Discarica vuol dire energia

Sembra strano, e sconosciuto ai più, ma nella città di Milano c’è una discarica da 450 mila tonnellate di rifiuti che non solo non è dannosa per la cittadinanza, ma anche utile. I gas che vengono emessi dai rifiuti sono a tutti gli effetti metano il quale, raccolto e stoccato, dà energia elettrica a circa 250 mila persone.

Una cosa che in pochi, e forse neanche coloro che ne usufruiscono, sapevano, ma che andrebbe tenuta in considerazione quando si parla di smaltimento dei rifiuti. Perchè molto spesso si parla di termovalorizzatori, di discariche a cielo aperto e di chissà quali altre forme fantasiose per eliminare la nostra immondizia, ma purtroppo viene dimenticato che questa può tornare utile alla cittadinanza, e anche all’ambiente.

L’emergenza rifiuti non è mai finita

In rete circolava già la notizia, sui media nazionali non ci pensavano minimamente, eppure il sospetto ce l’avevamo in mente tutti. Ora è diventato realtà: l’emergenza rifiuti a Napoli non è mai finita, anzi, dopo i proclami in tutto il mondo di Berlusconi, siamo ancora allo stesso punto.

Ma facciamo un passo indietro e riavvolgiamo il nastro di questa vergognosa storia. Nella Primavera scorsa il Governo Prodi stava quasi per cadere, ed esplose con molto clamore il guaio dell’immondizia in mezzo alla strada a Napoli e provincia. In campagna elettorale il centrodestra promise di eliminarla definitivamente, mentre la sinistra rimaneva ancora titubante. Probabilmente è stata quest’incertezza che ha dato la vittoria a Pdl e Lega, ma siamo sicuri che le popolazioni campane ne hanno tratto vantaggio?

Rifiuti: decreto-arresti esteso a tutte le regioni italiane

Chiunque in modo incontrollato o presso siti non autorizzati abbandona, scarica, deposita sul suolo o nel sottosuolo o immette nelle acque superficiali o sotterranee rifiuti pericolosi, speciali ovvero rifiuti ingombranti domestici e non, di volume pari ad almeno 0,5 metri cubi e con almeno due delle dimensioni di altezza, lunghezza o larghezza superiori a cinquanta centimetri, è punito con la reclusione fino a tre anni e sei mesi; se l’abbandono, lo sversamento, il deposito o l’immissione nelle acque superficiali o sotterranee riguarda rifiuti diversi, si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da cento euro a seicento euro“. Recita cosi il testo dell’articolo 6 del decreto legge 172/2008 varato dal Consiglio dei Ministri l’8 Novembre scorso per fronteggiare l’emergenza dello smaltimento dei rifiuti nella sola regione Campania.

Al via settimana Unesco di educazione allo sviluppo sostenibile

Lunedì. E’ l’alba di una nuova settimana. Ma quella appena iniziata non sarà una settimana come le altre, almeno non per noi ecologisti, che seguiremo in tutta Italia la miriade di eventi legati alla Settimana Unesco di educazione allo sviluppo sostenibile.
Sette giorni, da oggi 10 novembre fino al 16 novembre, interamente dedicati ad iniziative, più di quattrocento nell’intera Penisola, di sensibilizzazione sul tema dei rifiuti e del riciclaggio.

Il progetto, promosso dalla Commissione nazionale italiana per l’Unesco, prevede numerose tappe, raduni, conferenze, dimostrazioni pratiche, escursioni, percorsi educativi inerenti all’annoso problema dell’accumulo di spazzatura negli spazi urbani e non.

Ecomondo, il congresso di Rimini per industriarsi correttamente

Torniamo a parlare di rifiuti, in particolar modo di risposte concrete per arginare il problema, seguendo le proposte avanzate dai partecipanti al congresso Ecomondo, che ha aperto i battenti il 5 novembre a Rimini e che proseguirà i suoi lavori fino a domani, 8 novembre. Significativo lo slogan scelto anche dal sito www.ecomondo.com per pubblicizzare la manifestazione: Industriarsi correttamente.
Ed è proprio delle strategie per far fronte alla crisi ambientale e all’annoso problema dell’immondizia e dei suoi possibili reimpieghi che discutono gli esperti riuniti alla dodicesima rassegna internazionale del recupero di materia ed energia e dello sviluppo sostenibile.

Interessanti le nuove idee presentate nel corso della conferenza. Ad attirare l’attenzione, sono soprattutto alcuni innovativi ed originali progetti che potrebbero rivoluzionare l’approccio al trattamento dei rifiuti negli spazi urbani. La prima è il naso anti-amianto, un naso elettronico in grado di individuare il pericoloso minerale e di eliminarlo.

Approvata dal Consiglio europeo la nuova direttiva quadro sui rifiuti

Qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l’obbligo di disfarsi“. E’ questa la definizione di rifiuto che da’ il testo della nuova direttiva quadro sui rifiuti approvata, nella versione finale, il 20 ottobre scorso dal Consiglio Europeo. La direttiva, che abroga la 2006/12/Ce sui rifiuti, la 91/689/Cee sui rifiuti pericolosi e la 75/439/Cee sull’eliminazione degli oli usati, contiene tutta una serie di misure sulla gestione dei rifiuti a tutela dell’ambiente e della salute umana. Il testo della direttiva definisce, innanzitutto, alcuni concetti basilari come quelli di rifiuto, smaltimento e recupero.

L’immondizia di casa e i resti agricoli insieme per un nuovo tipo di biocarburante

Abbiamo spesso parlato di biocarburanti e delle immense potenzialità a cui questa nuova fonte energetica potrebbe aspirare se non intaccasse gli equilibri nell’approvvigionamento delle risorse alimentari del mondo.
Come denunciato dalla Fao, infatti, il prezzo del grano, dello zucchero e delle altre colture destinate alla produzione di etanolo e degli altri biocarburanti, lievita con l’aumentare della richiesta e con l’incremento dell’industria del biocarburante.

Ecco perchè si rivela a questo punto necessario trovare al più presto altre materie prime da impiegare come fonte di energia alternativa da biomassa.
A questo proposito, gli scienziati stanno elaborando il modo di ricavare etanolo dalla commistione tra la comune spazzatura prodotta negli ambienti domestici e i resti delle colture agricole.
Ad elaborare questo ambizioso progetto sono stati i ricercatori dell’Agricolture Research Service (ARS), che stanno già effettuando degli esperimenti nei loro laboratori presso il Western Regional Research Center dell’ARS, che si trova ad Albany, in California.

In Giappone un paese a “rifiuti zero”

Un paese a rifiuti zero. Ripensando a questa estate e all’emergenza rifiuti che ha colpito alcune città italiane ed in particolare Napoli, sembra impossibile. Eppure esiste davvero. Si chiama Kamikatsu ed è un cittadina di 2.000 abitanti situata sulle colline orientali del Giappone. Qui il sindaco, Kasamatsu Kasuichi, ha deciso di dichiarare guerra ai rifiuti rivoluzionando il tradizionale metodo di raccolta dell’immondizia. Nessun cassonetto dei rifiuti per le strade del paese e nessun inceneritore, tutto, invece, viene riciclato e compostato dai cittadini di Kamikatsu che hanno imparato anche a utilizzare al meglio gli scarti alimentari. I residenti del piccolo paese giapponese si occupano personalmente di differenziare i rifiuti, separando, come prima cosa, quelli organici da quelli non organici.

Anche i forni crematori inquinano, blitz del Noe contro impianti non a norma

Continua la tolleranza zero, espressione che ormai sembra identificare l’attuale governo della destra, contro chi non rispetta la legge.
Dopo i controlli a tappeto sulle importazioni illecite provenienti dalla Cina, tra cui i 10 quintali di latte contaminato da melamina sequestrate ieri a Napoli dagli uomini del Corpo Forestale dello Stato, dopo l’intransigenza Brunetta scova fannulloni nell’amministrazione pubblica, finalmente un’operazione a favore dell’ecologia che ha incastrato decine di forni crematori non rispettosi delle norme ambientali previste per lo smaltimento dei rifiuti.

A colpire gli irregolari è stata un’operazione del Noe, i carabinieri dei Nuclei operativi ecologici, che hanno compiuto un vero e proprio blitz incrociato in tutta Italia, sequestrando gli impianti di cremazione non a norma di legge.
I forni crematori, infatti, dovrebbero attenersi a speciali disposizioni per lo smaltimento dei rifiuti provenienti dalle bare, dai vestiti e dalle spoglie umane. Servono particolari autorizzazioni e bisogna rispettare norme precise riguardo alle emissioni in atmosfera.

Jatevenne day, ancora scontri a Chiaiano

Quattromila persone si sono date appuntamento ieri a Chiaiano per un singolare corteo di protesta contro l’apertura del sito di smaltimento rifiuti. L’iniziativa, denominata polemicamente Jatevenne day, ha visto il

La tragedia di Napoli pare doversi ripetere in Cina

L’industria verde sta diventando sempre di più il mercato nero più importante dell’Asia. Con questo gioco di parole si potrebbero descrivere le decine di casi vergognosi che stanno avvenendo in quelle aree, in cui, come a Napoli per la camorra, i rifiuti stanno diventando il nuovo business.

A denunciarlo è un rapporto stilato dal GAO (Government Accountability Office) degli Stati Uniti in cui vengono rivelate le responsabilità di numerose compagnie, soprattutto tecnologiche, che smaltiscono i rifiuti in una maniera poco ortodossa: con la scusa del riciclaggio, inviano la propria immondizia in altri Paesi illegalmente, qualcosa che dalle nostre parti purtroppo si conosce fin troppo bene.

La tassa pic-nic piace a Legambiente

La tassa pic-nic, promossa in Francia dal ministro dell’economia e dello sviluppo sostenibile Jean Louis Borloo, piace anche a Legambiente. Il responsabile scientifico dell’associazione ambientalista, Stefano Ciafani, ritiene opportuno, infatti,