Carri armati all’interno di un Parco Naturale? Sì, accade anche questo, e più specificamente accade nel Parco dell’Alta Murgia, che rientra nelle province di Bari e BAT. Il presidente del Parco Cesare Veronico non ne può più di mezzi pesanti ed esercitazioni militari, e lancia un appello.
Sembra incredibile, ma nel Parco Naturale dell’Alta Murgia, in Puglia, si tengono esercitazioni militari con migliaia di soldati, con artiglieri e carri armati. Il presidente del Parco Cesare Veronico non regge più la situazione: “esercitazioni militari e tutela di aree protette costituiscono di per sé un ossimoro”, dichiara a Il Fatto Quotidiano. Ma non finisce qui, la situazione è infatti ancora più grottesca.
La zona è diventata Parco Naturale nel 2004, e fin dal 1963 nell’area erano installate niente di meno che basi di missili a testata nucleare. La zona ampia e boscosa, a quanto sembra, risulta particolarmente utile all’Esercito Italiano per le proprie esercitazioni. Ma non dovrebbe essere una zona protetta? Continua Veronico:
I danni sono molteplici: penso alle stradine che non sono fatte per essere percorse da questo tipo di vetture, alla flora e alla fauna calpestate, alle specie animali che abbandonano il territorio perché spaventate dagli spari […]. A causa delle esercitazioni siamo costretti ad imporre notevoli restrizioni ai visitatori. Una volta un pullman di ragazzi di una scuola è stato fermato dai militari e rimandato indietro. È inaccettabile.
Immaginate la scena? Un pullman di scolari in visita al Parco Naturale bloccato dai soldati e invitato a tornarsene da dove era venuto. La situazione è palesemente assurda, considerando anche che il Ministero dell’Ambiente ha candidato il Parco alla Carta del turismo sostenibile. Ma come si fa a fare turismo sostenibile quando ci sono di mezzo i carri armati?
Qualcuno si starà probabilmente chiedendo se non c’è un qualche tipo di accordo tra l’Esercito e il Parco dell’Alta Murgia. L’accordo, come è prevedibile, esiste. Come spiega Veronico risale però alla precedente gestione (la firma è del 2007), ed è stato un errore. Non solo: le forze armate vengono comunque meno agli impegni di continuo, secondo Veronico, non avvertendo, per esempio, delle esercitazioni in corso.
Anche Legambiente si sta interessando del caso, decisa a interpellare in merito il Ministero della Difesa. I parchi naturali, poco ma sicuro, non sono aree istituite per poi fungere da scenario per esercitazioni belliche. Speriamo che questo assurdo italiano possa risolversi quanto prima.
Photo credits | Davide Restivo su Flickr