Car sharing “privato”, la nuova frontiera della mobilità sostenibile

Conosciamo tutti il car sharing, un modo per risparmiare sui costi e sull’inquinamento delle auto. Questo può avvenire trasportando gli amici (che in gergo si dice car pooling) o con auto pubbliche, come quelle a noleggio, affidate a diversi clienti contemporaneamente. Oggi però dagli States arriva una novità, il car sharing “privato”.

Prendendo l’idea da alcune agenzie di viaggio e compagnie aeree che hanno pensato un’alternativa agli alberghi basata su un servizio che permette di affittare il proprio letto ai viaggiatori quando non siete in casa, così questo nuovo sistema peer-to-peer farà condividere la propria auto quando non la si usa. In America l’hanno chiamato GetAround (letteralmente “fatti un giro”), e funziona lasciando l’auto in un parcheggio per tutto il giorno, indicando le ore in cui la si mette a disposizione, lasciandola guidare ad estranei in cambio di denaro.

Bike-sharing, su due ruote a New York

L’utilizzo delle biciclette a New York City è cresciuto di continuo negli ultimi anni, fenomeno che le autorità locali hanno definito “incoraggiante”. Per questo, nel tentativo di diminuire il traffico ed il conseguente smog, il Governo cittadino ha deciso di investire in nuove infrastrutture e politiche. Può sembrare paradossale, ma nella città più grande al mondo manca ancora un programma di bike-sharing.

Questa mancanza però potrebbe essere destinata a terminare grazie ad una proposta del sindaco Bloomberg e del Commissario ai Trasporti Janette Sadik-Khan, i quali hanno proposto di introdurre a New York City un programma che all’inizio metterebbe a disposizione 10.500 biciclette, e rapidamente potrebbe portarle fino a 49.000. Numeri che fanno impallidire la recente impresa della città di Londra che ha messo a disposizione dei suoi cittadini seimila biciclette.

Mobilità sostenibile: bike sharing gratis nel Comune di Sesto Fiorentino

A meno di un anno dalla sua partenza, nel Comune di Sesto Fiorentino, del servizio di viabilità dolce e di mobilità sostenibile qual è il cosiddetto servizio “bike sharing“, ovverosia il noleggio a tempo delle biciclette, l’Amministrazione comunale ha deciso di potenziarlo andando ad introdurre sia nuove bici, sia nuove rastrelliere.

A darne notizia, in particolare, è stato Andrea Banchelli, l’Assessore all’Ambiente del Comune di Sesto Fiorentino, sottolineando nello specifico come a meno di un anno dal suo avvio sul territorio il servizio gratuito di bike sharing abbia fatto registrare risultati ben al di sopra delle più rosee aspettative.

Comune di Savona: bike e car sharing per combattere lo smog

E’ partito nello scorso mese di giugno, a Savona, il servizio di bike sharing presso ben sette ciclostazioni sparse per la Città al fine di offrire, con un parco composto da 40 biciclette, un servizio che, tra l’altro, assieme al car sharing permette di combattere lo smog.

Al riguardo, in accordo con quanto riporta l’Amministrazione comunale, nel rapporto Legambiente Ecosistema Urbano Savona si posiziona al sesto posto e, quindi, tra i Comuni più virtuosi su scala nazionale. La fruizione del servizio di bike sharing è tra l’altro molto semplice, grazie ad una tessera prepagata che costa 15 euro il primo anno, e solo 5 euro all’anno per gli anni successivi.

Bike sharing, Londra inaugura una mega-rete da 400 stazioni

Con un po’ di ritardo, alla fine anche Londra ci è arrivata. Stiamo parlando del bike-sharing, il sistema di condivisione delle biciclette che in Italia ha preso piede già da qualche anno, ma che ora è disponibile anche nella Capitale inglese. Il leggero ritardo rispetto agli altri Paesi è però dovuto solo ad una questione di organizzazione, dato che il Barclays Cycle Hire, il nome della rete finanziata dalla banca d’affari Barclays, consta di 400 stazioni e 6.000 biciclette (che diventeranno 8.000 a breve).

Si tratta di uno dei sistemi di bike-sharing più grandi al mondo, secondo solo a quello di Parigi (il Velib) che ha a disposizione addirittura 750 stazioni per 10 mila biciclette. Nulla a che vedere con ciò a cui ci tocca assistere nella nostra di Capitale, dove le biciclette a disposizione sono circa 200 per soltanto 25 stazioni.

Ciclonudisti in scena a Torino per il World Naked Bike Pride (fotogallery)

ciclonudista torino 10Amanti delle due ruote ecologiche unitevi e… svestitevi. Ma solo se vi va. Questo il principio che ha animato la ciclonudista di Torino, svoltasi ieri al Valentino e che ha visto la partecipazione di centinaia di persone che hanno sfilato sotto gli sguardi incuriositi dei passanti, confluendo in via Roma. L’occasione è il World Naked Bike Pride, un evento che si svolge in contemporanea in molte città del mondo con l’obiettivo di una protesta pacifica quanto singolare contro la dipendenza dal petrolio.

A Torino, come accennavamo, di ciclisti nudi ce n’erano ben pochi. Di poco vestiti tanti: alcuni in pantaloncini, altri in perizoma, altri ancora con le parti intime dipinte in modo da rimanere coperte. Anche per evitare di beccarsi qualche sanzione per atti osceni in luogo pubblico ed oltraggio al pudore.