Con la casa anfibio le alluvioni non faranno più paura

Il concetto di casa ha le sue fondamenta sul senso di sicurezza ispirato, oltre che da ciò che ci è familiare e dunque ci risulta rassicurante, dalla solidità strutturale di un edificio in cui ci sentiamo istintivamente protetti. Terremoti, incendi, alluvioni, tornado, tifoni, tsunami portano alla luce le falle del nostro guscio, il nido che crediamo inattaccabile si rivela improvvisamente un luogo insidioso e fragile.

Ma c’è un modo per far fronte alla furia delle natura, alla forza dirompente degli elementi: costruire nel rispetto delle regole e dell’integrazione con il territorio, in aree non a rischio, adattando materiali, forma, biodinamicità ad eventi meteorologici sempre più estremi, come quelli cui stiamo assistendo negli ultimi mesi e che in molti casi ci trovano impreparati. Su questa scia si colloca lil progetto che vi presentiamo oggi: una casa anfibio in grado di affrontare le alluvioni. Come?

Tsunami House, una nave di palme galleggia sul cuore dell’India

Cari amici di Ecologiae, la nostra ricerca di case dei sogni progettate nel rispetto dei parametri della bioedilizia, si proietta, in occasione dell’arrivo dell’estate, verso paradisi di vacanza perfettamente integrati nel territorio: eco-hotel, resort ecosostenibili che conciliano il lusso al rispetto dell’ambiente, bed and breakfast e ostelli particolarmente creativi, come quelli ricavati da vecchi 747 o autobus abbandonati.

Dalla villa dal cuore di pietra in Messico, descritta la scorsa settimana, la nostra eco-bussola è orientata oggi verso l’India, esattamente a Povar, una cittadina situata nel Sud del Keral, distante appena 40 minuti dal Trivandrum International Airport. La Tsunami House è una delle residenze, l’ultima in ordine di arrivo, che rientrano nel complesso Friday’s Place, un gruppo di cottage perfetti per una rilassante vacanza immersi nella natura assolutamente incontaminata del fiume Neyyar.

Bioedilizia, una villa dal cuore di pietra sotto il sole cocente del Messico

Cari amici di Ecologiae proseguiamo il nostro lungo viaggio alla ricerca della casa dei sogni, un rifugio non necessariamente spartano come la tana dell’hobbit né tanto meno mutante come la casa ufo Solaleya, anche se al momento confesso resta la mia preferita a pari merito con l’italianissima quanto originale Kasa Uovo.

Oggi abiteremo virtualmente una villa dal cuore di pietra e dalle membra in legno: Villa Taribini, progettata dallo studio Sanzpont Arquitectura con sedi a Barcellona e a Cancùn, e situata a Playa del Carmen, cittadina del Messico. Un angolo di paradiso adibito ad abitazione privata,  perfettamente integrato nel territorio, costruito con materiali locali, tenendo conto dell’impatto sulla flora, ridotto al minimo, e dei parametri basilari di una bioedilizia che si rispetti come l’efficienza energetica, la ventilazione naturale, gli standard della passivhaus.

Bioedilizia e arte, sposi al verde a Singapore

La bioedilizia sposa l’arte a Singapore nella cornice verde che si eleva al cielo della School of the Arts, edificio progettato dagli architetti dello studio WOHA e realizzato nell’ambito di un programma culturale governativo che mira a scoprire e valorizzare giovani talenti artistici.

Il percorso verso le arti visive e dello spettacolo degli studenti avviene all’interno di una costruzione innovativa e sostenibile che va ad inserirsi perfettamente in un contesto di palazzi storici del ventesimo secolo e di moderni grattacieli, con le facciate ed il tetto verde che contribuiscono a migliorare la qualità dell’aria, sia indoor che outdoor.

Terra Futura: bioedilizia per le case popolari?

Per introdurre meglio in Italia il concetto della bioedilizia, forse ci vorrebbe un aiuto pubblico in quanto case più efficienti e che abbattono fortemente le emissioni non convengono solo ai privati, ma prima di tutto alla collettività. E così una delle idee presentate al convegno Terra Futura che è in svolgimento a Firenze è di cominciare dall’edilizia popolare. Se, infatti, costruissimo gli edifici pubblici con questi principi, forse anche i privati potrebbero cominciare a prenderli in considerazione.

I principi della bio-architettura potrebbero anche essere attuati per il recupero degli edifici già esistenti, il tutto seguendo il tema portante della manifestazione, che è la sostenibilità ambientale. Ciò significa utilizzare materiali da costruzione locali, che non siano invasivi ma che si sposino perfettamente con l’ambiente circostante, sfruttando le tecnologie rinnovabili per abbattere i consumi e le emissioni.

Solarexpo-Greenbuilding, bilancio finale dell’edizione 2011

Solarexpo-Greenbuilding, la mostra-convegno sulle rinnovabili e sulla bioedilizia svoltasi alla Fiera di Verona dal 4 al 6 maggio scorso, si chiude con un bilancio decisamente positivo. Partendo dall’afflusso di visitatori che ha fatto registrare un incremento del 4% rispetto al 2010, toccando quota 71.950.
Per quanto riguarda i seminari ed i convegni organizzati dal doppio salone, sessanta in totale distribuiti nell’arco della tre giorni, i partecipanti sono stati 5.280.

Temi caldi le innovazioni ed il punto sulle rinnovabili: dal fotovoltaico al solare termico, dall’idroelettrico alla geotermia fino alla cogenerazione ed alle biomasse. Il dibattito sull’architettura sostenibile si è focalizzato in particolare sul fronte dell’efficienza energetica, il modo migliore per risparmiare energia, riducendo emissioni e consumi.

Casa ecologica contro i cambiamenti climatici, il MED in Italy

Si chiama MED in Italy il progetto ideato da  un gruppo di docenti e studiosi di Architettura, Ingegneria ed Economia dell’Università  di Roma Tre e di Disegno industriale de La Sapienza per la competizione Solar Decathlon, nata nove anni fa negli USA per salvare l’ambiente con prototipi abitativi ecosostenibili, innovativi ed autosufficienti per l’uso di energia solare.

Il nostro Paese per la prima volta è tra i 20 finalisti delle cosiddette Olimpiadi dell’architettura green con un progetto di casa ecologica mediterranea pensata più per combattere il caldo piuttosto che il freddo,  per adattarsi al clima mite e caldo dell’Italia.

Casa Eco Casa nella Fiera di Grottaferrata 2011

Grottaferrata, a due passi da Roma, dal 9 al 17 aprile ospiterà la famosa Fiera Nazionale di Grottaferrata. La Fiera, giunta alla sua 411^esima edizione, nasce nel Medioevo in concomitanza di feste religiose che attiravano nell’abbazia di san Nilo molti fedeli giunti da lontano.

Oggi la Fiera Nazionale di Grottaferrata è un’istituzione dagli intensi scambi culturali, dove si mettono in mostra le ultime novità tecnologiche e mediche, della bioarchitettura e del design, ma anche i prodotti tipici locali della tradizione culinaria dei Castelli Romani e della Capitale; manufatti artigianali e i prodotti di nuova fattura, in materiale riciclato o biologico.

Sostenibilità e sistemi di certificazione, come scegliere per l’ambiente

Nella bioedilizia la scelta dei sistemi di certificazione è fondamentale per la costruzione della casa ecologica migliore, quella con il maggior risparmio energetico, la casa più attenta all’ambiente e all’ecologia.

Non sempre però è facile scagliere il sistema di certificazione, per questo Ca’ Filiera, Associazione per il costruire sostenibile, ha tenuto un importante conferenza sull’argomento, per aiutare i cittadini a scegliera tra due dei maggiori enti certificatori per la bioedilizia: LEED e Casa Clima.

Bioedilizia, una casa nelle nuvole da una vecchia torre

Costruire o ricostruire? Creare o ricreare? Amletico dilemma. Certo è che il fascino di ridare vita a vecchi edifici ripensandoli in chiave sostenibile colpisce ancora.
Tutto si trasforma per chi ha uno sguardo in movimento e così capita di incontrare una casa nelle nuvole, un vecchio serbatoio dell’acqua costruito nel lontano 1923, adattato a moderno bed and breakfast con la comodità del nuovo e lo charme dell’antico.

Siamo in Scozia, nel cuore del Suffolk, dalla terrazza è possibile ammirare un panorama d’altri tempi: Thorpeness Golf Course, Thorpness Meare ed il meraviglioso mare della Suffolk Heritage Coast. Vicino ad Aldeburgh, a Snape Maltings, a Minsmere e ad altre riserve naturali e di uccelli. Il villaggio di Thorpeness fu costruito nel 1920 su progettazione di Glencairn Stuart Ogilvie e si distingue da qualsiasi altra località turistica perché è rimasto intatto nel corso degli anni, il che offre ai viaggiatori la possibilità di vivere come ai tempi della Merrie England.

Hotel ecologici: a New York albergo LEED con bicicletta e ricarica auto elettrica gratuita (fotogallery)

In un periodo in cui vanno di moda le vacanze ecologiche, è bello sapere che anche nelle grandi città gli alberghi si stanno attrezzando per diventare sempre più verdi. L’ultima novità è rappresentata dal The Element Times Square, un edificio che ha ricevuto la certificazione LEED e la cui proprietà, Starwood Hotels & Resorts Worldwide, ha promesso di apportare le modifiche per ottenere la stessa certificazione per tutti i suoi alberghi.

Hotel LEED ce ne sono tanti, magari non in metropoli come la Grande Mela, ma le novità sono ben altre. All’interno invece ci sono tre aree principali che rendono l’edificio ecologico: energia, rifiuti e acqua. Ogni camera contiene infissi a basso flusso, i bagni sono a basso consumo d’acqua (5.300 litri vengono utilizzati da ogni camera in un anno); le lampadine fluorescenti compatte installate durano 10 volte di più delle lampadine ad incandescenza standard ed utilizzano il 75% dell’energia in meno; gli apparecchi hanno ottenuto il marchio Energy Star, ogni stanza è dotata di bidoni per il riciclaggio, e, naturalmente, della segnaletica che incoraggia gli ospiti ad appendere l’asciugamano se desiderano utilizzarlo di nuovo o lasciarlo sul pavimento se vogliono sostituirlo, in modo da risparmiare acqua ed elettricità.

Bioedilizia, intervista a Roberto Casati del Team Kasauovo

Sulle pagine di Ecologiae trattiamo spesso di cementificazione selvaggia, ecomostri, abusivismo, condoni reiterati che abusano legalmente del paesaggio architettonico e naturale.
Vorremmo, però, dare voce, e sempre più spesso, ad un’altra Italia, quella che crea e ricrea, con occhi fiduciosi e verdi, un Paese che progetta e investe in chiave ecosostenibile, che crede, che sogna e che spera in un futuro edificabile ed edificante.

Su questo filone, e ne parlavamo appena qualche giorno fa, si colloca la casa uovo made in Prato, un progetto di bioedilizia che ci ha incuriosito e su cui siamo voluti andare più a fondo, interpellando il team di architetti e ingegneri che l’ha ideata.
Risponde Roberto Casati, del Team Kasauovo.

Bioedilizia, dalla Germania la casa che produce più energia di quella che consuma

L’hanno chiamata “la casa perfetta”, e non fatichiamo a credere come mai. In tedesco si dice Energie-Plus Haus, e tradotto in italiano significa casa che produce più energia di quella che consuma. Finora ci siamo occupati di tanti diversi progetti di case verdi, da quelle che puntano sull’efficienza energetica a quelle alimentate dall’energia rinnovabile, fino alle Passivhaus, ma mai ci eravamo trovati di fronte a cotanta abbondanza.

L’appartamento si trova al numero 87 di Fasanenstrasse, in un quartiere di Berlino, ed è un mix di tutta la tecnologia disponibile oggi sul mercato. Si tratta di 130 metri quadrati di abitazione alimentata da pannelli fotovoltaici non solo sul terrazzo, ma installati anche su tutte le pareti. Quando invece il sole non c’è, ed in Germania capita spesso, una pompa geotermica traduce il calore della Terra in riscaldamento ed elettricità ad uso domestico.

Ecovillaggio con case biodegradabili in Russia

Anche in Russia approdano gli ecovillaggi e le case ecologiche: a Sud-Ovest della capitale Mosca è sorto l’ecovillaggio di Kovcheg, dove le case sono biodegradabili e gli abitanti felici. Il nome in russo Kovcheg vuol dire arca, forse perché come l’arca di Noè racchiude in sè il nucleo di una nuova vita nel mondo inquinato del futuro.

La costruzione del villaggio ecologico risale all’anno 2009. Kovcheg si estende per circa 120 ettari nella regione di Kaluga, a 170 Km da Mosca, tra le foreste della Russia.