Come riciclare la carta delle uova di Pasqua

Che Pasqua sarebbe senza l’uovo? Sia che abbiate dei bambini, sia che le abbiano regalate a voi, le uova di Pasqua hanno il difetto di essere incartate in una grandissima quantità di carta stagnola che poi, nella maggior parte dei casi, viene gettata nell’immondizia senza possibilità di riutilizzarla. Sbagliato! La carta delle uova di Pasqua è molto grande e dunque può essere riciclata in diversi modi.

Svolta green per McDonald? Per ora comincia con i bicchieri

Se c’è un’attività anti-ecologica per eccellenza, questa è senza dubbio il fast food. La più grande catena del mondo però, il McDonald, vorrebbe tentare almeno di ripulirsi la coscienza ed agire dove possibile per abbassare almeno un po’ le proprie emissioni. E nell’attesa (che non avrà mai fine) dell’abbattimento della CO2 dalla carne, l’ultima novità riguarda i bicchieri delle bibite.

Capsule del caffè ecologiche

Anche se non è una bevanda molto ecologica, di certo non si può fare a meno del caffè. Il problema, oltre a quello del trasporto che è inevitabile, sorge anche per chi ha una macchinetta simile a quella del bar, dunque non la moka, in quanto utilizza le famose cialde, o capsule, monouso. Queste di solito non sono riciclabili, e comportano un grandissimo peso per l’ambiente in quanto se ne producono grandi quantità. Per questo un’azienda italiana ha inventato le capsule ecologiche. Vediamo di cosa si tratta.

RAEE, numeri record per Ecodom in Italia nel 2011

L’Italia e gli italiani si comportano sempre meglio nella gestione dei rifiuti. Una maggiore consapevolezza da parte dei cittadini ed un sistema sempre migliore per il ritiro dei rifiuti, soprattutto quelli particolari come i RAEE (Rifiuti Elettrici ed Elettronici) hanno portato ad un recupero ingente di materiali. Secondo la Ecodom, il consorzio che si occupa di questo genere di attività in Italia, nel 2011 sono state recuperate 86.400 tonnellate di prodotti, +6% rispetto ad un anno prima.

Club Carta e Cartoni, la proposta Comieco

Gli italiani e la carta. Questo l’argomento dell’indagine compiuta da AstraRicerche per Comieco, una ricerca che ha preso in esame quasi 42 milioni di italiani con un’età compresa tra 18 e 70 anni per capire in base a quali criteri scelgono, o vorrebbero che fossero realizzati, gli imballaggi. La risposta è molto confortante per l’ambiente e l’ecologia: gli italiani preferiscono la carta e il cartone alla plastica e ai derivati dal petrolio. Materiali preferiti perché più sicuri, leggeri, rispettosi dell’ambiente e delle risorse naturali.

Carta: se quella per i regali fosse riciclata manderebbe un autobus sulla Luna

Avete idea di quanta carta viene sprecata per incartare i regali di Natale? Se tutta quella ricevuta l’avete già gettata nell’immondizia, ormai è andata persa, ma è bene sapere che questa preziosa risorsa che sembra invece di scarsa utilità, non ha ancora terminato il suo ciclo di vita. Secondo una recente ricerca britannica, la quale ha preso in considerazione soltanto il mercato dei regali di Natale del Regno Unito, se tutta la carta utilizzata per avvolgere i regali fosse stata riciclata e fermentata in un biodigestore che produce biocarburanti, sarebbe stata in grado di rifornire un autobus in grado di percorrere la distanza Terra-Luna 20 volte.

Canada: arrivano le banconote riciclabili

Finalmente, almeno in Canada, si potrà dire basta a quelle fastidiosissime banconote infilate nelle macchinette che, se sono un po’ sgualcite, vengono sputate fuori. A breve verrà introdotto nel Paese nordamericano la banconota di plastica. Per come l’ha presentata Mark Carney, Governatore della Banca del Canada, si tratterebbe di banconote più sicure, più economiche e soprattutto più ecologiche. Ma come fanno delle banconote ad essere ecologiche?

L’albero di Natale più ecologico? Quello riciclato

Qualche giorno fa abbiamo parlato dell’opportunità di realizzare un albero di Natale in modo ecologico. Se l’annoso dibattito tra albero finto o vero non riesce a trovar fine, forse potremmo aiutarvi noi, proponendovi un albero che senza dubbio è originale ed ecologico: quello fatto da materiali riciclati. Il sito Webecoist ne propone molti, noi vi riportiamo i migliori 8, vediamo quali sono.

Eco-moda in carcere, accade in Estonia

Avevamo parlato qualche giorno fa dell’iniziativa delle case circondariali di Forlì e Bologna per produrre oggetti artigianali con i rifiuti. Evidentemente dev’essere un trend che piace molto dato che, tra le varie strutture che fanno produrre qualcosa ai detenuti, si sta espandendo la linea green. Si inserisce così in questo contesto l’iniziativa di una prigione dell’Estonia, nell’Est Europa, che ha fatto produrre ai propri carcerati una vera e propria linea di moda eco-fashion.

“SISTRI” domestico, a Modena rifiuti rintracciabili con smart card

Il funzionamento è molto simile a quello del SISTRI, il Sistema di tracciabilità dei rifiuti speciali e pericolosi varato dal ministero dell’Ambiente alcuni mesi fa ma ancora in fase di stallo; eppure nel caso del progetto pilota di San Vito di Spilamberto, una frazione della provincia di Modena, ad essere rintracciabili saranno i rifiuti domestici. L’obiettivo è quello di gestire in modo eccellente, e trasparente, la raccolta differenziata monitorando costantemente il percorso dei rifiuti domestici, dai cassonetti per la raccolta differenziata ai centri di stoccaggio e riciclo di carta, plastica, vetro e metallo.

Raee in carcere, presentazione ad Ecomondo

Ad Ecomondo, fiera dell’ecologia svoltasi a Rimini nei giorni scorsi, ampio spazio è stato dedicato al riciclo. Su questo fronte vi segnaliamo una bella iniziativa che ha visto coinvolti i detenuti ed Ecolight che ha esposto nel Museo del Riciclo degli oggetti creati in carcere con i RAEE.

Ecomondo, Plastic Vortex Art Work in Progress: ridare vita ai materiali

Plastic Vortex Art in Progress si svolgerà a Ecomondo oggi pomeriggio dalle 15.00 nella sala Rovere, al Padiglione A6. L’idea parte dall’isola di spazzatura che galleggia sulle acque dell’Oceano Pacifico, circa 4 milioni di tonnellate di rifiuti, per lo più sacchetti di plastica a cui, a breve, si aggiungeranno altre tonnellate di detriti provenienti da Fukushima. Un progetto di EcoArt Project per non dimenticar e per sensibilizzare sul riciclo dei rifiuti e sul recupero di materia.