Astronomia, arrivano le Orionidi, le stelle cadenti d’autunno

Chi ha detto che è possibile ammirare le stelle cadenti solo ed esclusivamente in estate? Naso all’insù e occhi puntati al cielo con l’arrivo delle Orionidi, le stesse cadenti d’autunno che popolano il cielo di questi giorni e con un picco di visibilità previsto fra il 18 e il 24 ottobre. 

Orionidi, le stelle cadenti d’autunno

Le Orionidi, dette anche stelle cadenti d’autunno, rappresentano uno degli appuntamenti astronomici più importanti dell’anno. Il nome, Orionidi, deriva dalla loro provenienza perché sembrerebbero arrivare dalla costellazione di Orione, ma in realtà si tratta di uno sciame che viene originato da polveri e detriti della cometa di Halley causati da alcuni frequenti passaggi vicino al Sole. 

cometa panstarr visibile occhio nudo

Arriva la cometa Panstarr, sarà visibile ad occhio nudo

cometa panstarr visibile occhio nudoÈ un periodo molto prolifico per gli amanti dell’astronomia. A partire già da stasera la cometa Panstarr passerà molto vicina alla Terra. In serata dovrebbe poter essere visibile dall’Italia con un binocolo molto potente guardando verso ovest, mentre nei giorni successivi dovrebbe essere talmente luminosa da poter essere osservata anche ad occhio nudo. La cometa in questione è stata avvistata per la prima volta lo scorso anno da un osservatorio spagnolo, e stando alle previsioni degli astronomi rimarrà visibile per parecchio tempo sui nostri cieli.

5 casi pioggia meteoriti mondo

I 5 prossimi casi di pioggia di meteoriti nel mondo

5 casi pioggia meteoriti mondoGiusto un paio di sere fa in tv Roberto Giacobbo affermò, parlando dell’asteroide 2012Da14, che fosse un bene che se ne parlasse perché, anche se era molto vicino alla Terra, il fatto che fosse stato individuato significava che non rappresentava un pericolo. Il peggio arriva quando l’asteroide non viene individuato. È quello il caso in cui possono accadere eventi catastrofici sul nostro pianeta, e lo sanno benissimo in Russia dove ieri un asteroide, completamente scollegato da Da14, ha mandato all’ospedale oltre mille persone. Ma ci sono altri pericoli simili per il nostro pianeta?

Rifiuti spaziali fuori controllo, chiesto l’intervento della Nasa

Rifiuti spaziali fuori controllo. E’ questo l’allarme, l’ennesimo a dire il vero, lanciato dal mondo della ricerca sui detriti che gravitano allo sbando nello spazio. Stavolta  è il Consiglio Nazionale per la Ricerca americano a mettere in guardia la Nasa, l’agenzia spaziale americana, chiedendole di intervenire su quella che ormai è divenuta una situazione insostenibile. A rischio ci sono le missioni spaziali stesse, minate dai continui impatti dei rifiuti con le navicelle che potrebbero creare delle crepe ed inoltre, come avvertono gli stessi autori del report, altro non fanno che generare, ad ogni nuova collisione, altre particelle di detriti, in un circolo vizioso apparentemente senza fine. Si è toccato il punto di non ritorno, spiegano infatti i ricercatori americani. Ma quali sono stati, negli ultimi anni, gli incidenti che più hanno disseminato detriti nello spazio?

Una casa su Marte, mattoni italiani sul Pianeta rosso

Una nuova casa per l’uomo, è giusto iniziare a cercarla perché esaurite le risorse e contaminata ogni singola particella vivente sul nostro Pianeta, dovremo necessariamente rivolgere lo sguardo oltre i confini del globo e scovare nuovi territori da calpestare con la nostra a dir poco pesante impronta. Consoliamoci però perché su Marte, a quel punto, ci sarà molta vita o meglio ce la porteremo noi esportando anche un po’ di made in Italy che non guasta di questi tempi, no? Lasciando da parte l’ironia, il know-how italiano sulle nuove tecnologie colpisce ancora ed incide sull’avventura umana nello spazio. Dopo gli studenti dell’Università di Bologna che hanno inventato uno spray rivoluzionario per liberarsi dai rifiuti spaziali, oggi è il turno del genio sardo di stupire.

La Luna fa acqua da tutte le parti

Acqua sulla Luna in quantità fino a cento volte superiori a quanto appurato finora dalla letteratura scientifica. A scoprirlo un recente studio condotto dall’équipe di scienziati coordinata da Erik H. Hauri, geochimico afferente alla Carnegie Institution di Washington, primo autore della ricerca pubblicata giovedì sull’autorevole rivista di divulgazione scientifica Science.

Per decenni si è creduto che il satellite in orbita attorno alla Terra fosse completamente asciutto. Due anni fa una sonda della NASA schiantatasi ha rilevato la presenza di ghiaccio all’interno di un profondo cratere lunare. Inoltre, le misurazioni effettuate da una stazione orbitante indiana avevano individuato una patina di acqua sulla superficie lunare, generata, si ipotizza, dal bombardamento di minuscole particelle del vento solare.

Individuato un nuovo pianeta abitabile: Gliese 581d

Da anni gli scienziati cercano un altro pianeta simile alla Terra per i più svariati motivi, e tempo fa ne avevano anche individuato uno. Nel 2009, grazie a migliori strumenti che hanno permesso agli astronomi di scoprire pianeti che orbitano attorno a stelle lontane, ne è stato notato uno molto interessante, battezzato Gliese 581d.

Si tratta di un pianeta extrasolare, grande circa 6-7 volte la Terra, che in un primo momento si pensava potesse essere troppo freddo per permettere la vita. Ma un recente studio rivela che la sua atmosfera può fornire il calore sufficiente a mantenere l’acqua in forma liquida. E sappiamo benissimo che dove c’è acqua c’è vita.

Expo 2015, Paolo Nespoli: “Dallo spazio la Terra è unita”

Expo 2015 ed Intercultura Onlus, nell’ambito del convegno “Ricomporre Babele, Educare al Cosmopolitismo”, hanno ospitato il messaggio orbitante di Paolo Nespoli, astronauta italiano in collegamento dalla Stazione Spaziale Internazionale.
Uno sguardo disincantato ed incantato rivolto alla Terra, vista nella sua interezza magnifica e pacifica, un immenso che sa di eterno e che fa sembrare ancora più piccoli e miseri i nostri tentativi di distruggere una bellezza così estatica.

Il tema di Expo 2015, spiega Nespoli, è  “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”: dobbiamo fare attenzione al nostro pianeta e a come si possa nutrire l’umanità.

Due soli nel cielo nel 2012, attese e previsioni per l’esplosione di Betelgeuse

Gli apocalittici parlano della fine del mondo nel 2012 e c’è chi si spinge oltre affermando che ci sarebbero già segni evidenti dell’imminente catastrofe che dovrebbe portarci a scomparire a breve, ad esempio la morìa di animali che ad inizio anno avrebbe interessato diverse specie in varie aree del pianeta.

Ma la scienza è quella che conta e ci dice che nel 2012 la fonte di vita per eccellenza, il sole, che ci riscalda e ci permette di abitare in un ambiente ospitale, potrebbe addirittura raddoppiare in cielo. Un altro sole come quello che illuminava Luke Skywalker su Tatooine in Star Wars? Pare proprio di sì, splenderà nel firmamento anche se per poco, una settimana, forse due.

La centrale solare spaziale europea si farà nel 2020

L’agenzia spaziale giapponese Jaxa ha annunciato che nel 2030 lancerà nello spazio 4.000 m2 di pannelli fotovoltaici alla distanza di 36.000 Km dalla Terra per dare vita alla più grande centrale solare spaziale.
Già nel 2020, tra poco meno di 10 anni, la società spaziale europea, la Eads Astrium 2, lancerà nello spazio una prima centrale spaziale orbitante, ma più piccola di quella giapponese.

Dunque l’idea pioneristica lanciata nel 1973 dall’ingegnere USA Peter Glaser sta diventando realtà e tra una decina di anni potremo produrre energia pulita utilizzando centrali solari nello spazio.

Turismo spaziale, la nuova frontiera dell’inquinamento

Se pensavate di aver visto tutti i possibili modi di inquinare l’ambiente, è arrivato il momento di ricredersi. I tentativi di diverse compagnie di avviare un programma di turismo spaziale creeranno, secondo un nuovo studio, una quantità di agenti inquinanti, primo fra tutti la fuliggine emessa dai razzi, tanto da incidere fortemente sul cambiamento climatico globale nei prossimi decenni.

I ricercatori della The Aerospace Corporation di El Segundo, in California, hanno notato che una rapida crescita del mercato del turismo spaziale suborbitale potrebbe svilupparsi nel corso del prossimo decennio, ed hanno esaminato l’impatto sul clima delle emissioni di biossido di carbonio e fuliggine dei circa 1.000 voli suborbitali a razzo che si stima possano partire in un anno. Il numero è approssimativo ed è quello pubblicizzato durante le recenti campagne di promozione del turismo spaziale.