Cibo biologico: dal 1° luglio verrà introdotto il marchio UE

logo ue cibi biologici

Nell’Unione europea c’è la stessa attenzione che c’è in Italia per quanto riguarda il cibo biologico. Ma c’è un solo problema: esso si chiama Mahepollumajandus, биологично, ökológiai, o luomuviljely, ma vuol dire dappertutto “biologico”. Una confusione di lingue che porta anche di conseguenza ad una confusione di legislazione, che a breve sarà risolta dall’etichetta con il logo senza parole in tutti i 27 Stati membri dell’Unione Europea.

Scelto tra i circa 3.500 simboli potenziali ideati dagli studenti di arte e design in un concorso organizzato dalla direzione generale dell’Agricoltura e dello sviluppo rurale della Commissione europea, l’Eurofoglia contiene due messaggi molto chiari: la natura e l’Europa. Dal 1 ° luglio, il logo dovrà comparire su tutti gli

alimenti pre-confezionati biologici prodotti in uno qualsiasi dei 27 Stati membri dell’Unione europea. Il logo verde, con le 12 stelle dell’Unione europea che formano una foglia, sarà facoltativa per i prodotti importati. Il logo nazionale esistente per gli alimenti biologici sarà autorizzato a comparire accanto al nuovo logo comunitario

riferisce la BBC.

Agricoltura sostenibile, urge un cambiamento radicale per far fronte ai mutamenti climatici

colture geneticamente modificateLa resa di alcune delle colture più importanti comincia a diminuire sensibilmente, in concomitanza con l’aumento delle temperature globali. Quando la temperatura media supera i 30 gradi Celsius in molte regioni del mondo fondamentali per lo sfruttamento agricolo le piante fanno fatica ad adattarsi. Potrebbero certamente farlo con tempi più lunghi ma, secondo gli esperti, non è possibile che si adattino ai troppo repentini cambiamenti climatici in atto sul nostro pianeta.

Le proiezioni che si riferiscono alla fine di questo secolo, rilevano come gran parte delle zone tropicali e subtropicali vedranno sempre più aumentare le temperature stagionali al di sopra di tale livello e che ogni nuova estate potrebbe battere il record di di afosità rispetto a quella precedente.

OGM o non OGM. Il mondo si divide tra favorevoli e contrari

pomodori ogm

Il principe Carlo li ha chiamati il “più grande disastro ambientale di tutti i tempi”, mentre gli industriali dell’agricoltura giurano che sono sicuri per il consumo umano e danno un vantaggio per l’ambiente. Gli alimenti geneticamente modificati non sono null’altro se non controversi, e le polemiche non mancano in tutto il mondo. Dagli Stati Uniti all’Unione europea, dall’Africa al Giappone, divieti vari, leggi ed etichette possono fare dell’OGM una difficile gatta da pelare.

Ecco una carrellata di come gli OGM sono regolarizzati nel mondo. Dove sono regolarizzati, visto che in molti Paesi, come l’Italia, regna la più completa confusione. L’Irlanda ha recentemente vietato la produzione di qualsiasi alimento geneticamente modificato, e il paese ha anche messo a disposizione un’etichetta OGM-free che può essere stampata sui prodotti di origine animale come carne, pollame, uova e latticini, pesce e crostacei, che vengono allevati con mangimi senza OGM.

L’Irlanda mette al bando i cibi geneticamente modificati e crea il marchio GM-free

cavolo non geneticamente modificato

Il governo irlandese ha deciso di vietare la coltivazione di tutte le colture geneticamente modificate e di introdurre una volontaria etichetta GM-free (alimenti non geneticamente modificati) per i prodotti alimentari come carne, pollame, uova, pesce, crostacei, latticini e prodotti realizzati senza l’uso di mangimi geneticamente modificati.

La politica è stata adottata nel quadro del programma rinnovato del Governo, concordato tra i due partner della coalizione, Fianna Fail di centro-destra e il Partito dei Verdi, sabato scorso. L’accordo prevede che il governo

Dichiari la Repubblica d’Irlanda una GM-Free Zone, libera dalla coltivazione di tutte le piante geneticamente modificate.

“Oil 2.0”: il petrolio del futuro prodotto dai batteri

Il petrolio, come si sa, non è una fonte di energia inesauribile. Presto ci ritroveremo senza e dovremo fare i conti con la perdita del pilastro alla base dell’approvvigionamento energetico mondiale. Per far fronte a questa situazione, ricercatori e scienziati, negli ultimi anni, si stanno adoperando al fine di trovare un’efficace fonte di energia alternativa al petrolio.

Muovendosi in questa direzione, Greg Pal, ricercatore e direttore dell’istituto di ricerca Ls9 di Silicon Valley, è riuscito ad ottenere un biocombustibile simile al petrolio tramite l’utilizzo di alcuni microrganismi modificati geneticamente.

Come sarà la Terra fra cento anni? Ce lo spiega Legambiente

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Visti i buoni risultati che si stanno ottenendo con le iniziative di Legambiente, del WWF e di altre associazioni ambientaliste, la stessa Legambiente ha fatto una previsione in cui descrive come vede la Terra tra cento anni.
Il dossier, che si intitola “La Terra nel 2108” è un pò ottimistico, ma forse tiene conto del fatto che se non si prendono in considerazione i consigli degli ambientalisti, e non si cerca di rispettare un pò di più l’ambiente, si rischia che l’anno 2108 la Terra non lo vedrà mai.

La ricerca, presentata durante l’Earth Day da Pietro Cambi, prevede l’utilizzo di tecnologie super avanzate legate soprattutto al risparmio energetico e alle risorse rinnovabili, e gli animali, salvi dall’estinzione, che vivranno in armonia con l’uomo.