Le associazioni ambientaliste chiedono da anni di fermare la distruzione dei polmoni della Terra dalla deforestazione. Anche se non esclusivamente, buona parte del legno ricavato è utilizzato per produrre carta. Ma siccome carta, cartoni e imballaggi ci servono, da dove li andremo a prendere? Una parte possono arrivare dai materiali riciclati, ma adesso un’azienda italiana ha inventato un modo per evitare di creare nuova carta dagli alberi.
La Favini si è infatti chiesta dove altro si trovano materiali da cui produrre carta? La risposta è stata immediata: nella frutta. E allora ecco la soluzione: raccogliere gli scarti della lavorazione della frutta dalle industrie di succhi di frutta, piuttosto che di integratori, frullati ed altri prodotti che contengono frutta o verdura, e ricavare la cellulosa o altri materiali da lì. E siccome all’ecologia non si possono porre limiti, ecco l’idea successiva: l’energia che serve per alimentare questo processo la si può ottenere con le rinnovabili.
Per produrre Crush, la carta derivante dagli scarti di frutta, l’azienda ha deciso di sfruttare l’energia idroelettrica che rifornisce il 100% del fabbisogno aziendale. Non una novità per l’azienda dato che già da qualche anno ha attuato la stessa idea per produrre carta dalle alghe. Il funzionamento lo spiega Michele Posocco, brand manager di Favini:
Nel caso di Crush, acquistiamo i residui di scarto sotto filiera. Per esempio il pastazzo di agrumi è ciò che resta delle arance dopo la spremitura, dopo che aziende specializzate nei dolcificanti hanno estratto la pectina, e quelle cosmetiche le essenze e, addirittura, dopo che aziende di pneumatici hanno estratto gli oli e la gomma che va a sostituire parte del petrolio nei battistrada. A fine filiera, arriviamo noi.
A questo punto del ciclo infatti tutto ciò che rimane normalmente viene bruciato, ma la Favini può ancora ricavarci qualcosa. Inoltre con questa tecnica si possono ottenere anche le carte colorate proprio per evitare di sprecare gli inchiostri che molto spesso non sono ecologici, e così si può ottenere ad esempio la carta verde dal kiwi, quella marrone dal caffè, quella arancione dalle arance e così via.
[Fonte: Corriere della Sera]
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