Etichettatura d’origine alimentare: pronta la legge, ma l’Europa potrebbe bloccarla sul nascere

La Commissione Agricoltura della Camera ha presentato ieri la legge che regolerà l’etichettatura dei prodotti alimentari. Si tratta di un’innovazione nel settore dove l’unica legge che finora vigeva era solo quella del più furbo. In Italia infatti venivano pubblicizzati prodotti che provenivano dal Brasile con l’immagine sul prodotto della Sicilia, o i latticini provenienti dalla Germania (come le famose mozzarelle blu) con l’immagine del Golfo di Napoli.

Tutto questo, una volta approvata la legge dal Parlamento, non si potrà più fare, a meno che non intervenga il Parlamento europeo. Non che queste direttive non siano corrette, ma potrebbero andare in contrasto con quelle recentemente varate da Bruxelles che vanno nella stessa direzione, ma sono leggermente diverse. Facciamo un passo indietro ed analizziamole entrambe.

Sahara Forest Project: partito il progetto per sviluppare le foreste e le rinnovabili nel deserto

La nuova era dei progetti verdi potrebbe partire con l’accordo, ratificato questa settimana, del Sahara Forest Project, che sarà sviluppato da Norvegia e Giordania. Abbiamo già accennato oltre due anni fa a quest’ipotesi che avrebbe potuto far diventare il deserto del Sahara un posto molto diverso da quello che conosciamo oggi grazie alla presenza di acqua dolce, cibo e produzioni energetiche ad emissioni zero attraverso “tecnologie simbiotiche”.

Ora, dopo anni di duro lavoro il Sahara Forest Project sta per diventare realtà. Il progetto si propone di utilizzare due tecnologie distinte contemporaneamente: il solare a concentrazione e le serre alimentate dall’acqua di mare. Si tratta di tecnologie innovative in grado di fornire una vasta gamma di soluzioni agricole sostenibili anche agli ambienti inospitali come il deserto, attraverso la dissalazione dell’acqua di mare.

Cambiamento climatico altera il sapore del tè di Assam, la denuncia dei coltivatori

Il clima è per natura mutevole, non è certo una novità degli ultimi anni. Oggi piuttosto a cambiare è la percezione dei disastri climatici, trasmessi in mondovisione, terribilmente vicini, ci toccano le alluvioni, basti citare la recente tragedia avvenuta in Veneto, ci tocca la scomparsa di animali anche sconosciuti ai più prima che corressero il rischio di estinguersi, tutto perché questi temi sono ipertrattati. Come è giusto che sia, perché se l’uomo ha delle responsabilità in quanto sta accadendo è bene che non metta la testa sotto la sabbia e se ne assuma il peso e gli oneri.
E certo non si può negare che, malgrado le precipitazioni siano particolarmente abbondanti negli ultimi anni, il dissesto idrogeologico è provocato da una cattiva gestione del territorio che reca lo zampino umano. La cementificazione selvaggia del nostro Paese è sotto gli occhi di chiunque voglia vedere ma troppi interessi non frenano la corsa insensata al mattone a discapito della riqualificazione energetica degli edifici esistenti.

Tornando ai cambiamenti climatici, dicevamo che ci toccano da vicino, intaccando spesso anche quei sapori e quei colori a cui eravamo abituati. Basti pensare alla recente diatriba che si è aperta nel mondo scientifico sulla perdita o meno di colore delle foglie degli alberi attribuito dagli esperti allo smog ed alle temperature più alte. Oggi ci arriva notizia che il riscaldamento globale sta colpendo un’altra delle piccole cose a noi vicine: la bevanda che riscalda i freddi pomeriggi e/o fa parte della prima colazione di molti. Parliamo del , nello specifico la varietà di Assam.

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Turbine eoliche, benefici anche per le colture limitrofe

Le turbine eoliche nei campi potrebbero fare molto più che sfornare energia elettrica pulita. Le pale giganti degli impianti che generano energia rinnovabile potrebbero infatti anche aiutare le colture di mais e soia a rimanere al fresco ed all’asciutto, aiutarle a respingere le infestazioni fungine e migliorare la loro capacità di assorbire anidride carbonica dall’aria e dal suolo.

Se ne è parlato a San Francisco, nell’ambito del congresso annuale dell’American Geophysical Union, il 16 dicembre scorso.
I ricercatori dell’Università del Colorado hanno presentato i risultati preliminari di un programma di ricerca durato un mese e volto a studiare come le turbine eoliche posizionate sui terreni agricoli interagiscano con le colture circostanti.

“Abbiamo finito la prima fase della nostra ricerca, e siamo certi che le turbine eoliche producono effetti considerevoli  sul microclima delle colture vicine”, ha spiegato l’autore principale dello studio, il professor Gene Takle.

Google heart box: l’orto organico del Google campus

I Googlers, gli ingegneri informatici che hanno creato la macchina dell’onniscienza, la macchina che ti corregge quando sbagli una parola, l’oracolo che quasi capisce cosa stai cercando un attimo prima che tu lo abbia realmente pensato tra un algoritmo e l’altro, i geni di Google zappano e annaffiano.

Nel quartier generale di Mountain View, oltre ai quattro hangar di vetro e cemento alti due piani (e colorati  di blu, rosso, giallo e verde, come le lettere del celebre logo),  gli svariati edifici per uffici, le palestre, i 17 caffè e le cinquecento biciclette in sharing che i 9000 gli impiegati prendono e lasciano, c’è anche un organic garden. Lavorare la terra rilassa e facilita la concentrazione ed al campus dove tutto è brainstorming l’orto non poteva mancare.

Orti urbani: nuovi prototipi per serre hi-tech

Le riflessioni sulle opportunità fornite dall’agricoltura urbana e la tendenza universale al riconoscimento della sua importanza si traducono in una moltitudine di progetti che vanno dalla semplice messa a coltura di un orto sul prato condominiale, all’organizzazione di reti di orti didattici nelle scuole e nelle università, ai progetti di valorizzazione delle aziende agricole, un tempo periurbane ed ora intarsiate nello sprawl della città, come parchi agricoli di città.

L’orto-mania dilaga ovunque. Più è densa la città più si manifesta in maniera allegramente ossessiva, meno terreno disponibile c’è maggiore è il desiderio che suscita l’orto, è questo desiderio che ha fatto raddoppiare in un anno la vendita di semi da parte delle grandi produttrici americane di sementi da orticole, semi che sono germinati non in pieno campo ma nei vasi di tetti e terrazze dei palazzi cittadini, come accaduto di recente anche a Torino.

OGM, per rintracciarli nasce Biosafety scanner, la mappa della biosicurezza alimentare

E’ stata messa a punto una mappatura degli Ogm per monitorare costantemente e in tempo reale il livello di rischio di contaminazione da Organismi geneticamente modificati delle colture e dei prodotti agroalimentari su territorio italiano.

La mappa della biosicurezza alimentare, chiamata Biosafety scanner, è un software realizzato dalla Fondazione Diritti Genetici, un autorevole organismo di comunicazione e ricerca sulle biotecnologie, con grande attenzione alle implicazioni ambientali e sociali. Il programma di mappatura agroalimentare è stato finanziato dal Ministero dell’Ambiente, della tutela del territorio e del mare italiano.

Orti sui tetti, accade a Torino

La voglia di mangiare bio, genuino e sano ha spinto un gruppo di torinesi a coltivare sul tetto della propria abitazione pomodori, insalata, zucchine, ravanelli…e ancora fagiolini, melanzane…per tutti i gusti e i palati. L’esperimento, fatto in via Goito 14 a Torino ha poi dato un’altra idea ai fondatori di Studio 999: insegnare a coltivare verdure e ortaggi sui tetti.

In occasione di Paratissima 2010, la mostra-happening di arte contemporanea, dal 3 al 7 novembre nel quartiere di San Salvario a Torino, il laboratorio Oursecretgarden sarà aperto a tutti coloro vogliono provare a realizzare un orto sul tetto della propria casa, nel cuore di una grande città come Torino. Studio 999 offre consulenza tecnica e botanica: i benefici per l’ambiente e per la salute si scopriranno passo passo, quando con soddisfazione i contadini della città potranno assaporare le verdure e gli ortaggi di loro produzione.

Ambiente: Basilicata, progetto Ri.Co.Pri per la difesa della natura

Si chiama “Ri.Co.Pri“, e sta per “Ripristino e conservazione praterie aride dell’Italia centrale e meridionale“; trattasi, nel dettaglio, di un progetto presentato nella giornata di ieri a Roma grazie al quale, nell’ambito del Programma Life Natura 2010 dell’Unione Europea, si punta sul territorio della Provincia di Potenza a difendere la natura e la biodiversità con interventi finalizzati alla conservazione dell’habitat.

A darne notizia è stata la CIA della Basilicata, la Confederazione Italiana Agricoltori, sottolineando come gli interventi da mettere in atto, e considerati prioritari in sede europea, siano quelli di realizzare sul territorio opere di decespugliamento selettivo, rimuovere gli arbusti in quelle aree che hanno un ridotto carico per quel che riguarda il pascolo, ma anche l’organizzazione di piani di pascolamento in quelle aree sovraccaricate, e interventi per riattivare i punti d’acqua da destinare ad abbeveratoio.

Halloween, la zucca made in Italy che piace alla Coldiretti

Cari amici di Ecologiae, ben trovati al nostro consueto appuntamento del fine settimana con l’alimentazione sostenibile. Oggi approfittiamo di Halloween, ormai alle porte, per parlarvi di un ortaggio, il più grande del mondo, che in questa ricorrenza la fa da protagonista. Ci riferiamo alla zucca, ovviamente e, ancor più ovvio, alla produzione made in Italy. Quella che tanto piace alla Coldiretti di Campagna Amica e che purtroppo appare in crisi, stando ai recenti dati forniti dall’associazione stessa:

Quest’anno la produzione di zucche Made in Italy è scesa del 10 per cento e si dovrebbe attestare intorno ai 55 milioni di chili, mentre il prezzo al consumo dovrebbe essere sostanzialmente stabile rispetto allo scorso anno di poco superiore all’euro, in funzione delle dimensioni e della qualità.

E proprio oggi le zucche sono protagoniste indiscusse della Giornata dedicata al Circo Massimo a Roma, ospitate dal mercato di Campagna Amica che le vende per l’occasione ad un euro al chilo e ne espone i mille usi e riusi, dalla coltivazione all’intarsio, dalla cucina tradizionale alle decorazioni.

Biodiversità e tutela dell’ambiente: bandi per l’agricoltura in Emilia-Romagna

Per le imprese agricole dell’Emilia-Romagna che vogliono investire nella tutela della biodiversità, nel biologico e nella tutela dell’ambiente, sono pronte risorse pari a ben 69 milioni di euro grazie a nuovi Bandi provinciali che sono in uscita nei prossimi giorni e che rientrano nel Piano di sviluppo rurale con le domande che possono essere presentate a partire da oggi, venerdì 29 ottobre 2010, e fino e non oltre il prossimo 15 dicembre 2010.

Gli investimenti regionali, pari come sopra accennato a 69 milioni di euro, di cui 25 milioni di euro a valere sul prossimo anno, rientrano nel Piano di Sviluppo rurale dal 2011 all’anno 2013 con diverse finalità per cui è possibile accedere alle risorse.

Emissioni CO2 per bottiglia di vino, il calcolo della Salcheto

L’idea di calcolare le emissioni di anidride carbonica per ogni bottiglia di vino prodotta, è venuta ad una azienda vitivinicola della provincia di Siena, la Salcheto di Montepulciano.

Il calcolo dell’inquinamento, il primo in tutta Europa, è basato sui valori della Carbon Footprint, ossia l’impronta di carbonio che misura l’impatto delle attività umane sull’ambiente, in termini di gas serra e di diossido di carbonio prodotti. Il risultato? La produzione di una bottiglia di vino costa all’ambiente 1,83 Kg di CO2.

Studio del Barilla Center for Food and Nutrition: il cibo sano è leggero per l’uomo ed il pianeta

Se pensiamo, senza timore di essere additati quali romantici, che siamo parte del super-organismo terrestre e che noi abbiamo bisogno delle altre specie e dell’ambiente quanto questi hanno bisogno di noi, non ci apparirà una coincidenza che, nella eco-logica perfetta secondo la quale funziona la vita sulla terra, quel che è meglio per noi sia meglio anche per il pianeta.

Oggi uno studio del Barilla Center for Food and Nutrition ce lo conferma. Una dieta sana per l’uomo giova anche alla salute del pianeta. Lo dimostra l’analisi degli alimenti condotta secondo il modello della doppia piramide alimentare-ambientale che interpola dati sulla salubrità e sull’impatto ambientale dei cibi calcolato in funzione di: produzione di gas serra (impronta del carbonio), consumo di risorse idriche (impronta idrica) e uso del territorio (impronta ecologica).

Agricoltura sostenibile, Galan: “fare i conti con ricerca e innovazione”

Il ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Giancarlo Galan, nel corso del suo intervento alla 386esima sessione del Comitato di Sicurezza Alimentare in corso alla Fao a Roma, ha parlato di un nuovo modello di agricoltura sostenibile che risollevi i Paesi poveri dalla fame e che si avvalga della ricerca e dell’innovazione, sfuggendo a quella che il ministro stesso definisce un’agricoltura ideologicamente manipolata.

Il punto di vista del ministro si volge nella direzione di

un’agricoltura sostenibile che concili le esigenze dell’economia con quelle della qualità della vita e dell’ambiente, in un rapporto di equilibrio e di reciproco rispetto ma che sappia fare i conti con la ricerca e l’innovazione.