E proprio le famiglie possono contribuire a ridurre la domanda, utilizzando meno energia e sfruttando in maniera sempre più efficiente le risorse energetiche a disposizione.

Marea nera, le ostriche riporteranno la vita nel Golfo del Messico

Si chiama 100-1000 partnership, e significa 100 miglia di nuove barriere di ostriche e 1.000 miglia di paludi costiere reimpiantate in Alabama. Si tratta del primo progetto nato per ristabilire una vita marina quanto più possibile simile a quella presente prima del disastro della BP, ideato attraverso una collaborazione tra organizzazioni no-profit, tra cui la Fondazione Costiera Alabama, Mobile Baykeeper, The Nature Conservancy e la Fondazione The Ocean.

A causa del danno arrecato al Golfo del Messico dalla fuoriuscita di petrolio dalla Deepwater Horizon, le scogliere, habitat delle ostriche, e le praterie di fanerogame hanno subìto il colpo di grazia dopo aver tentato di resistere per anni alle attività umane e alla pesca senza regole che già prima del 20 aprile scorso mettevano in pericolo vaste aree.