Nulla si crea, nulla si distrugge e tutto si trasforma.
E’ una regola valida per la materia che ben si applica alla conseguente necessità del riciclaggio.
Riciclare è un modo per liberarsi dai rifiuti, per cambiare l’inutile in utile e, soprattutto, per dare una mano al mondo a liberarsi dai milioni di rifiuti che lo intossicano, senza inquinare ulteriormente l’aria, le acque e la terra.
Se vi capita di entrare in qualche negozio specializzato in manufatti etnici provenienti da ogni parte del mondo, non è più tanto raro chiedere al negoziante di cosa è fatto un oggetto che ci piace particolarmente e sentirci rispondere, invece che di legni pregiati e canne esotiche che si trovano esclusivamente nella savana, che il prodotto in questione è realizzato utilizzando sacchetti di plastica riciclati.
Sono degli artisti-eco, in piena regola, che liberano le strade d’Africa dalle buste lasciate in giro inutilizzate, per ricavarne cestini.
Nella cultura occidentale, immaginiamo il riciclaggio come l’atto di effettuare la raccolta differenziata, mettere ogni rifiuto nel cassonetto giusto, e dimenticarci di che fine farà quella plastica, o quel pezzo di vetro, lasciando ad “altri” il compito del riciclaggio vero e proprio.
Ma il concetto di riciclaggio dovrebbe essere diverso e molto più semplice, proprio come avviene per la realizzazione di manufatti etnici.