La Rolls-Royce lancia il suo primo modello ecologico

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Chi l’ha detto che l’ecologia non tocca i ricchi? Sentir parlare politici ed imprenditori di ecologia, e poi vederli sgommare su auto blu e Ferrari è un po’ ridicolo, ma anche da questo punto di vista, le aziende automobilistiche stanno cercando di correre ai ripari. E così capita che l’automobile da sempre sinonimo di lusso, la Rolls-Royce, ha deciso di aderire all’appello ad inquinare meno che proviene da tutto il mondo.

Il sito internet Autocar afferma che una fonte interna all’azienda ha fatto sapere che la Rolls-Royce potrebbe far uscire una versione elettrica della sua Phantom super-lusso per le prove su strada per la fine del 2010.

In arrivo dalla Cina gli autobus elettrici che si ricaricano alla fermata

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Se c’è un mezzo di trasporto che, prima degli altri, ha intrapreso la via dell’ecologia, questo è senza dubbio l’autobus. Nelle nostre città negli ultimi anni sono apparsi i bus ad idrogeno o elettrici. Si tratta di mezzi non inquinanti, ma che per generare l’energia di cui hanno bisogno, generano ugualmente delle emissioni. Ora anche quest’altro ostacolo potrebbe essere superato.

Un progetto americano, ma testato per la prima volta nella metropoli cinese di Shangai, ha individuato negli ultracapacitor la soluzione al problema. Si tratta di batterie elettriche simili (almeno nelle dimensioni) a quelle comunemente usate negli autobus elettrici. Ma con una piccola ma sostanziale differenza. Quelle usate oggi sono agli ioni di litio, le quali, per essere caricate, hanno bisogno di rimanere agganciate alla rete elettrica per qualche ora, consumando energia proveniente da centrali che, nella maggior parte dei casi, sono inquinanti. Gli ultracapacitor invece sono molto meno potenti, ma nemmeno la loro fonte emette CO2.

Premio Terna: ambiente e arte per un cocktail ecosostenibile

Premio TernaEnergia : Umanità = Futuro : Ambiente. La proporzione per una nuova estetica”, sarà il tema su cui i partecipanti al Premio Terna dovranno esprimersi per conquistare il podio di una gara che veste di eleganza, tecnologia e rispetto per l’ambiente.

Una proporzione che ha il sapore della sostenibilità proiettata nel futuro e dove l’uomo é il soggetto principale tra tecnologia e arte. Il primo rapporto della proporzione rivela infinite soluzioni possibili dove l’energia trova il suo senso al servizio dell’umanità. Il secondo rapporto ammira l’ambiente, il cui rispetto é l’unico ponte per attraversare serenamente il futuro.

Una proporzione che si presta a infinite interpretazioni e sulla quale artisti di tutto il mondo potranno contendere i premi finali. Il concorso è diviso per la sessione italiana in 3 categorie (Terawatt, Gigawatt, Megawatt) più un Premio Online; inoltre Terna apre le porte al mondo con la categoria newyorkese (Connectivity New York).

Premio Terna 02: sostenibilità ambientale e arte contemporanea

Premio TernaTerna, principale proprietario della rete di trasmissione nazionale di energia elettrica riconosce, nella sua politica imprenditoriale, una responsabilità (economica, ambientale e sociale) d’impresa verso la collettività.

Nel 2010 la società entrerà nel Dow Jones Sustainability Index, l’indice borsistico internazionale che include le aziende con le migliori performance di sostenibilità. Un premio per l’impegno nelle politiche ambientali, che da sempre animano il core business di Terna.

La Francia punta sull’auto elettrica: 1,5 miliardi per una rete nazionale di distributori

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Avantieri il Governo francese ha affermato la previsione di spesa di 1,5 miliardi di euro per la creazione di una rete di stazioni di servizio per i veicoli elettrici, come parte di un piano più ampio dello Stato per incoraggiare lo sviluppo della tecnologia dei veicoli puliti e la produzione di batterie. Finalmente i francesi sono arrivati alla soluzione del classico dilemma tra l’uovo e la gallina: le auto elettriche non si possono sviluppare perché non c’è come rifornirle, ma le stazioni elettriche non si formano perché non ci sono auto elettriche. Solo un aiuto statale poteva risolvere la questione.

I collaboratori di Sarkozy hanno anche aggiunto che avrebbero chiesto il finanziamento di 900 milioni del totale di 1,5 miliardi di euro in prestito per il progettato che verrà lanciato il prossimo anno. Il Governo si occuperà dell’installazione di prese di ricarica obbligatorie nei parcheggi degli uffici entro il 2015, e i nuovi condomini con parcheggi dovranno prevedere stazioni di ricarica a partire dal 2012.

Volkswagen lancia il motore domestico: produrrà elettricità direttamente in casa

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Le rinnovabili stentano a decollare? Non c’è bisogno di costruire nuove centrali atomiche o a carbone, basta farsi l’elettricità in casa. Parte così il progetto del tutto innovativo inventato da Volkswagen. Un’innovazione che parte già dalla natura dell’azienda, per decenni casa automobilistica, ma che ha deciso di lanciarsi nel campo della produzione elettrica.

Il progetto è basato su una mini-centrale elettrica da tenere in casa. Delle dimensioni di un frigorifero, questa centrale è composta da un motore della serie Golf, in grado di autoprodurre energia elettrica. In pratica lo si attacca alla presa del gas ed è in grado di produrre il doppio dell’elettricità che quella stessa quantità di gas produrrebbe.

Camion elettrici, alcune delle aziende più grandi al mondo puntano sulle emissioni zero

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Martedì scorso negli Stati Uniti sei grandi società hanno accettato di utilizzare i nuovi veicoli Smith Newton, i più grandi camion elettrici del mondo. Questi tir hanno una velocità massima di 50 mph (80,5 km/h), fanno almeno 100 miglia (160 km) con un pieno, e possono trasportare un carico utile fino a 16.280 libbre (circa 7 tonnellate). E’ anche il primo veicolo ad ottenere la certificazione “zero emissioni” da parte del California Air Resources Board.

Robin Mackie, della Smith CTO, ha descritto la finalità della Newton come “logistica urbana ad alta densità”, utile per fare servizio pubblico o consegne all’interno di grandi città (dove la velocità di 50 mph è anche eccessiva). Le società che hanno aderito all’iniziativa sono la Pacific Gas and Electric (PG & E), Coca-Cola, Staples, Frito-Lay, AT & T, e Kansas City Power & Light (KCP & L).

Inventata nuova fonte di energia per i dispositivi elettronici portatili

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Celle a combustibile microfluide potrebbero fornire l’energia necessaria per fornire potenza continua ai sensori remoti, come quelli dei telefoni cellulari e dei computer portatili, secondo uno studente dell’Università di Southampton che si laurerà domani, 17 luglio. Nella sua geniale tesi di laurea, Daniel Spencer ha parlato del problema dei microfluidi, un controllo preciso e una manipolazione di liquidi che sono geometricamente limitati in una piccola scala, in genere sotto il millimetro.

Come parte del suo progetto dell’ultimo anno al corso di Ingegneria Elettronica presso la scuola universitaria dell’Elettronica ed Informatica di Southampton, Spencer ha condotto una revisione della letteratura per esaminare come i dispositivi di raccolta o di stoccaggio dell’energia, indicando che possono essere modificati in modo da essere utilizzabili dagli apparecchi elettronici portatili.

Biocarburanti vs. bioelettricità, quale dei due è più efficiente?

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L’impronta sull’acqua della bioenergia, cioè la quantità di acqua necessaria per coltivare le colture per la biomassa, è di gran lunga maggiore rispetto alle altre forme di energia. La generazione di bioelettricità è molto più efficiente, in termini di consumo di acqua, rispetto alla produzione di biocarburanti. Stabilendo l’utilizzo dell’acqua su tredici colture, i ricercatori dell’Università di Twente, Olanda, sono stati in grado di scegliere quale coltura fosse migliore in una determinata regione e quale no. Il loro lavoro è stato pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS).

Nel loro articolo, i ricercatori mostrano l’utilizzo dell’acqua in tredici colture, considerando il volume d’acqua (piovana e di irrigazione) richiesto per la produzione di energia. Per quanto riguarda le varie applicazioni della biomassa, i ricercatori hanno tenuto presente l’impatto che la coltivazione delle colture ha sul consumo di acqua. Lo hanno poi collegato alla posizione e al clima per vedere se è possibile selezionare la regione di produzione ottimale per ogni raccolto. Questo serve per impedire la coltivazione di biomassa dove potrebbe compromettere la produzione alimentare nelle regioni dove l’acqua è già scarsa.

Entrano in commercio anche i primi camion elettrici

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Come riportato dal The Kansas City Star:

Smith Electric Vehicles è in procinto di avviare la costruzione di carrelli elettrici a luglio in un impianto vicino al Kansas City International Airport. La società punta a trovare una domanda sufficiente per lo sviluppo del mercato elettrico ideale per i camion.

I veicoli elettrici Smiths sono costosi, ma sono i migliori dal punto di vista ecologico perché hanno costi per i carburanti molto più bassi rispetto a tutti gli altri tipi di camion, che essi siano a gas, a gasolio, ma anche rispetto agli ibridi.

La Smith Electric ha affermato di aver costruito, e di voler immettere sul mercato, i primi veicoli ad emissione zero così pesanti come i camion, i mezzi di trasporto più inquinanti al mondo. Frito-Lay Nord America, una divisione di PepsiCo che ha sede a Plano, Texas, e la Gas Electric Company, con sede a San Francisco, in California, hanno firmato l’accordo per sostituire i loro camion con quelli puliti della Smiths. Una mossa che considerare ecologica è poco. Ma se un costruttore europeo (o magari italiano) volesse entrare nel mercato dei camion ecologici, come dovrebbe regolarsi sul proprio prodotto? Dopo il salto vedremo come.

Consumo energetico in calo: luci ed ombre di una buona notizia

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L’Iea (agenzia internazionale sull’energia) ha diramato oggi dei dati che, a primo impatto, possono sembrare positivi. L’anno 2009 si chiuderà con una riduzione del consumo di energia elettrica a livello mondiale del 3,5% rispetto al 2008. Un risultato storico, dato che dal dopoguerra ad oggi non era mai accaduta una cosa simile, ma che racchiude in sè qualche insidia.

Se da un lato è vero che riducendo il consumo, si riduce anche l’inquinamento, perché meno combustibili fossili si bruciano e meno anidride carbonica si emette nell’atmosfera; è vero anche che questo calo non è dovuto ad una scelta dell’uomo, ma è stata obbligata dalla crisi economica, che ha portato alla chiusura di diverse fabbriche, lasciando a casa milioni di lavoratori.

Auto elettriche, ecco i modelli per il futuro

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Al momento, le vere auto elettriche sono rare. In effetti, la versione più comune è quella utilizzata sui campi da golf, permessa anche in città, che raggiunge al massimo 50 km/h. Ma ora a Detroit intendono fare sul serio e costruire macchine elettriche nel vero senso della parola, cioè che siano uguali alle macchine attuali, solo che al posto del serbatoio di benzina avranno una batteria elettrica.

Non aspettatevi che il primo prodotto sia molto diverso da quelli disponibili oggi sul mercato. Anche se i motori elettrici occupano meno spazio rispetto a quelli convenzionali a combustione interna, i designer Ford e GM hanno ammesso che non è necessario ridisegnare radicalmente gli esterni dell’auto. L’obiettivo è di rendere gli interni più spaziosi e le automobili più piccole e più aerodinamiche.

Nel corso del tempo, tuttavia, le automobili elettriche sono tenute ad evolversi inevitabilmente come forma e funzione. La Toyota Prius, una ibrida elettricità-gas, ha già dimostrato che alcuni cambiamenti sono possibili per migliorare l’efficienza.

La centrale elettrica del cioccolato: una nuova “golosa” biomassa

Ricavare energia elettrica dal cioccolato. Sembrerebbe a prima vista uno spreco dell’oro nero dei golosi, ma in realtà non è proprio così, perchè la nuova biomassa messa a punto nel New Hampshire non utilizza certo i quadretti neri più amati nel mondo, bensì i sottoprodotti del cacao, gli scarti, i gusci dei semi di cacao, quelli che andrebbero comunque smaltiti e che ora si accumulano in montagne di rifiuti organici.

E nel New Hampshire la centrale elettrica più dolce del mondo è già operativa e produttiva. Insieme al consueto carbone, nelle caldaie dell’impianto energetico di Portsmouth, è già stato testato un nuovo mix di combustibili che ha come ingredienti principali proprio i gusci dei semi di cacao, residui organici del processo della produzione del cioccolato. Se pensiamo a quanti di questi rifiuti siano in circolazione e vengano prodotti nelle fabbriche del cioccolato con frequenza giornaliera, sarà facile pervenire alla conclusione che la materia prima per questo nuovo tipo di biomassa non verrebbe mai a mancare.

Fortwo electric drive, la nuova smart a emissioni zero

Si chiama Fortwo electric drive ed è la nuova smart a emissioni zero con batterie agli ioni di litio, visibile in anteprima nazionale al Motor Show di Bologna.
Una vera e propria rivoluzione ecologica, quella sostenuta dal colosso Mercedes, per abbattere i costi del carburante ed avere un minor impatto sull’ambiente.
Un duplice intento che riporta i riflettori sull’auto elettrica come vettura del futuro e riaccende una speranza nei cittadini, italiani e non, per riuscire a risparmiare sia sulle emissioni che sul conto in banca.

Tutto è cominciato con un progetto pilota lanciato da Smart alla fine del 2007 nella città di Londra. Al fine di aggirare la Congestion Charge, la tassa di pedaggio per l’ingresso nella City, sono state infatti messe in circolo cento smart, dotate di batterie zebra.