Due storie di cani molto diverse tra loro, ma entrambe inteneriscono per ragioni differenti l’opinione pubblica. La prima è quella di Bo (nella foto a lato), il cagnolino della Casa Bianca, promesso da Obama alle due figlie durante la campagna elettorale: Se vinco le elezioni vi prendo un cane. Ed il quattro zampe a stelle e strisce è arrivato (domani è previsto l’ingresso ufficiale alla Casa Bianca), finalmente, facendo la felicità di Sasha e Malia. Un cao de agua portoghese di sei mesi, nero (sarà un caso?), regalato alle figlie di Obama dai Kennedy, già ammaestrato ad essere un perfetto first dog in precedenza in un luogo segreto a Washington.
Ma come non parlare oggi di un altro cane, di una cagnetta per la precisione, ribattezzata Pasqualina, ritrovata viva sotto le macerie a distanza di più di una settimana dal terribile terremoto che ha mietuto più di 290 vittime.
Non la smetteva di fare le feste e leccare i suoi padroni, una coppia di coniugi romani in vacanza a L’Aquila proprio in quel terribile week-end delle Palme, già rientrati nella capitale e increduli di averla ritrovata viva, quando ormai avevano perduto ogni speranza. E invece oggi, avvertiti grazie al micro-chip presente sull’animale e alla regolare denuncia di scomparsa del cane che avevano effettuato, sono rientrati a L’Aquila per riportarla a casa e, per quanto possibile vista la difficile situazione nelle tendopoli, Pasqualina ha fatto, ancora una volta, comparire più di un sorriso sul volto dei soccorritori e dei suoi padroni, missione, questa, degna di un first dog.
Molti sono tuttavia gli animali ritrovati sotto le macerie e dei quali si fa fatica a risalire al legittimo proprietario, che potrebbe essere tra le vittime del terremoto, o uno dei tanti sfollati. A denunciarlo è la Lida (Lega Italiana per i Diritti degli Animali), che si è presa cura di Pasqualina dopo il ritrovamento e che sta facendo molto per prendersi cura dei tanti animali domestici presenti nelle aree terremotate.
[Fonte: Ansa]
Nexso 14 Aprile 2009 il 3:36 am
Mi si apre il cuore sapere che c’è ancora gente che pensa agli animali.