PlanIT, la città pensante

Dopo la Masdar city di Abu Dhabi e la Dongatan di Shanghai con PlanIT, città intelligente ed eco-sostenibile che già nel 2015 dovrebbe inaugurare  a Paredes, 30 km da Porto, si apre ufficialmente in Europa il revival delle greencity, che ora chiamano tutti ecocity, per evitare la facile associazione tra i termini greencity ed utopie verdi con i quali la storia ha ambivalentemente qualificato il movimento di fine ottocento per una città più salubre in risposta alla desolazione della città industriale.

Gli scettici dovranno convincersi che, essendo la città, il futuro habitat del genere umano, questa necessariamente dovrà diventare green e sostenibile, che sia di nuova fondazione o che più auspicabilmente si ristrutturi in senso sostenibile al suo interno. Poiché la città di fondazione è la via più scenica, più economica e per molti versi, più snella burocraticamente da perseguire, è ovvio che si parta da questa.

Eco-ufficio plug-n-play, spazi di lavoro reinterpretati in chiave sostenibile

Prosegue il nostro viaggio virtuale in giro per il mondo alla ricerca di soluzioni edilizie eco-friendly. Oggi abbiamo scelto per voi  l’ufficio strutturato in chiave sostenibile progettato dalla società di design Sustainsia, con sede ad Oakland, negli USA.
Ideale per chi sceglie di lavorare da casa ma vuole conservare l’illusione di uscire per andare a lavoro, anche soltanto attraversando il giardino e allontanandosi dagli spazi domestici per ritirarsi in tutta calma e dedicarsi alla propria professione.

Ottimo per scrittori ed intellettuali, si tratta di un box costruito in teak marino, betulla e mogano, e che, come tutte le eco-costruzioni che si rispettino, è dotato di pannelli solari sul tetto e di un sistema di isolamento termico R30.

Eco-edilizia, in Svezia presentata la “Thermos-House”, casa a basse emissioni

Gli svedesi sono uno dei popoli più “verdi”. Sono tra quelli che riciclano di più, vivono in appartamenti più piccoli, usano meno l’automobile e più la bicicletta, ecc. A questo ora si aggiunge uno dei colossi svedesi, la Volvo, che ha consegnato ad una fortunata famiglia con due figli la possibilità di vivere in una casa a basse emissioni di carbonio. Si tratta di una casa costruita con uno speciale design a basso consumo energetico, denominata “Thermos-House”.

L’abitazione ha due piani di legno, cinque posti per auto elettriche, e molte delle più recenti tecnologie per l’efficienza energetica. Il progetto è stato realizzato dal famoso architetto svedese Gert Windgård, non è una casa passiva, ma si dice sia in grado di massimizzare la propria produzione di energia elettrica mediante una facciata anteriore completa di pannelli solari (solare termico e solare fotovoltaico) e minimizzare le perdite di calore attraverso le doppie finestre ed un avanzato sistema di isolamento.

Quel tronco di casa, succede ad Amsterdam

Se venite assaliti dall’impulso irrefrenabile di abbracciare un albero ogni volta che vi recate in un parco piuttosto che in un bosco, allora la casa progettata dalla FARO ArchitectenWoonhuis Weijnen 2.0, è decisamente quello che fa per voi. Siamo ad Amsterdam e quella che stiamo per presentarvi è un’abitazione che coniuga ai parametri chiave della bioedilizia un design accattivante.

Una casa carbon neutral, passiva, con una riduzione di CO2 pari al 100%, dagli interni caldi ed accoglienti. Un ambiente aperto e arioso, in cui vivere abbracciati dalle atmosfere calde dei rivestimenti in legno. Il soppalco è sorretto da un tronco d’albero, i muri sono isolati termicamente grazie ad un intonaco in argilla e la presenza di una grande caldaia garantisce 2  m3 di acqua ed un grande accumulo di energia.

Una città sostenibile progettata per le biciclette, succede in Svezia

Come ve la immaginate la città sostenibile del futuro? Pensiamola in grande, come hanno fatto gli architetti svedesi di We are progettando i piani per lo sviluppo di Jönköping, da qui al 2050. Una città in cui non sono le biciclette ad essere progettate per la città, bensì la città ad essere progettata per le biciclette. Utopia? Chi può dirlo. Intanto sogniamo e vediamo cos’hanno in mente questi architetti.

Il loro progetto si chiama Jönköping by Bike e nasce dalla collaborazione con Super sustainable city. Il comune di Jönköping ha presentato tre strategie per lo sviluppo futuro e la crescita della città fino al 2050. Jönköping  diventerà una delle principali stazioni ferroviarie lungo la nuova linea ad alta velocità, “Götalandsbanan”. Inoltre sarà collegata alle principali città d’Europa, conferendo alla città una posizione unica nella regione. I treni, che viaggeranno a 300 km/h ridurranno le distanze, creando la possibilità di usufruire del pendolarismo tra Jönköping e grandi città come Stoccolma, Göteborg e Copenaghen.

Eco House, la casa che risparmia e produce energia

Eco House è il padiglione più visitato della Fiera di Roma perché la bioedilizia, la produzione domestica di energia pulita, il risparmio energetico, sono aspetti che riguardano tutti, da vicino.
A poche ore dalla chiusura definitiva di ZeroEmission 2010 cerchiamo di capire come rendere la propria casa ecologica e come abbattere consumi ed emissioni.

Eco House, il Salone internazionale dedicato alle aziende che producono tecnologie, materiali e sistemi per la bioedilizia, impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili e prefabbricati in legno, ha dato un forte segnale alla Fiera di Roma, con stand e convegni dedicati. Progettare, costruire o ristrutturare una casa affinchè sia ecocompatibile, è oggi una realtà.

Eco-edilizia, un’intera casa fatta di pedane riciclate

Il termine tecnico è “pallet“, ma in Italia lo chiamiamo paletta, pancale o bancale. In definitiva si tratta delle pedane di legno utilizzate per il carico e scarico merci, che una volta usate finiscono spesso in discarica. Ma si tratta sempre di legno, seppur di bassa qualità. Perché sprecarlo?

E allora in Inghilterra hanno avuto un’idea: riciclare queste pedane per costruirci delle case, e non solo. La trovata sembra aver attecchito talmente in fretta che sta diventando la base per un nuovo genere di architettura. Un genere decisamente ecologico dato che questo materiale è sostenibile, riciclato e fa uso di imballaggi scartati. Recentemente ne abbiamo avuto un bell’esempio con il Jellyfish Theatre di Londra, un intero teatro tirato su con materiali tradizionali, ma anche 800 pedane provenienti dai vicini mercati.

Cattedrale vegetale nel cuore di Bergamo, il progetto di Giuliano Mauri per un dialogo tra l’uomo e la natura

Cosa ci fa una Cattedrale vegetale a 5 navate, alta 21 metri, lunga 28,5 e larga 24, ai piedi del Monte Arera, a Bergamo? E’ il progetto che la città lombarda presenta in occasione dell’Anno Internazionale della Biodiversità. Il progetto, inserito nella cornice spettacolare del Parco dello Orobie Bergamasche, coinvolge i Comuni di Oltre il Colle, Roncoello e Ardesio, e il Centro Etica Ambientale di Bergamo.

Sabato 4 settembre ci sarà l’inaugurazione dell’opera di Land Art, una struttura ecologica al 100%, progettata dall’architetto Giuliano Mauri, scomparso nel 2009 e destinata a divenire una faggeta.

Eco-edilizia: la casa fatta di canapa

La casa non deve essere necessariamente costruita con mattoni, gesso, cemento e vernice. Il materiale da costruzione può crescere su un ettaro di terreno, essere facile da assemblare (basta conoscere il fai-da-te), ed emettere per l’intera costruzione solo 110 kg di carbonio per metro cubo. Come è possibile? Qual è questo materiale magico? La risposta è la canapa. Questa pianta è una delle più “ecologiche” dato che ha trovato un largo utilizzo in molti tipi di prodotti, ma di certo mai nella costruzione di un’abitazione.

Da circa un paio d’anni Klara Marosszeky stava studiando il modo di produrre un materiale da costruzione facilmente lavorabile basato sulla canapa australiana. A quel tempo stava concentrando il suo lavoro sulla tecnica della canapa “Hurd” – in cui il centro concide con il gambo – ma che si è rivelata troppo costosa a causa della separazione della guaina fibrosa dura del gambo, in un processo noto come decorticazione.

Una scuola emissioni zero, succede a Parigi

Il rientro a scuola, per gli alunni di un istituto di Pantin, alle porte di Parigi, sarà allietato da una verde novità: gli studenti si ritroveranno infatti davanti ad un edificio nuovo di zecca, realizzato in chiave ecosostenibile. L’inizio del nuovo anno scolastico coinciderà infatti con l’inaugurazione di quella che è a tutti gli effetti una scuola ad energia passiva.

Abbiamo parlato spesso di casa passiva/casa attiva e di quale, a conti fatti, sia più conveniente. In breve, con passiva si intende che la costruzione, nei suoi consumi, sfrutta energia passiva e chiude il bilancio energetico quasi in pareggio, in pareggio o in positivo, ossia genera più energia, grazie agli impianti di produzione interni, di quanta non ne consumi. Al contrario di quanto si è portati a credere un edificio passivo non è molto più costoso nelle spese di realizzazione. Prendiamo proprio questa scuola: è venuta a costare 14 milioni di euro, il 25% in più di una scuola normale. Tuttavia si stima che, entro 15-20 anni, il risparmio energetico permetterà di ammortizzare la differenza.

Eco-case, in Grecia appartamento sotto la roccia per farsi “abbracciare” dall’ambiente (fotogallery)

Abbiamo spesso parlato delle costruzioni ecologiche, le prime delle quali a diffondersi sono state quelle con i tetti verdi. Ma forse dobbiamo ripensare il termine “tetto verde”, perché in molti climi potrebbe essere di altri colori, come in questo edificio in Grecia, costruito da Deca Architecture ripreso dal sito Designboom.

Anche se di solito evitiamo di scrivere su grandi case vacanza in quanto, per definizione, non sono molto verdi, il modo in cui questa costruzione riempie una valle altrimenti desolata, e soprattutto come lo fa, con questi lavori di copertura esterna, è estramemente affascinante.

Green Public Procurement, come le Pubbliche Amministrazioni investono nel Verde

Dopo il monito della Comunità Europea anche le Pubbliche Amministrazioni italiane si tingono di Verde, con il programma Green Public Procurement (GPP), e mettono in atto sistemi e modelli ecologici.

Gare d’appalto telematiche (abbattimento dell’uso di fogli di carta, da 700 a 177), fotocopie su fronte e retro pagina, pratiche d’acquisto centralizzate, ma anche materiale privo di sostanze chimiche o solventi per arredare uffici e stanze comunali. Così le PA investono dell’ecologia e nell’ambiente, e nelle tasche dei contribuenti, visto che gli acquisti verdi coprono da soli il 16,3% del Pil nazionale.

Case del futuro, le donne britanniche le sognano verdi

È probabile che il tipo di tecnologia che oggi si pensa possa esistere in futuro assomigli a quella vista negli episodi di Star Trek, ma una nuova ricerca su ciò che i consumatori si aspettano dalla cucina dei loro sogni fra 30 anni indica un forte desiderio di un “ritorno alla natura“.

Una nuova ricerca effettuata dal rivenditore Ikea su ciò che vogliono i consumatori ha rivelato che le caratteristiche nella loro cucina dell’anno 2040 nel Regno Unito e Irlanda dovranno prevedere efficienza energetica ed uno

spazio verde in cui il giardino emerge in cucina, permettendo di coltivare il proprio cibo.