Cominciavamo a preoccuparci dato che dall’inizio della settimana ancora non avevamo saputo di altri casi di carne di cavallo spacciata per quella di qualche altro animale. Siamo stati accontentati ancora una volta dalla Gran Bretagna, lì dove è cominciato tutto, dove la Tesco, una delle principali catene del Paese, si è auto-denunciata ritirando il proprio polpettone che presentava il 5% di carne di cavallo.
La Tesco non è nuova a questo scandalo dato che nei suoi hamburger, lasagne e sugo alla bolognese erano state trovate tracce di DNA di cavallo da quantità esigue fino addirittura al 100%. Per correre ai ripari i responsabili dell’azienda hanno anche specificato che in altre 15 linee controllate non sono state riscontrate irregolarità, ma intanto il danno era stato fatto. Ma tutto questo avrà influito sulle abitudini dei consumatori? A quanto pare sì.
Una recente inchiesta, avvenuta in Gran Bretagna ma si può immaginare che abbia numeri simili anche da noi, ha riscontrato che il 54% dei consumatori ha cambiato le proprie abitudini di spesa, spaventati dallo scandalo. Per la precisione il 30% ha deciso di non comprare più carne, mentre il 24% ha scelto di comprarne meno di prima e leggendo bene le etichette, magari scegliendo quelle marche la cui sicurezza è stata accertata o quelle che comunque non sono state coinvolte nello scandalo. Solo un terzo dei consumatori ha dichiarato di avere ancora fiducia nelle aziende produttrici di carne surgelata.
Ma c’è anche l’altra faccia della medaglia, ovvero chi ci guadagna da questa storia. Sono quelle aziende che producono cibi vegetariani come la Quorn, un’altra casa produttrice britannica, la quale ha ammesso che da quando è scoppiata la fobia della carne di cavallo le sue vendite sono più che raddoppiate. La soluzione al problema emerge chiaramente anche da questo sondaggio: l’83% dei consumatori vorrebbe che sull’etichetta di tutti i tipi di carne fosse segnata la nazione di provenienza. Solo così si capirebbe se fa giri strani, facendo comportare i probabili acquirenti di conseguenza.
[Fonte: the Guardian]
Photo Credits | Getty Images
Omar 1 Marzo 2017 il 3:06 am
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