Incentivi rinnovabili: Confartigianato, fare chiarezza sulle cifre in gioco

Gli incentivi alle fonti rinnovabili individuano e rappresentano davvero un salasso per gli utenti finali dell’energia elettrica, oppure nel nostro Paese ci sono sconti ed agevolazioni decisamente più corpose? Ebbene, al riguardo nei giorni scorsi anche la Confartigianato sulle rinnovabili ha preso posizione, con il Presidente Giorgio Guerrini che ha invitato, proprio sulle cifre in gioco, a fare chiarezza.

Questo perché rispetto al totale delle risorse prelevate dalla bollette degli italiani con la cosiddetta componente A3, solo un quinto, pari a 826 milioni di euro, va a finanziare le rinnovabili. Il tutto a fronte di un settore come quello della green economy che sinora creato ben 150 mila nuovi posti di lavoro, ed ha fatto nascere ben 85 mila imprese. Ed invece, per altri settori, ha rimarcato il Presidente Guerrini, vengono concesse agevolazioni che sono da un lato ben più costose, ma dall’altro non generano sviluppo e, di conseguenza, neanche occupazione.

Incentivi fotovoltaico: Anie/Gifi propone il modello tedesco

Si è riunita nella giornata di ieri, martedì 5 aprile 2011, l’assemblea dei soci di ANIE/GIFI che ha analizzato, esaminato, ma anche dibattuto la proposta per il quarto Conto Energia da presentare a Paolo Romani, il Ministro per lo Sviluppo Economico. A darne notizia in data odierna è stata proprio l’ANIE/GIFI nel far presente come la proposta, a fronte della partecipazione attiva di molte imprese associate, sia stata approvata dall’Assemblea dei soci con una percentuale di preferenze pari al 71%.

Al riguardo il Presidente di ANIE/GIFI, Valerio Natalizia , ha espresso soddisfazione per i risultati raggiunti grazie in particolare al lavoro incessante da parte sia del Consiglio Direttivo dell’Associazione, sia della Segreteria; il tutto chiaramente con l’obiettivo che, nell’ambito del riordino degli incentivi, si giunga con il Governo ad una soluzione che tenga conto delle esigenze della filiera e dell’importanza che le rinnovabili hanno ed avranno per lo sviluppo presente e futuro del sistema Paese.

Incentivi rinnovabili: Associazioni chiedono abolizione effetti retroattivi

                                                                  

Ises Italia e Asso Energie Future si sono unite all’Aper condividendo, in materia di incentivazioni sulle fonti rinnovabili, la stessa proposta da inviare al Ministro allo Sviluppo Economico, Paolo Romani. A darne notizia in data odierna, martedì 5 aprile 2011, è stata proprio l’Associazione dei Produttori di Energia Elettrica da Fonti Rinnovabili nel sottolineare come nella proposta venga chiesto un nuovo meccanismo di incentivazione ma anche l’abolizione degli effetti retroattivi; questo affinché vengano preservati e tutelati quegli investimenti e quei progetti che sono stati già avviati.

Aper, Asso Energie Future e ISES ITALIA non chiudono chiaramente la porta al contenimento delle incentivazioni, ma le riduzioni devono rientrare all’interno di una soglia prevedibile in modo tale da non intaccare per i progetti presenti e futuri la loro sostenibilità a livello finanziario; in altre parole, il nuovo sistema di incentivazione dovrà essere in grado di garantire sia certezze, sia stabilità.

Incentivi rinnovabili e la fine del terzo Conto Energia

Nella giornata di mercoledì 30 marzo 2011, a Torino si è riunita la Commissione Ambiente e Energia della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, con all’ordine del giorno la questione inerente le incentivazioni al fotovoltaico. L’orientamento della Commissione Ambiente e Energia, presieduta da Massimo Giordano, assessore allo Sviluppo Economico della Regione Piemonte, è quello di tutelare nel nostro Paese la filiera del fotovoltaico, e di procedere di conseguenza ad una riduzione graduale delle incentivazioni.

In particolare, al fine di venire incontro alle imprese delle rinnovabili, in sede di Commissione sono state condivise alcune prime indicazioni di massima che poi saranno trasmesse al Governo. Nel dettaglio, il terzo conto energia, quello che, stando a quanto intende fare il Governo, dovrebbe essere “chiuso” tra poche settimane, dovrebbe invece essere mantenuto almeno fino al 31 dicembre del 2011. Questo perché, lo ricordiamo, le imprese hanno contestato questa sorta di cambio in corsa unitamente ad un “tempo di vita” del terzo conto energia di pochi mesi quando invece gli iter autorizzativi sono quasi sempre molto lunghi.

Impianti fotovoltaici: Codacons, sigillare i contatori

Per evitare che, per gli impianti fotovoltaici, ai danni della collettività, si verifichino delle truffe sulle tariffe incentivanti, il Codacons ha apertamente chiesto di sigillare i contatori attraverso una morsettiera piombata che vada tra l’altro ad interessare tutto il percorso che dal contatore porta all’inverter. E’ questa la proposta dell’Associazione che, citando un servizio trasmesso dal Tg satirico “Striscia la Notizia”, ha intanto diffidato al riguardo sia il GSE, Gestore dei Servizi Energetici, sia il colosso energetico Enel.

La richiesta del Codacons arriva tra l’altro in una fase particolarmente delicata per il fotovoltaico nel nostro Paese visto che c’è stata una forte accelerazione, alla fine dello scorso anno, della “fine lavori” di tantissimi impianti di taglia industriale al fine di poter sfruttare in tempo le tariffe incentivanti del secondo Conto Energia. Dall’1 gennaio scorso, invece, è in vigore il terzo Conto Energia che, stando al recente Decreto Rinnovabili approvato dal Consiglio dei Ministri, avrà decisamente vita breve.

Incentivi fotovoltaico: riduzione graduale per dare stabilità al mercato

In che modo deve essere gestita in Italia, per il fotovoltaico, la transizione dal terzo al quarto Conto Energia? Ebbene, al riguardo nella giornata di ieri, venerdì 25 marzo 2011, a Parma, ANIE/GIFI, Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane, ha organizzato una tavola rotonda nel corso della quale è stato fatto il punto della situazione, ma sono state altresì fissate le istanze dell‘industria fotovoltaica italiana.

Tre, in particolare, sono i punti cardine di queste istanze, a partire da incentivi che devono essere ridotti in maniera graduale ed in particolare in ragione della riduzione dei costi dei sistemi fotovoltaici; in questo modo si può dare la stabilità al mercato e si preservano gli investimenti ed i posti di lavoro nel comparto. L’incentivazione, inoltre, deve essere vista come un mezzo finalizzato non solo ad accompagnare il mercato fotovoltaico alla sua piena maturità, ma anche a portare il sistema Paese, ed in particolare l’industria delle rinnovabili italiana, nella sua piena competitività.

Incentivi strutturali per il solare termico

Il Decreto Rinnovabili recentemente approvato dal Governo, e che ha mandato su tutte le furie le Associazioni delle imprese che operano nel fotovoltaico, introduce comunque alcuni interessanti novità per l’altra tecnologia applicata al solare, ovverosia il solare termico. A farlo presente è stata Assolterm, l’Associazione Italiana Solare Termico che rappresenta e tutela gli interessi di una ottantina di operatori del comparto quali i progettisti, i produttori ed i distributori dei collettori solari e dei relativi componenti.

Nel dettaglio, il Decreto Rinnovabili che, lo ricordiamo, ha recepito la direttiva comunitaria 2009/28/CE, introduce infatti un incentivo di natura strutturale per gli impianti a solare termico di piccola taglia. Trattasi, nello specifico, di una sorta di “conto energia” per il solare termico i cui dettagli, comunque, risulteranno essere oggetto di approvazione di successivi decreti di attuazione; a questi decreti è demandata infatti la definizione dell’incentivo, i requisiti tecnici ed anche, tra l’altro, l’erogazione ed il monitoraggio.

Incentivi rinnovabili: Casa del Consumatore, no alle strumentalizzazioni

Il dibattito sugli incentivi alle rinnovabili, dopo l’approvazione del Decreto da parte del Consiglio dei Ministri, non coinvolge solamente le imprese della filiera, a partire da quelle del comparto del fotovoltaico, ma anche le Associazioni dei Consumatori. Questo perché allo stato attuale, per come sono strutturati, gli incentivi agli impianti da fonti rinnovabili vengono “scaricati” sulle bollette energetiche dei consumatori. Questo costo vale la sfida delle rinnovabili?

Ebbene, più volte le Associazioni che rappresentano e tutelano gli interessi delle imprese del solare hanno dimostrato come gli incentivi siano fondamentali per conseguire gli obiettivi di riduzione delle emissioni al 2020, così come le Associazioni dei Consumatori, praticamente in maniera unanime, sono favorevoli all’economia verde e fortemente contrarie al ritorno del nostro Paese al nucleare. Anche la Casa del Consumatore è intervenuta nel dibattito, sottolineando, in accordo con quanto dichiarato dal Consigliere e responsabile area credito dell’Associazione, come occorra in ogni caso dire no alle strumentalizzazioni.

Non fermiamo le energie pulite: a Milano il 25 marzo

Per incentivi corretti, ma certi e prevedibili negli anni, ma anche per dire no ai meccanismi retroattivi e temporanei a fronte di un obiettivo di competitività nell’arco di dieci anni, fino all’azzeramento delle incentivazioni. In base a queste richieste venerdì prossimo, 25 marzo 2011, a Milano, presso la Sala Bolaffio della Fieramilanocity, con accesso da Viale Scarampo, dalle ore 10 alle ore 13 si terrà un’altra storica giornata aperta a tutti, gratuitamente, previa registrazione online, ed in particolare a tutto coloro che in futuro intendono prodursi in proprio l‘energia necessaria per i propri bisogni.

A darne notizia è l’Aper, Associazione Produttori Energia da Fonti Rinnovabili, una delle Associazioni che aderisce all’evento assieme all’Anev, ZeroEmission, Asso Energie Future, WWF, Assosolare, Legambiente, Fà la cosa giusta, Ises Italia e Gifi. L’evento si svolgerà dopo quello del 10 marzo scorso, a Roma, quando si sono riuniti tantissimi lavoratori, professionisti del settore delle rinnovabili, ed imprenditori del comparto che hanno voluto vederci chiaro sul Decreto del Governo, approvato di recente, che ha recepito la relativa Direttiva europea sulle rinnovabili.

Mobilità sostenibile: Milano, contributi per i taxi verdi

A breve a Milano sarà emanato un bando grazie al quale potrà essere incentivato, nell’ambito delle misure a sostegno della mobilità sostenibile, l’acquisto di taxi “verdi”, ovverosia vetture più efficienti e più rispettose dell’ambiente. A darne notizia venerdì scorso, 11 marzo 2011, è stato Riccardo De Corato, Assessore alla Mobilità e Vice Sindaco del Comune di Milano, dopo che per la misura è stato istituito un apposito fondo con una dotazione finanziaria pari ad un milione di euro.

La concessione del contributo, a favore dei proprietari delle licenze taxi, è subordinata, previa presentazione della domanda di accesso al bando, all’acquisto di un nuovo mezzo con alimentazione a metano, gpl, oppure ibrida; ma si può accedere ai fondi anche nel caso in cui il proprietario del taxi intenda trasformare i veicoli di classe Euro 3 o Euro 4 con l’alimentazione a metano o gpl.

Rinnovabili, “torneremo su dossier” parola di Brunetta

Le fonti rinnovabili sono ancora al centro dell’economia italiana. Il ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, ha annunciato che

Il governo intende ancora tornare sul dossier e lo farà il ministro Romani con i colleghi competenti, tra cui quelli di Ambiente e Infrastrutture.

E ancora

Sul tema darei una parola di tranquillità.

Incentivi auto 2011 per impianti di conversione metano e GPL tornano in carreggiata

Gli incentivi per trasformare vetture a benzina in auto ad alimentazione a metano e GPL sono ripartiti questa mattina, con start dalle ore 9. La riapertura dei contributi statali è arrivata dopo due mesi di fermo tecnico, slittando sui tempi previsti fissati al 1 gennaio del 2011, in virtù della legge 403/97 che prevede lo stanziamento di appena due milioni di euro.

Proprio per effetto del ritardo nel ripristino degli incentivi, voluto per includere ben altre e maggiori disponibilità finanziarie, a questi fondi vanno ad aggiungersi altri 12 milioni provenienti da risorse non utilizzate negli anni precedenti e rimesse a disposizione, nonché parte delle risorse non sfruttate nell’ambito dei maxi-incentivi alla rottamazione relativi all’anno 2009.

Rinnovabili, Prestigiacomo: “Non c’è tetto 8000 Megawatt”

Gli 8000 MW li indicammo come obiettivi per il solare fotovoltaico ma non costituiscono un tetto. Così il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo ai giornalisti all’indomani delle polemiche sulla proposta di decreto Romani, subito ribattezzata dalle associazioni e dalle categorie del settore come blocca solare.

La Prestigiacomo ci tiene a sottolineare che l’Italia terrà fede agli mpegni assunti in sede europea di raggiungere al 2020 quota 17% di energia prodotta da fonti rinnovabili. Per il Ministro l’equivoco sul tetto di potenza per gli incentivi nasce dagli 8000 MW che al tempo si indicarono come traguardo per il fotovoltaico, dovendo comunicare all’UE come il nostro Paese intendesse raggiungere gli obiettivi concordati.

Rinnovabili, decreto blocca solare accende polemiche

Rinnovabili e decreto Romani: è fiume di polemiche delle associazioni ambientaliste e del settore su quello che è stato prontamente ribattezzato il decreto blocca solare.
La proposta di decreto avanzata dal Ministro dello Sviluppo Economico al Governo, in attuazione della direttiva 2009/28/CE, fissa un tetto di 8.000 MW agli incentivi del Conto Energia al solare fotovoltaico.

Rossella Muroni, direttore generale di Legambiente, è intervenuta ieri ad una conferenza stampa davanti al Ministero dello Sviluppo Economico che ha coinvolto le associazioni ambientaliste più attive in Italia, dal WWF al Kyoto Club, e associazioni di settore come Anev ed Assolare.
La Muroni ha spiegato che il Governo Berlusconi intende sferrare un attacco senza precedenti alle fonti rinnovabili, bloccando solare, biomasse ed eolico per far spazio al nucleare.