Tassare le energie sporche, caricando di ulteriori oneri, a parte i già esosi costi, petrolio, gas ed elettricità. Ci pensano in Francia, dove si è formata una commissione di periti che dovrà valutare la possibilità concreta di un simile provvedimento. Il presidente della conferenza di periti sulla tassa carbonio, Michel Rocard, stima che la fattura si stabilirebbe intorno a 300 euro all’anno per poco più della metà delle case.
La Contribution Climat Energie (CCE), o più semplicemente “tassa carbonio” dovrebbe applicarsi alle energie fossili – petrolio, gas, carbone – così come all’elettricità già a partire dall’anno 2010, come ha indicato mercoledì, durante il meeting della commissione di esperti, lo stesso Michel Rocard:
L’idea è di tassare un certo numero di comportamenti, principalmente quello che consiste nell’utilizzare delle energie di origine fossile che sono responsabili dell’emissione di gas ad effetto serra, causa del riscaldamento climatico. La fattura si stabilirà intorno a 300 euro per anno per poco più della metà delle case.
La riflessione sull’elettricità è stata invece più complicata per il comitato di periti e non si è ancora giunti ad un accordo su questo punto.