Riciclaggio creativo, una scultura fatta da casse di birra (fotogallery)

Avete finito di festeggiare a casa con i vostri amici, cosa ne fate della cassa di birra vuota? Una cassa o poco più in casa diventa un problema, e la maggior parte delle volte finisce nel bidone dell’immondizia, e di lì in discarica; pensate a cosa ne dovrebbero fare i gestori dei locali che ogni giorno ne devono smaltire qualche centinaio. Un gruppo di studenti ha trovato la soluzione: farci delle sculture.

Il padiglione sperimentale Boxel è stato progettato e realizzato dagli studenti del dipartimento di architettura durante il semestre della scorsa estate nel campus dell’Università di Scienze Applicate di Detmold (Germania). Il design espressivo da Henri Schweynoch è riuscito, in un concorso estemporaneo, a creare uno scenario generoso per le presentazioni, concerti, eventi e raduni del campus riciclando ciò che sarebbe andato altrimenti ad intasare le discariche.

Gli edifici LEED non sono così ecologici come dicono

Da qualche anno si sente parlare sempre più spesso di certificazioni LEED, e di conseguenza, gli edifici che le ottengono, vengono soprannominati edifici LEED. Si tratterebbe in teoria di una certificazione ecologica la quale attesta che quell’edificio segue alcuni parametri considerati sostenibili. Ma non tutto è oro ciò che luccica. Alla Yale School of Forestry and Environmental Studies si sono infatti accorti che gli edifici LEED non prestano sufficiente attenzione alla qualità dell’aria indoor, come spiega il prof. John Wargo.

LEED sta per Leadership in Energy and Environmental Design, è un sistema di certificazione sviluppato dall’US Green Building Council, che prende in considerazione il risparmio energetico, l’efficienza idrica, le emissioni di anidride carbonica e la qualità dell’aria indoor. Lo studio dell’Università del Michigan è stato pubblicato sull’American Journal of Public Health.

Un teatro dai rifiuti, succede in Gran Bretagna

Un teatro realizzato grazie all’utilizzo ovvero al riutilizzo di materiali riciclati. Succede in Gran Bretagna e si tratta del teatro Jellyfish, in corso di realizzazione a Londra, nell’ambito di quello che può essere identificato come un nuovo filone dell’architettura, definito da molti con il neologismo di junkitechture, l’archittetura della spazzatura. Ne è un esempio anche il Corona Save the Beach Hotel, di cui vi parlammo a lungo qualche settimana fa.

Tornando al teatro britannico, sarà il primo del suo genere nel Regno Unito, realizzato interamente recuperando materiali dismessi provenienti da tutte le fonti: vecchie scenografie teatrali, scarti di cantieri edili, cassette del mercato, vecchie cucine portate dal pubblico. Ci sarà anche un muro fatto di bottiglie decorate dalle scuole locali. Il teatro starà in piedi soltanto due mesi: a metà ottobre, dopo aver ospitato due spettacoli teatrali sul cambiamento climatico, verrà demolito.

Toronto, apre l’ostello più eco d’America

Tom Rand, imprenditore “verde” e autore del libro Kick the Habit Fossil Fuel: 10 tecnologie pulite per salvare il nostro mondo, mette in pratica ciò che predica. Lui ed il suo collega Anthony Aarts stanno per aprire ciò che viene chiamato “il più verde ostello del Nord America”, tentando di far diffondere l’idea degli eco-hotel, già abbastanza nota in Europa, anche al di là dell’Oceano.

L’ostello Planet Traveler è costruito su una linea di tram in una zona di Toronto che non permette l’accesso alle auto, in un retrofit di un edificio storico con camere-dormitori a partire da 30 dollari a notte. L’aspetto più “green” di questa struttura è l’installazione è una fonte di un sistema a pompa di calore sotterraneo con otto serpentine a 350 piedi (106 metri) di profondità.

High Line, un tetto verde sospeso su New York

I ritmi frenetici ed invadenti di una metropoli possono sfiancare al punto da desiderare di volare sopra al caos e osservare tutta quella confusione dall’alto, estraniandosi e rilassandosi, tirandosi fuori dalla folla per qualche minuto di tranquillità.
Si può fare con l’agritettura, neologismo coniato per segnalare l’incontro, avvenuto negli ultimi decenni, tra architettura e agricoltura. Ne è un esempio il parco inaugurato un anno fa a New York:  High Line, ovvero come ti trasformo una ferrovia sopraelevata dismessa da anni in un tetto verde che sovrasta Manhattan.

Nella Grande Mela è tuttora in corso l’opera di valorizzazione di un’ex linea ferroviaria sopraelevata che collega il Meatpacking District a Chelsea, con il primo tratto, quello che porta da Gansevoort Street fino alla Ventesima Strada, già aperto al pubblico da giugno 2009. Mancano ancora all’appello, per completare i quasi due chilometri e mezzo del percorso, il secondo tratto, che verrà aperto nel 2011 ed il terzo in progettazione che concluderà il percorso arrivando fino alla Trentaquattresima Strada.

Eco-design: Michelle Kaufmann presenta le sue case Zero series

Lo studio Michelle Kaufmann, uno dei principali studi di architettura mondiali ed uno dei più importanti a livello di bioedilizia, ha lanciato una nuova linea di case chiamata serie Zero (o Zero series).

Come suggerisce il nome, le case della serie Zero non hanno alcun tipo di spreco. Il design rispetta i principi di base dell’edilizia ecologica, come dimostra la stessa Glidehouse: design elegante, materiali ecologici di qualità, efficienza energetica, conservazione dell’acqua piovana ed un ambiente sano.

Cosa fa di un hotel un eco-hotel? I 4 principi dell’albergo sostenibile

Praticamente ogni hotel oggi chiede al cliente di appendere l’asciugamano se desidera utilizzarlo di nuovo o lasciarlo per terra se lo vuole cambiato. Questo accorgimento non rende un hotel verde, però riconosce il suo buon senso. Secondo Project Planet, l’InterContinental Hotels stima che è possibile risparmiare quasi 200 milioni di litri di acqua all’anno nei soli Stati Uniti, mentre per il Marriott International è possibile una riduzione dell’11-17% sui costi dell’acqua e per il trattamento delle acque reflue.

Secondo il Southwest Florida Water Management un hotel può risparmiare 15 mila dollari l’anno con un programma di riutilizzo degli asciugamani (in 100 camere d’hotel con il 60% di occupazione). Tutto questo fa sì che si intuisca come un albergo ecologico sia una buona scelta anche dal punto di vista finanziario. Ma come si fa a far avvenire tutto questo? Cos’è che rende un albergo sostenibile? Dopo il salto la risposta.

La casa in montagna che si monta in tre giorni

Dall’edificio impatto zero di Firenze, agli eco-appartamenti svizzeri, prosegue il nostro viaggio in giro per l’Europa per scovare la casa ecologica del futuro e lasciarci incantare dal design innovativo delle abitazioni ecosostenibili. Oggi ci spostiamo in Spagna, patria di una casa prefabbricata che si monta in soli tre giorni.
A progettarla sono stati gli architetti della MYCC di Madrid. Si tratta di una costruzione ideale come seconda casa in montagna, che ricorda la geometria degli antici granai tipici della zona in cui è stato installato il primo prototipo, a Cedeira, nel nord-ovest del Paese.

Il tetto e le facciate laterali sono coperte di Viroc®, una miscela di prefabbricati di cemento e trucioli di legno che, a causa del loro colore grigio, ricordano un bosco di eucalipti. Questo cemento in fibra ha una grande efficienza e forza, nonostante sia molto leggero e, di conseguenza, facile da mantenere e spostare.

Casa, eco-casa, gli appartamenti sostenibili del futuro

Casa, eco-casa. E che fare se non sospirare d’ammirazione quando ci si ritrova davanti a delle case ecosostenibili, che uniscono l’efficienza energetica degli interni ad un design innovativo che esteticamente non ha nulla da invidiare, tutt’altro batte 10 a 1, i monotoni palazzoni grigi che continuano a deturpare il territorio italiano?

A Firenze la scorsa settimana è stato inaugurato il primo stabile a impatto zero della città, classe energetica A. Molte delle case ecologiche in Europa, in Italia (vedi la Smarthouse Mabo di Arezzo, ad esempio) sono unifamiliari. O spesso si tratta di grandi edifici progettati a scopo pubblicitario, che non verranno mai utilizzati ad uso residenziale. Ma noi vogliamo una casa, una ecocasa, accessibile, piccola, graziosa. Magari, perché no, un eco-appartamento, con spazi funzionali e dalla facciata diversa dal solito grigiume che ormai ha stancato. In giro per il mondo ci sono tanti progetti in corso, più o meno pubblicizzati, di aziende che hanno sposato la bioedilizia. Non allontaniamoci troppo dall’Italia: andiamo in Svizzera, dove sorge lil complesso di appartamenti Gebhartstrasse a Liebefeld, della Halle 58 Architects.

Firenze, inaugurato primo edificio a impatto zero (fotogallery)

E’ stato inaugurato oggi a Firenze il primo edificio residenziale della città a impatto zero, realizzato dall’impresa UrbanoCacciamani.
Sono intervenuti al taglio del nastro l’assessore all’ambiente Stefania Saccardi, il consigliere regionale Marco Carraresi, l’assessore provinciale all’ambiente Renzo Crescioli, il presidente dell’Agenzia Fiorentina per l’Energia (AFE) Sergio Gatteschi e il direttore CasaClima di Bolzano Norbert Lantschern, che ha consegnato al costruttore la prima targa classe A.

Il fabbricato, ad alta efficienza energetica, si trova al centro del capoluogo toscano, in via Cittadella, angolo via delle Ghiacciaie. I 17 appartamenti dello stabile godranno di un risparmio energetico senza precedenti stimato nell’80% dei consumi, che sfrutta le nuove tecniche di costruzioni edili e la cosiddetta tecnologia del cappotto.
In pratica il microclima interno è garantito dalla dispersione di calore nulla e dalle facciate esterne ventilate in travertino.
Il riscaldamento degli ambienti avviene grazie ad una piccola caldaia a condensazione dei fumi con l’ausilio delle pompe di calore.

Un eco-resort sugli alberi, cubi di vetro “quasi” invisibili: succede in Svezia

casa sugli alberi unoQuella che stiamo per presentarvi non è certo la classica casa sugli alberi, sogno di ogni bambino, rifugio qualche metro sopra al mondo per sfuggire agli adulti ed isolarsi un po’ più vicino alle nuvole per giocare.

Ma è una costruzione altrettanto suggestiva, che all’esterno si compone di specchi che riflettono gli alberi, il cielo, gli uccelli e la bellezza della natura circostante. L’idea ricorda un po’ la capsula alpina di Ross Lovegrove di cui vi parlammo tempo fa. Stavolta non siamo sulle Dolomiti bensì in Svezia e la progettazione (e costruzione) di questa dimora veramente spettacolare si deve alla Tham&Videgard.

Monte dei Paschi di Siena inaugura la prima filiale ecologica

monte dei paschi di siena verde

La svolta ecologica ha influenzato il settore delle tecnologie, dell’energia e dei trasporti, ed ora pare aver contagiato il mondo della finanza, nel settore bancario. L’istituto Monte dei Paschi di Siena ha appena inaugurato a Castelnuovo Berardenga (SI), la prima filiale di una banca che rispetta in pieno i canoni delle nuove strutture ecosostenibili.

Al fine di recuperare un immobile rurale in stato di abbandono nelle campagne del Chianti, la banca toscana ha ottenuto una serie di risultati invidiabili: -30% di consumo energetico rispetto alla costruzione di una struttura tradizionale, -6.750 kg di Co2 emessi, isolamento delle strutture a norma, installazione di vetri basso-emissivi (vetri che fanno entrare i raggi del sole, ma non fanno disperdere il calore all’esterno), installazione di un tetto ventilato, di captatori verticali che permettono il recupero dell’acqua piovana, e non potevano mancare le energie rinnovabili.

Riscaldamento globale, in un futuro sommerso vivremo tutti nei grattamare

grattamare2Mai sentito parlare di grattamare? Forse ancora poco o niente, ma in futuro potremmo addirittura viverci. Come avrete intuito dal nome, il grattamare è un grattacielo al contrario, sommerso. Sommerso come lo sarà la Terra se lo scioglimento dei ghiacciai continua a questa velocità, scatenando un innalzamento dei livelli del mare senza precedenti. Isole come le Maldive e città come Venezia potrebbero scomparire per sempre o meglio trasformarsi in satelliti del regno di Atlantide. E allora tanto vale prepararsi al peggio. Lo hanno fatto simbolicamente i rappresentanti del governo delle Maldive qualche tempo fa improvvisando una riunione sott’acqua, in tenuta da sub.

Va ben oltre il gesto simbolico, invece, il progetto dell’architetto malese Sarly Adre Bin Sarkum, che ha ideato un vero e proprio palazzo subacqueo. Ovviamente autosufficiente dal punto di vista energetico e ad impatto zero. Si chiama hO2+(la formula dell’acqua rimescolata) e ha la maggior parte della struttura immersa nel mare.

Il Corona Save the Beach Hotel apre al pubblico (fotogallery)

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Hanno atteso il 5 giugno non a caso gli organizzatori dell’eco-hotel, il primo albergo italiano fatto di rifiuti, il Save the Beach Hotel di Roma. Ieri infatti era la giornata mondiale dell’ambiente, ed in concomitanza con i festeggiamenti a sfondo verde in tutto il mondo, l’albergo sponsorizzato dalla Corona ha deciso di aprire al pubblico, rendendo note le prime foto dei suoi interni, decisamente unici.

Una cosa salta immediatamente all’occhio, e cioè il colore. Una camera d’albergo così mette senza dubbio allegria. Spezza infatti la monotonia delle camere tutte uguali a cui siamo abituati e dà un tocco di colore che rende affascinante l’interno di ogni stanza. I mobili ovviamente sono piuttosto “spartani”, assomigliano più a quelli di un camping che ad un albergo con gli occhi di tutto il mondo puntati addosso, ma questo è dovuto al fatto che anche questi provengono dalla discarica, dopo essere stati opportunamente restaurati. Il tetto è costruito da 200 metri quadri di prato artificiale mentre le pareti sono composte da manichini, giocattoli e bottiglie di plastica.