Caricabatterie da bicicletta, anche Nokia lancia il suo

Dopo l’idea di qualche anno fa di Apple, anche Nokia ha deciso di entrare nel mercato dei caricabatterie da bicicletta. L’idea, a dir la verità, non è degli ingegneri del colosso della telefonia, ma di due giovani studenti universitari del Kenya, Jeremiah Murimi e Pascal Katana, i quali hanno cominciato a parlare di un loro progetto per un caricatore del telefonino alimentato da una bicicletta già circa quattro anni fa. I due hanno ottenuto un brevetto in base alle leggi del Kenya, ma non avevano né i finanziatori, né i fondi per avviare la produzione industriale.

Katana sperava che il caricabatterie da bicicletta avrebbe portato un grande beneficio per gli africani, soprattutto quelli che vivono in aree dove la presenza dell’elettricità è scarsa, così ha deciso di parlare con Nokia. La compagnia scandinava ha così realizzato il caricabatterie che prende la corrente da una dinamo di una bicicletta e l’ha lanciato sul mercato asiatico sei mesi fa, espandendolo poi di recente anche all’Africa ed all’Europa.

Google Maps per telefonini indicherà le strade con meno traffico

Google Maps, il rivoluzionario servizio gratuito di Google che indica le strade e le cartine geografiche di tutto il mondo, sta lavorando per fornire un altro servizio che viene richiesto da più parti da alcuni anni ormai, e sembra che gli utenti di telefoni Android saranno i primi ad ottenerlo: indicherà le strade meno trafficate.

Il primo vantaggio del servizio è che di certo aiuterà nell’impresa di risparmiare benzina, tempo, e soprattutto emissioni di carbonio. Google Maps per Android invierà le informazioni sul traffico raccolte da Google a seconda della direzione impostata dall’utente come già avviene con alcuni navigatori satellitari. L’ultima versione prevede percorsi alternativi che terranno l’automobilista lontano dal traffico.

iPad 2, tutt’altro che ecologico

Nonostante i tentativi di Apple di affermarsi come una casa produttrice ecologica, le sue azioni non sembrano poi così green. La prima impressione che lascia perplessi è che l’uscita del nuovo iPad 2 provocherà una gran quantità di rifiuti elettronici. I fans della Mela non possono resistere al fascino dell’ultima uscita, e la dimostrazione si è avuta quando, appena un anno fa, il giorno dell’uscita nei negozi si sono create code chilometriche di persone che avrebbero pagato qualsiasi cifra pur di assicurarsi questo gioiellino della tecnologia.

Non fatichiamo a credere che anche quest’anno rivedremo le stesse scene, alla faccia di qualsiasi crisi economica e delle famiglie che non arrivano a fine mese. Ora, a parte la disserzione sociologica dovuta, bisogna concentrarsi sulle conseguenze di questa scelta, ed in particolare su una: che fine faranno i milioni di iPad con solo 365 giorni di vita o poco più?

Cellulari ecologici, arriva il caricabatterie ad idrogeno (gallery)

Aggiungi una piccola cella a combustibile ad idrogeno ed un cucchiaio di acqua al PowerTrekk ed il dispositivo caricherà il tuo smartphone, fotocamera digitale, GPS, e qualsiasi altro aggeggio elettronico semplicemente attraverso un cavo USB. E’ questa l’ultima novità ecologica nel campo dei cellulari, il caricabatterie ad idrogeno.

A differenza dei caricatori solari, è più leggero (240 grammi), non fa affidamento sulle ore trascorse sotto il sole, e funziona non appena si accende. L’unico sottoprodotto emesso è vapore acqueo. L’attuale cella a combustibile PowerPukk è considerata sicura abbastanza da essere ammessa persino nel bagaglio a mano a bordo di una cabina d’aereo.

Cellulari ecologici, anche Android avrà il suo telefono solare

E’ da un po’ che si sente parlare di cellulari alimentati ad energia solare. Sono diverse le compagnie che hanno intenzione di immettere, o hanno già immesso, cellulari che si ricaricano esponendoli al sole, o caricabatterie solari. A questi ora si aggiunge l’ultimo che è stato appena annunciato al Mobile World Congress: è l’Apollo Umeox di Android.

Mobile Crunch riferisce che si tratta del primo telefono Android ad energia solare, ma ancora non sono state fatte previsioni su quando verrà immesso sul mercato. L’aspetto “spiazzante” è che non si sa se verrà venduto nel più grande mercato mondiale, quello degli Stati Uniti, mentre due modelli verranno venduti sicuramente in Europa e in gran parte dell’Asia.

Fotovoltaico ai mirtilli, ci provano a Torino

Dimenticatevi il silicio, il solare fotovoltaico del futuro utilizzerà mirtilli e argilla. Ci stanno lavorando alla Cyanine, start up dell’Università di Torino, grazie al sostegno del Comune di Settimo Torinese che sta investendo nell’innovazione tecnologica a favore dell’ambiente.
Tra i due vetri conduttori è inserita una pasta a base di biossido di titanio nanometrico impregnata con un colorante organico.
Le applicazioni potrebbero avvenire non solo sul vetro, ma anche sulla plastica.

I prototipi dei pannelli sono colorati: azzurro o verde per il materiale prodotto dai mirtilli, giallo per quello ricavato dall’argilla. Con la luce solare la resa energetica è pari a 40 Watt al metro quadrato, si scende a 25 Watt con la luce diffusa.
I pigmenti fotosensibili che si trovano naturalmente nelle bacche, le antocianine, intrappolate tra due strati di vetro o di plastica trasparente e flessibile, potrebbero dunque dar vita ai pannelli fotovoltaici di terza generazione.

Eco-computer: arrivano gli hard disk “green”

In realtà sono in vendita già da un po’, ma in Italia sono ancora poco conosciuti. Si tratta di eco hard drive, che in quanto ad estetica e prestazioni sono molto simili ai loro omologhi classici, ma a conti fatti consumano di meno. Osservando il consumo di energia dei modelli “verdi” rispetto a quelli regolari, la prima cosa che gli esperti di Ars Technica hanno notato è che quelli verdi sono in genere più lenti rispetto ai modelli normali.

Ma il motivo è che proprio per questo risparmiano energia: fanno girare i piatti ad una velocità di 5400 RPM (rotazioni per minuto) invece del più comune 7200 RPM, e vanno in modalità sleep più spesso (anche dopo appena 10 minuti di inattività). Quindi, se quello che serve all’utente è il massimo delle prestazioni, magari è più adatto un disco classico, ma se quello che serve è la prestazione, ma non tantissimo spazio, un disco rigido a stato solido (SSD) potrebbe essere la migliore soluzione (l’SSD può utilizzare solo un paio di watt di potenza, è considerato il disco del futuro, ma oggi è ancora costoso).

Mobilità sostenibile, il motore idroelettrico di nuova generazione

Dopo la pubblicazione del dossier Mal’Aria di Legambiente e il superamento dei livelli di PM10 a Milano, Torino, Roma e Napoli si stanno mettendo in atto una serie di iniziative antismog, come le domeniche ecologiche incentivate dall’apertura gratuita dei musei pubblici.

Tuttavia per abbattere le emissioni inquinanti e abbassare i livelli di polveri sottili nelle nostre città si potrebbe intervenire con azioni preventive piuttosto che riparare il danno con il blocco totale delle auto. Esempi per prevenire la saturazione dell’aria cittadina sono i servizi di car e bike-sharing, e qui le novità sono molte, come il servizio autogestito di bike sharing de La Sapienza di Roma gratuito per gli studenti universitari, o l’uso di catalizzatori che abbattono le emissioni inquinanti dei veicoli.

Tecnologia verde: Fujitsu inventa l’eco-mouse

Fujitsu è, tra i grandi produttori di materiali per computer al mondo, uno dei più impegnati nei nuovi progetti per far diventare ecologici questi elettrodomestici. E così, dopo aver lanciato il computer fatto con la bioplastica ed il monitor a zero-watt, ha annunciato la sua ultima invenzione: un mouse realizzato con bioplastica al posto della plastica derivante direttamente dal petrolio, il quale viene collegato ad un cavo fatto senza PVC, e che in più ha un guscio compostabile.

Il modello, denominato Mouse M440 ECO, sembra che sia proprio come un normale mouse per PC a due pulsanti e una rotella di scorrimento, collegabile al computer tramite una presa USB Plug & Play. Ma a differenza di un normale mouse, è ottenuto da “materiale 100% bio”, come hanno dichiarato i suoi produttori.

Biotrains, anche la chimica si tinge di verde

La Commissione Europea ha finanziato un progetto per rendere i processi chimici più sicuri per l’ambiente. Il progetto di ricerca Biotrains (A European biotechnology training network for the support of chemical manufacturing) coinvolge scienziati e studiosi europei provenienti da 11 diversi Paesi e da più ambiti di ricerca: ingegneria, sviluppo del processo, chimica, e microbiologia.

L’équipe di lavoro è guidata dall’Università di Manchester, ha l’obiettivo di sviluppare metodi di produzione chimica ecologici, e le ricerche promettono molto bene, come precisa il professor Nick Turner, direttore del CoEBio3 (Centre of Excellence for Biocatalysis, Biotransformations and Biocatalytic Manufacture) dell’Università di Manchester

Il progresso che gli studenti postlaurea hanno compiuto in un periodo di tempo relativamente breve è impressionante, ed è di buon auspicio per il futuro di questa rete per la formazione.

Console per videogames, qual è la più eco?

Se avete intenzione di acquistare una nuova console per videogiochi, ma siete indecisi tra le tre principali e non riuscite a capire quale faccia di più al caso vostro, ecco un ulteriore criterio da prendere in considerazione: il consumo di energia. L’Electric Power Research Institute (EPRI) ha pubblicato un rapporto in cui mette a confronto la Wii della Nintendo, la Xbox 360 della Microsoft e la PlayStation 3 della Sony.

Dopo un’ora di gioco a Madden NFL 11 su ciascuna delle tre console, la EPRI ha ottenuto alcuni risultati piuttosto chiari: la Wii utilizza meno di un sesto della potenza consumata delle altre due console, 13,7 watt, rispetto agli 84,8 della PlayStation e 87,9 della Xbox.

Telefonini ecologici, allo studio nuovo standard per tutti i produttori

Abbiamo visto in passato che alcune compagnie si stanno impegnando nella produzione di telefonini ecologici. Un buon inizio, non c’è dubbio, ma perché accontentarci di appena pochi modelli verdi, quando potrebbero esserlo tutti? La UL Environment sta lavorando per sviluppare una nuova serie di standard per dispositivi mobili verdi che verranno applicati dall’industria in tutto il mondo.

UL è un valutatore indipendente di prodotti di ogni genere, il quale si occupa di controllare che si rispettino determinati parametri ambientali come l’approvigionamento delle materie prime, l’uso dell’energia e la riciclabilità. Considerando che al momento circolano circa 5 miliardi di telefoni cellulari in tutto il pianeta, i produttori di elettronica devono sentirsi quasi “obbligati” a seguire alcuni standard di sostenibilità.

Biotecnologie marine, l’Europa può rilanciare il settore

La biotecnologia marina, ossia l’insieme delle applicazioni tecnologiche della biologia marina ed acquatica, è una disciplina in forte aumento. I dati più recenti indicano che il mercato della Blue biotechnology ha un valore di 2,8 miliardi di euro nella sola Europa e che per i prossimi anni può crescere fino al 12% ogni anno se industria e ricerca andranno di pari passo.

Come ha affermato il Presidente della Marine Board della Fondazione europea della scienza (FES) Lars Horn, l’Europa entro il 2020 può guidare il mercato della biotecnologia marina. Negli oceani e nei mari europei le acque basse della costa, così come le profondità degli abissi sono caratterizzati da fattori molto eterogenei per temperatura, illuminazione, pressione e composizione chimica. I cambiamenti che hanno modificato gli ecosistemi marini hanno dato vita ad un archivio vivente della diversità ancora inesplorato.

Samsung annuncia i due telefonini più ecologici al mondo

Conosciamo già da circa due anni il pensiero “green” di Samsung che, per prevalere nell’ipertecnologico campo dei telefonini, ha deciso di puntare sui cellulari ecologici. Un anno e mezzo fa è uscito in tutta Europa Blue Earth che per un po’ è stato considerato il cellulare più green al mondo grazie all’innovativo sistema di ricarica solare, ma ora sono pronti due modelli meno conosciuti che l’azienda ha modificato con un impronta ecologica più leggera: l’Evergreen e il Rant 2, che promettono di superare, in quanto a sostenibilità, anche il Blue Earth.

I due prototipi sono stati mostrati al CES 2011, il congresso che ogni anno si tiene negli States dove tutti i produttori di apparecchi elettronici si danno appuntamento, e dove per fortuna possiamo ammirare oggetti sempre più verdi. Ma in cosa consiste la sostenibilità di questi due nuovi telefonini? Lo vedremo dopo il salto.