Samsung e Toshiba nuovi leaders nella Greener Electronics Guide

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Nella classifica verde delle multinazionali dell’elettronica, stilata da Greenpeace, Samsung e Toshiba occupano i primi posti, a pari merito.
Nokia ha subito invece delle penalizzazioni che ne hanno provocato la discesa dalle vette delle più ecologiche, Nintendo rimane nelle posizioni più basse, mentre Microsoft e Philips migliorano le loro posizioni, continuando la scalata.

La Greener Electronics Guide è un modo per mettere l’industria elettronica faccia a faccia con il problema dei rifiuti tecnologici. L’intento è far sì che i produttori si sbarazzino delle sostanze chimiche pericolose, impiegate per i loro prodotti, che finiscono in montagne di ammassi di rottami, in cui scavano i bambini poveri senza alcuna protezione. (dei rifiuti tecnologici abbiamo già parlato)

Scandalo! Il governo statunitense da in affitto ai magnati dell’oro nero l’habitat degli orsi polari

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GreenPeace, il Centro per la Diversità Biologica e la NRDC hanno intentato una causa legale contro l’amministrazione Bush, per non aver emesso entro i termini stabiliti alcun provvedimento e decisione volta a stabilire se l’orso polare dovesse essere elencato nelle specie minacciate dal riscaldamento globale.
La querela degli attivisti ha il fine di costringere per via legale il governo a rilasciare immediatamente la decisione finale a riguardo. GreenPeace ha manifestato contro il Dipartimento degli Interni americano, definendolo un’istituzione per i lobbisti dell’olio, con riferimento al petrolio.

Il Dipartimento degli Interni avrebbe infatti preso tempo e addotto frequenti ritardi sulla decisione, per poi attuare un progetto di locazione di 29 milioni di ettari di habitat del’orso polare, destinati alla perforazione dei pozzi petroliferi.
Un quinto dei rimanenti orsi polari artici dipende dal ghiaccio del Chukchi Sea: è lì che si procacciano il cibo, ma proprio in quella zona le compagnie petrolifere stanno cercando di ottenere nuove licenze per il trivellamento.

Il fotovoltaico mette tutti d’accordo

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E’ cosa oramai nota, e non solo agli ambientalisti, che il sistema fotovoltaico permette, attraverso l’effetto di alcuni conduttori (componenti meccanici, elettrici ed elettronici), la trasformazione dell’energia solare disponibile in energia elettrica.
Con un inesistente impatto ambientale, si tratta essenzialmente di installare dei pannelli solari sul tetto delle abitazioni. E’ possibile favorire uno sviluppo sostenibile senza svantaggi o controindicazioni ambientali e, soprattutto, senza compromettere il futuro delle generazioni a venire.

Rifiuti tecnologici: dove vanno a finire?

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Nel rapporto Toxic tech: non nel nostro cortile, Green Peace denuncia il grave problema ecologico dei rifiuti elettronici.
In base ai dati delle vendite globali di prodotti elettronici e di alta tecnologia, si è ricavata la corrispettiva quantità di rifiuti prodotta dall’industria tecnologica.

I dati emersi sono a dir poco preoccupanti: la quantità di questi rifiuti cresce in maniera esorbitante e nel contempo diminuisce il loro riutilizzo e riciclaggio.L’ONU ha stimato che ogni anno si producono tra i 20 e i 50 milioni di tonnellate di rifiuti tecnologici, che corrisponderebbero a circa il 5% della produzione globale di rifiuti solidi.