La povera Barbie, sogno rosa di molte bambine, in un’era in cui tutto ciò che è buono deve essere necessariamente green, rischiava di essere accantonata, soprattutto dopo che Greenpeace aveva contribuito a diffondere certe voci di una sua rottura con Ken, dovuta proprio alla cattiva abitudine della Mattel di usare imballaggi della APP, colosso della carta che contribuisce alla deforestazione di molti ettari di verde. Ma la bambola più famosa al mondo non ci sta a passare per ammazza-foreste e così rilancia costruendosi una eco-casa di tutto rispetto. A progettarla l’Aia, l’American Institute of Architects.
La Eco-friendly Dream House ha tutto, a parte forse le dimensioni extralusso, per soddisfare i requisiti della bioedilizia: è stata realizzata utilizzando esclusivamente materiali locali, a km zero, è dotata di pannelli solari, di una cucina con elettrodomestici classe A ed è stata persino dipinta utilizzando pitture senza composti organici volatili, a terra è tappezzata di pavimenti in bambù, in bagno è corredata da scarichi ecologici. Insomma la Mattel ha pensato a tutto.
L’abitazione nasce dall’Architect Barbie Dream Home Design Competition, un concorso indetto dalla casa di giocattoli e dato in gestione all’Aia che ha visto uscire vittorioso il progetto Ting Li e Maja Paklar. Già si grida al greenwashing, ma la Mattel rassicura che il prodotto non verrà nemmeno commercializzato e che lo scopo dell’operazione altro non è che di
avvicinare le giovani al mondo dell’architettura e alla gamma di possibilità che il design offre.
Fuori dalla dimora principesca ma rigorosamente eco-friendly affacciata sulla spiaggia di Malibù non c’è posto per un parcheggio per le auto, ma soltanto per la vespa rosa della bambola. Ora a Barbie non resta che aspettare il ritorno di Ken che, a questo punto, farà meglio a tornare a piedi, in bici o con i mezzi pubblici, se non vuole rischiare anche lui danni d’immagine.
[Fonte: Adnkronos]
Marisol 1 Marzo 2017 il 3:12 am
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