Earth Hour: i numeri e le immagini di un mondo al buio (video e gallery)

Dalla Nuova Zelanda alle Isole Samoa, la lunga giornata dedicata alla Terra si è conclusa con un successo straordinario. Si è cominciato alle 7:45 (ora italiana) con lo spegnere tutte le luci delle isole Catham in Nuova Zelanda, e man mano, di ora in ora, si spegnevano tutte le luci dei successivi 126 Paesi in cui, di volta in volta, l’orologio faceva scoccare le 20:30, e cioè l’ora della Terra di sabato scorso.

Il WWF ha tentato di effettuare una stima degli incredibili numeri che, di anno in anno, continuano a crescere per renderci conto della partecipazione mondiale all’evento, ma quello che non si è riuscito a calcolare è stato il numero di persone che è rimasto al buio, sicuramente oltre il miliardo, dato che sono stati coinvolti quasi tutti i Paesi al mondo, dai più poveri africani ai più ricchi del Nord Europa, dai più tradizionalisti come quelli del Medio Oriente (si è spenta persino Islamabad) a quelli più avanguardisti e che puntano tutta la propria economia sull’elettricità come il Giappone o la città di Las Vegas.

I 6 alberghi più eco del mondo: ce n’è anche uno italiano (gallery)

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La ricerca di hotel verdi è sempre in aumento negli ultimi anni, e di conseguenza, molti alberghi ora utilizzano pratiche ecologiche nei messaggi di marketing. Peccato però che non tutti siano veritieri. Attraverso la progettazione sostenibile e rigorose pratiche ambientali, queste sei destinazioni di vacanza vanno ben al di là di creme per le mani biologiche nei bagni, al riutilizzo degli asciugamani, biancheria da letto biologica e prodotti di pulizia eco-friendly, perché il rispetto per la natura parte sin dal design.

1. Whitepod, Aigle, Svizzera. L’igloo può effettivamente essere comodo e accogliente. Situato sulle Alpi svizzere, Whitepod è un’elegante cupola geodetica che circonda una villetta centrale, progettata per essere in armonia con l’ambiente circostante. All’interno però ha tutto ciò che ci si può aspettare da un qualsiasi albergo. Progettato per fondersi con la natura, gli esterni sono di colore verde in estate e coperti di tela bianca in inverno per la massima efficienza energetica. Ciascuna camera è dotata di una terrazza con vista, una stufa a legna, e l’energia solare fornisce elettricità.

Allarme inquinamento in Brianza: sversati 600 mila litri di petrolio nel Lambro (Gallery)

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In Brianza non abbiamo mai avuto degli episodi ambientali così gravi.

Così ha definito la situazione in cui si trova attualmente la zona vicina al fiume Lambro il rappresentante dell’azienda Brianzacque che gestisce il depuratore della zona. Nella giornata di ieri alcuni balordi (4 per i carabinieri) hanno aperto tre cisterne della ex raffineria Lombarda Petroli di Villasanta, provincia di Monza, causando la fuoriuscita di 600 mila litri di gasolio e olio combustibile, i quali sono confluiti nel condotto fognario, e dopodiché nel fiume Lambro.

A causa dell’ovvio blocco del depuratore, si è creato un allarme ambientale senza precedenti. Per fortuna la fuoriuscita è stata fermata a fine mattinata dai tecnici della Brianzacque, e la perdita è durata solo poche ore, ma riparare i danni causati dal petrolio che ha intaccato i chilometri circostanti non sarà facile. Il rischio infatti è che il fiume nero che ha invaso il Lambro raggiunga in breve tempo il Po, e qui sì che potrebbe creare danni ancora peggiori, vista l’enorme portata del più grande fiume italiano. Per questo la Protezione Civile si è già attivata ed ha allestito uno sbarramento a San Zenone, in provincia di Lodi.

Eco-arte: dal riciclaggio nascono dei quadri (gallery)

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Con i temi dell’ambientalismo e dei cambiamenti climatici che diventano sempre più popolari nel mondo dell’arte, un artista in particolare sta applicando la filosofia eco-friendly alla pratica dei ritratti fatti interamente di oggetti indesiderati. Il riciclaggio e il riutilizzo di oggetti normalmente destinati alla discarica è sempre stato un processo creativo, ma nelle mani di un artista esperto, la pratica può dare luogo a capolavori superiori alle opere artigianali con mezzi più tradizionali. Tale opera d’arte ha il potere di estendere l’immaginazione e, trasformando l’immondizia in un più modesto oggetto può essere maggiormente nobilitato sulla tavolozza di un pittore.

Ispirata dai parrucchieri ecuadoriani, che sono noti per l’uso di gioielli rotti e altri oggetti che luccicano nelle loro acconciature, l’artista inglese Jane Perkins ha iniziato a creare spille da pezzi di oggetti che non utilizzava. Dal 2008, la sua tecnica si è ampliata al riciclaggio, e dalle spille si è passati ai ritratti utilizzando i bottoni, giocattoli, forchette di plastica, o praticamente qualsiasi altra cosa su cui riusciva a mettere le mani su, spiega alla BBC. Il suo lavoro è stato esposto in una mostra nel Regno Unito al Devon Open Studios.

Foto pannelli solari: una gallery per riconoscere i modelli

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Com’è fatto un pannello solare, a grandi linee, lo sanno tutti. Ma sapreste distinguere ogni singolo modello per capacità, modalità d’uso e tipologia? A dir la verità, a meno che non si faccia qualche corso da installatore specializzato, non è per nulla facile distinguere tra la enorme quantità di pannelli disponibili oggi sul mercato. Per questo cerchiamo di fare un po’ d’ordine e capire, attraverso la nostra gallery, a cosa serve ogni tipo di pannello, e come fare per distinguerli.

Bisogna prima di tutto però fare una distinzione. E’ necessario infatti ricordare il principio cardine dell’energia solare, e cioè che lo sfruttamento di questa fonte non è tutto uguale. Bisogna saper infatti distinguere tra pannelli solari e fotovoltaici: i primi servono per fornire acqua calda ad uso sanitario, i secondi per la produzione di elettricità. Ognuno ha un impianto diverso, anche se esternamente i pannelli possono somigliare, ma ciò significa che non potrete ottenere entrambe le cose da un unico impianto, ma per ottenerle entrambe bisognerebbe installare due impianti diversi. Fatta questa premessa, dopo il salto troviamo i diversi modelli di pannelli.

Una casa da sogno “mangiata” dal riscaldamento globale (gallery)

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Questa bella casa su una scogliera con panorama mozzafiato che si affaccia sul mare può sembrare la casa dei sogni per molte persone. Purtroppo per i proprietari, è diventata la casa degli incubi. Tre di queste abitazioni sono già state demolite per ragioni di sicurezza perché la terra sta mancando proprio sotto i loro piedi (pardon, fondamenta), e questa inquadrata sarà la prossima a fare una brutta fine. Il motivo? La terra si sta sgretolando e la casa rischia di cadere, facendo un volo di 60 metri. La colpa di tutto questo ovviamente va al riscaldamento globale.

L’artista Kane Cunningham ha pagato 3.000 sterline per documentare la condanna a morte del bungalow, e per fare un film sulla sua lenta morte. Ha spiegato:

E’ il luogo perfetto per installazioni specifiche – un duro monito ai sogni perduti, il disastro finanziario e la minaccia del livello del mare. Tutte incapsulate nella recessione e nel riscaldamento globale.

L’artista utilizza il piccolo bungalow come studio, e dipinge anche il paesaggio che da esso osserva. Cunningham intende riprendere il luogo con le telecamere, così da poter documentare l’intero evento. Cercherà inoltre di smontare la casa e fare scultura di alcuni dei materiali. Questi potranno anche cadere in mare con la casa. Il suo lavoro è sempre stato di “comprendere il contesto sociale e politico del paesaggio”.

100 Babbi Natale di sabbia per protestare contro il riscaldamento globale (gallery)

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L’artista di fama mondiale Sudarshan Patnaik, indiano famoso per le sue sculture di sabbia, è già ben noto per il suo lavoro con Babbo Natale. Lo scorso anno infatti è entrato nel Guinness dei Primati per la creazione della più grande statua mai realizzata con la sabbia che raffigurava Santa Claus. Quest’anno si è voluto superare, e ha deciso di usare il suo talento per rafforzare la usa fama, puntando stavolta sul tema del momento, il cambiamento climatico, e per evidenziare le crescenti sfide che esso sta portando già oggi in India.

Per farlo, ha costruito oltre 100 Babbi Natale di 1.000 tonnellate di sabbia nella località turistica di Puri. Ma non solo. Patnaik ha disintegrato anche un altro record del mondo nel processo di formazione della scultura: ha infatti ora il record del maggior numero di Babbi Natale di sabbia mai realizzati su un’unica spiaggia.

Shopping verde (natalizio) a Milano – Gallery

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Come anticipato, oggi in piazza Mercanti a Milano la distribuzione gratuita delle borse ecologiche ai frequentatori del mercatino natalizio. Perché, secondo l’assessore del Comune all’Ambiente, Paolo Massari, Natale è un momento speciale anche per l’ambiente.

Un successo, quindi. Insieme a Massari, al presidente di Amsa Sergio Galimberti e al presidente di Apeca Giacomo Errico c’erano anche i rappresentanti delle associazioni aderenti all’Unione del Commercio, che promuoveranno la distribuzione, in via sperimentale, di 50mila shopper di carta presso i propri associati. Le associazioni sono appunto Apeca, per il commercio su aree pubbliche, Assofood per i dettaglianti alimentari, ma anche quelle di macellai e panificatori e il Sindacato dettaglianti ortofrutticoli.

Quanto è grande una tonnellata di CO2 (fotogallery)

cubo tonnellata di co2

Alfio Bonanno, artista italiano, insieme all’architetto americano Christophe Cornubert, presenterà un’installazione che rappresenta una tonnellata di biossido di carbonio a Copenaghen il prossimo mese, mentre la città ospita la Convenzione quadro dell’ONU sui cambiamenti climatici (UNFCCC).

Il cubo misura 27 metri per 27 per 27, e rappresenta l’impronta di carbonio mensile della persona media in Europa ed in alcune altre parti del mondo, o la quantità di carbonio prodotta da ciascun cittadino degli Stati Uniti in due settimane. Il 7 dicembre, i leader mondiali si impegneranno (si spera) a combattere il cambiamento climatico. Per farlo si riuniranno a Copenaghen in un congresso organizzato dall’ONU.

All’aeroporto di Copenaghen i grandi della Terra si scusano per non aver agito contro i cambiamenti climatici (fotogallery)

obama invecchiato greenpeace

Come per tutte le sue azioni, ancora una volta Greenpeace riesce a far scalpore. Da oggi tutti i viaggiatori che si recheranno in Danimarca, ed atterreranno all’aeroporto di Copenaghen, troveranno 9 manifesti di altrettanti leader politici mondiali, invecchiati al computer, dove si scusano per non aver fatto abbastanza per combattere i cambiamenti climatici.

La provocazione serve per mettere pressione ai leader che tra pochi giorni si incontreranno nella capitale danese in quanto, se non dovessero trovare un accordo vincolante sulla riduzione delle emissioni, potrebbero tra 10 anni effettivamente ritrovarsi ad essere costretti alle scuse pubbliche perché, a causa dei cambiamenti climatici, il mondo sarà diventato invivibile, e tutto per colpa dell’avidità e della poca mobilità che c’è oggi, quando siamo ancora in tempo per agire.

Illuminazione ecologica: lampioni alimentati dall’immondizia (gallery)

lampioni ad immondizia

E’ un’idea che sembra avere una certa quantità di buon senso: le città hanno bisogno dei lampioni, ma hanno anche bisogno di luoghi in cui buttare la spazzatura. E se le due cose fossero unite? L’illuminazione stradale, che deve rimanere accesa per tutta la notte, rappresenta una perdita piuttosto considerevole di energia. Ma cosa accadrebbe se tutte quelle persone che devono gettare l’immondizia nei cassonetti, li gettassero in degli appositi contenitori collegati ad un nuovo tipo di lampione che potrebbe usarli come combustibile?

E’ proprio quello che un gruppo asiatico ha pensato, costruendo così il lampione alimentato ad immondizia. L’idea di base è interessante, per non dire altro. Secondo Yanko Design:

Questa spazzatura viene bruciata nel lampione e utilizza il sottoprodotto metano come combustibile per alimentare le lampadine. Il compost può essere recuperato per ripulire le nostre città. Non è chiaro quanta spazzatura sia necessaria per mantenere un tale sistema in funzione.

Quando la tecnologia incontra l’ambientalismo: radio e computer di legno (fotogallery)

radio di legno 1

Se uno dei tanti problemi degli ecologisti è convincere le grandi aziende tecnologiche a sostituire i loro prodotti fatti con materiali inquinanti (prima di tutto plastica, ma tantissimi altri agenti chimici tossici) con quelli naturali, d’ora in avanti le difficoltà diminuiranno.

Una delle soluzioni è una splendida piccola radio in legno che è, oltre che eco-friendly, completamente ad emissioni zero, visto che è alimentata ad energia solare. Yanko Design mette in mostra la radio “Sweet Little”, fatta di legno di rovere, è dotata di un pannello solare sottile, posto in alto, per raccogliere l’energia per sintonizzarsi sulle stazioni. Il legno rappresenta l’80% della radio, con appena il 20% costituito da componenti elettronici.